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MILANO – 1-4: il Bayern è una valanga che si abbatte sulla Juve e i bianconeri, reduci dalla vittoria di campionato con l’Inter, escono dalla Champions League. All’Olimpico di Torino la scena è tutta del Monaco, che passa così agli ottavi di finale per il Gruppo A. In realtà i primi minuti avevano fatto ben sperare, con i padroni di casa in vantaggio al 19′ grazie a Trezeguet, su assist di Marchisio. Il Bayern ha però le redini dell’incontro e alla mezz’ora pareggia su rigore: Caceres atterra Olic, Busacca indica il dischetto e il portiere Butt realizza. I tedeschi dominano anche in avvio di ripresa, trovando il vantaggio proprio con la punta croata, bravo a subentrare dopo la parata di Buffon su Van Buyten. Dopo l’inserimento di Amauri, la Juve prova a pareggiare ma nel finale arriva al 38′ la rete di Gomez che chiude definitivamente i conti e nel recupero addirittura il 4-1 del neo entrato Tymoshchuk. Nel Gruppo A si qualificano Bordeaux e Bayern, per Buffon e compagni c’è ora l’Europa League.
FERRARA: GRANDE DELUSIONE – «Una grande delusione per tutta l’ambiente, per società, e tifosi, fa male uscire da questa competizione». Ciro Ferrara si trova a gestire l’eliminazione dalla Champions, la sua prima grande delusione da tecnico. «Nelle ultime due partite abbiamo preso zero punti, ora abbiamo dimostrato che non siamo capaci di gestire il pareggio. Il Bayern ci è stato superiore nella corsa, dal punto di vista tecnico e tattico. Noi abbiamo creato troppo poco. Non è giusto trovare degli alibi, avete visto dispendio di energie con l’Inter, ma in Champions ci sono tanti stimoli. Melo e Diego? Non faccio l’analisi dei due ragazzi, ma la questione coinvolge tutti e il sottoscritto».
MILAN QUALIFICATO – A Zurigo il Milan porta a casa un faticoso pareggio (1-1) con il Zurigo e si qualifica per gli ottavi nel gruppo C, grazie anche al concomitante successo del Real Madrid. I rossoneri, andati sotto al 30′ del primo tempo per un gol di Milan Gajic, hanno realizzato l’1-1 al 19′ della ripresa grazie a un rigore centrato da Ronaldinho. I rossoneri possono quindi ringraziare il Real Madrid che batte il Marsiglia e quindi un punto è sufficiente per passare il turno. Al 20′ Thiago Silva, già in non perfette condizioni fisiche, è costretto a chiedere il cambio. Al suo posto entra Kaladze. Al 24′ Alphonse chiama alla parata Dida. Cinque minuti più tardi lo Zurigo passa in vantaggio. Punizione dal limite di Gajic che sorprende Dida, infilandosi nell’angolo alla sua destra. Al 33′ Borriello ci prova con una girata di sinistro che sorvola di poco la traversa. Al 35′ Zurigo vicino al raddoppio con Okonkwo con un tiro dalla distanza. Tre minuti più tardi è Nesta a salvare su un contropiede degli elvetici, con la difesa rossonera in affanno. Si va al riposo con il Milan sotto di un gol. Al rientro in campo, subito un’occasione per pareggiare che, però, Ambrosini fallisce, colpendo con la spalla invece che con la testa da due passisu azione di calcio d’angolo. Poi ci prova Ronaldinho ma Leoni è pronto. Al 10′ Leonardo gioca la carta Flamini, al posto di uno stanco Ambrosini. Al 18′ atterra in area Borriello. Rosso per lui e Zurigo che rimane in dieci. Ronaldinho, poi, trasforma il rigore portando in parità il risultato. Challandes toglie Lampi e inserisce Djuric. Il Milan con l’uomo in più ora attacca con maggiore frequenza e Kaladze sfiora il raddoppio di testa. Al 29′ ancora cambio nello Zurigo: dentro Vonlanthen e fuori il giovane Nikci. Al 37′ esce anche l’autore del gol Gajic sostituito da Margairaz e un minuto più tardi tocca a Inzaghi fare parte del match, prendendo il posto di Borriello. Ma Super Pippo non trova la via della rete e il match si chiude in parità. Il Milan, comunque, chiude il girone al secondo posto dietro al Real Madrid e passa il turno.
