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Torna Ilaria D’Amico

today15/04/2010

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MILANO – Il suo bambino ha un mese e lei, Ilaria D’Amico, domani sera torna in onda. «Tengo redazione — ci tiene a spiegare — siamo un bel gruppo, quasi tutte donne con contratti a termine. Se non si lavora è un guaio». La bella giornalista, neomamma (ha avuto Pietro da Rocco Attisani, immobiliarista, suo compagno da tre anni) forse avrebbe voluto prendersela un po’ più comoda — perché tra allattamento e notti insonni è dura — però confessa: «”Exit” è una droga per me. È una mia creatura, l’ho pensata e ideata io. Lontana da lei sto male». Per fortuna questa edizione del programma sarà più leggera per lei. Non un vero talk show, ma servizi e inchieste «che si sono sobbarcati i ragazzi della redazione» mentre «io faccio solo i raccordi».

«Per ora riesco a lavorare da casa e ti rendi conto che si può fare benissimo». Lei è privilegiata, però. Le donne normalmente non possono… «È verissimo, lo trovo scandaloso. Questo è un Paese per cui ti devi giustificare rispetto alla maternità. È un’ottusità politica e sociale. Mettere al mondo dei figli, in Italia, è contro il mondo del lavoro. Per fortuna La7 e Sky sono due grandi editori. Quando ho annunciato la mia gravidanza hanno pensato a come aiutarmi». Addirittura Sky, per consentirle le dirette sui Mondiali da giugno, le ha allestito una nursery in redazione. Chi troppo e chi niente: Antonella Clerici, a casa col pancione, è stata defraudata della sua «Prova del cuoco».

«Scandaloso — riflette la D’Amico —. È avvilente che la Rai, servizio pubblico, si sia comportata così. Sono gesti che andrebbero stigmatizzati molto di più». Ilaria D’Amico da quando conduce «Exit» su La7 ha sviluppato quel senso sociale che però, lei giura, «ho sempre avuto. Il calcio è una grande passione, ma qui c’è l’impegno». E ora, con la maternità, ha cambiato il suo sguardo sulla realtà? «Sono più attenta ai problemi dell’infanzia — spiega — ma per il resto no, avevo già voglia di indignarmi. “Exit” nasce dal desiderio di raccontare le cose in maniera cruda, senza il politically correct. Non ho voglia di pensare: “Non farò vivere mio figlio qui”. Io voglio metterci del mio per far diventare questo Paese migliore». Ha avuto voglia di scappare dall’Italia? «Sì. Un posto dove te la giochi per qualità e merito: New York o Parigi. Ma sarebbe stato come gettare la spugna». Combatte Ilaria, non si dà per vinta. Non le piacciono molti aspetti di questo Paese. Forse non è un caso che lavori a La7 e Sky, non in Rai, non in Mediaset. Pensa che un programma come «Exit» non potrebbe andare in onda lì? «Sì, ma non ne sono sicura. Mi pare di vivere in un Paese di eccessi pericolosi, censure. Io sono nata in Rai, ma ormai si pensa più a equilibrismi che al talento. Sky invece ha fatto della qualità il suo cavallo di battaglia per radicarsi; e il pubblico di La7 è attento e non ti perdona niente». Mi fa un esempio di un argomento che «Exit» ha trattato in modo diverso? «Quando si parlava del caso Cogne. Ero stanca di vedere plastici e pigiamini insanguinati e abbiamo dedicato una puntata ai disagi delle donne e delle madri».

E lei, donna, e per di più attraente, ha dovuto fare i conti spesso con i pregiudizi. Quando ha cominciato coi programmi di calcio «mi guardavano male, ho dovuto rompere una tradizione maschile»; quando si è dedicata all’attualità «ho sentito molta diffidenza attorno a me. Ma non mi sono scoraggiata. E ho vinto la mia battaglia». Un’altra battaglia che ha vinto è stata quella del gossip. Perché lei, Ilaria, è sempre stata l’oscuro oggetto del desiderio dei rotocalchi rosa: amicizie femminili, numerosi fidanzati. Per anni si è detto tutto e il contrario di tutto. Perché? «Perché più sei appartato, più desti curiosità. Non ho nulla contro la mondanità, ma io faccio una vita riservata e questo genera misteri. E così è stato facile creare la telenovela per qualche amicizia famosa». Si riferisce a Monica Bellucci? «Sì, mi ha dato fastidio all’inizio che facessero illazioni, perché la nostra è un’amicizia vera che dura da 15 anni, poi mi sono detta: basta prendersela e non dormirci. La spazzatura lasciamola ai netturbini». Una bella coincidenza per due amiche così legate, vivere insieme la maternità (la Bellucci aspetta un bimbo): «Sì, è bellissimo. La maternità è contagiosa. Monica aveva già cominciato, questa seconda maternità la cercava da tempo e questo tempismo è fantastico. Io ho una sorella che ha 10 anni più di me. Avrei voluto condividere con lei questa esperienza, ma non è stato possibile. Sono felice di viverla con Monica».

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Written by: admin

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