«VIGILIA COMPLICATA» – «Abbiamo avuto una vigilia complicata con alcuni giocatori che non erano al 100% e portarsi questi dubbi fino all’inizio della partita non è bello – spiega Leonardo, il tecnico rossonero -. Ronaldinho, Thiago Silva, che poi si è stirato al polpaccio, Ambrosini che aveva la febbre. Poi se a questo aggiungo che abbiamo giocato contro una squadra che non aveva niente da chiedere se non giocare bene e che ci aveva battuto a San Siro ci ha bloccato un po’. Il Real ha vinto e si è aggiudicato il girone ma anche con una nostra vittoria saremmo arrivati secondi – dice Leonardo -. Se dobbiamo recriminare è per il match d’andata perso pesantemente in casa proprio con lo Zurigo che ci ha messo in difficoltà in questo girone e che ci ha costretto a lottare fino alla fine per la qualificazione». Uno Zurigo che a detta del tecnico brasiliano ha giocato senza freni perché non aveva nulla più da chiedere al suo torneo. «In altre partite, contro il Real o il Marsiglia, ha giocato più chiuso a centrocampo, mentre con noi giocava più largo, con due uomini davanti, costringendo a bloccare i nostri terzini. Questo ci ha complicato la vita, rendendo difficile far girare la palla».
REAL MADRID E CSKA MOSCA – Il Real Madrid, passato per 3-1 sul campo dell’Olympique Marsiglia, chiude il girone al primo posto, davanti a Milan e Marsiglia: gli spagnoli sono andati in vantaggio con una punizione da fuori di Cristiano Ronaldo al 5′, pareggio francese all’11’ con Lucho, poi il Real si riporta davanti al 15′ st con Albiol e dilaga al 35′ con Cristiano Ronaldo. Nel gruppo B va agli ottavi il Cska Mosca. Ha vinto per 2-1 sul campo del Besiktas: russi in gol al 41′ pt con Krasic, pareggio dei turchi con il brasiliano Bobò al 41′ st. e rete del successo moscovita con Aldonin al 50′ st. Ecco dunque le otto squadre che vanno agli ottavi a conclusione della prima fase. Gruppo A: Bordeaux e Bayern. Gruppo B: Manchester United e Cska Mosca. Gruppo C: Real Madrid e Milan. Gruppo D: Chelsea e Porto.
FIORENTINA E INTER – Mercoledì tocca a Fiorentina e Inter. La prima va a Liverpool già qualificata (ma si decide il piazzamento nel girone), la seconda è costretta a giocarsi con il Rubin Kazan il passaggio del turno all’ultima partita. In casa Inter il clima è teso dopo la sconfitta di sabato con la Juve, con giocatori e tecnico insolitamente silenziosi. E non solo per l’espulsione di Mourinho (per lui una giornata di squalifica). Servirà la massima calma infatti per battere mercoledì a San Siro i campioni di Russia e non aspettare il risultato di Dinamo Kiev-Barcellona. Se i catalani non perdessero in Ucraina, all’Inter basterebbe anche un pari (0-0 oppure 1-1). Ma fare calcoli è inutile e dannoso. L’Inter dipende da se stessa e, anche, da due pedine fondamentali: Maicon scalpita e riprenderà il suo posto sulla fascia destra; Sneijder, determinante a Kiev, farà di tutto per esserci. Fermo da due settimane per un infortunio muscolare, il portafortuna olandese (le quattro sconfitte stagionali dell’Inter sono arrivate sempre senza l’ex madridista in campo) è un elemento fondamentale per dare vivacità alla manovra nerazzurra. Con Milito ed Eto’o inamovibili, Sneijder agirà alle loro spalle con Stankovic arretrato al fianco di Cambiasso e uno tra Motta e Muntari. Capitan Zanetti, infatti, dovrà arretrare in difesa, stavolta sulla sinistra, per tappare il buco lasciato vuoto dalla squalifica di Chivu e dall’infortunio di Santon. Toccherà poi soprattutto a Julio Cesar, Lucio e Samuel tenere la porta inviolata.
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