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Il mondo a sorteggio

today04/12/2009

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CITTÀ DEL CAPO — C’è un tipo palestrato che prende il sole e che il giorno che smet­terà di ingoiare le pillole che gli torniscono i muscoli lo tro­veranno sgonfio come un sac­co di patate. Però oggi le ra­gazze in bikini guardano solo lui. E c’è Fabio Capello in ca­micia azzurra che con Franco Baldini sorseggia una bibita in compagnia di Marcello Lip­pi e di tutta la delegazione ita­liana. Il gruppetto ne sa una più del diavolo perché si è im­possessato dell’unico spic­chio d’ombra attorno alla pi­scina del Cullinan, l’hotel che attraversi la strada e sei al cen­tro congressi dove stasera in collegamento interplanetario (ore 19 locali, le 18 in Italia) verranno sorteggiati gli 8 giro­ni dell’imminente Mondiale sudafricano (11 giugno-11 lu­glio).

C’è tutto il mondo del cal­cio che conta dalle parti di questa piscina. Guarda, quel­lo è Oscar Washington Taba­rez, che gran persona, pecca­to che al Milan sia passato co­me una meteora. E lì c’è Rodo­mir Antic, che dopo 30 anni trascorsi in Spagna adesso fa il c.t. della Serbia e dice: «In Italia ci vorrebbe un allenato­re come me». Quelli della de­legazione del Ghana quando vedono Capello sono convinti di avere avuto un miraggio: poi però vanno a stringergli la mano e gli lasciano il bi­gliettino da visita. Magari do­po l’esperienza con la naziona­le inglese… «Non si sa mai» sogghigna don Fabio. Anche Lippi è scrutato come una di­vinità e porta in giro con natu­rale eleganza l’aureola di cam­pione del mondo in carica: «Proveremo con tutte le no­stre forze a vincere anche in Sudafrica — garantisce —. Questo Mondiale sarà più completo degli altri perché ci saranno tutte le nazionali che l’hanno conquistato almeno una volta. L’esperienza che ab­biamo avuto qui a giugno, uno dei momenti meno felici della mia gestione, ci ha fatto capire che è difficile giocare in alta quota. Tecnicamente però non ha lasciato alcuno strascico perché chi ha vinto la Confederations non ha mai vinto il Mondiale. Il Trap? Da italiano mi dispiace. La possi­bilità che la Francia finisca nel nostro girone? Io com­mento quello che sarà, non quello che potrebbe essere».

Quello di oggi è il primo grande giorno di un evento speciale perché qui la storia del calcio si intreccia con le contraddizioni di un Paese che, rinnegato l’apartheid, in­segue lentamente un’ugua­glianza vera. Ieri i papaveri della Fifa si sono trasferiti a Robben Island, la prigione di Nelson Mandela e di tanti al­tri che la pensavano come lui, un viaggio simbolico sul tra­ghetto ma il pallone non sem­pre campa di ideali. Difatti cre­scono i mugugni delle federa­zioni più importanti e ovvia­mente ci sono di mezzo i sol­di. Il montepremi che le 32 fi­naliste si spartiranno l’anno prossimo sarà più ricco del 20 per cento di quello del Mon­diale tedesco del 2006 ma adesso la Fifa punta a restrin­gere i margini di manovra in­dividuali a livello di marke­ting e, addirittura, lavora per una sorta di commissariamen­to della vendita dei biglietti. Ha così creato una propria agenzia ad hoc e, soprattutto, pretende che entro il 13 gen­naio ogni Federazione forni­sca l’elenco nominativo dei ti­fosi che si trasferiranno in Su­dafrica per le partite mondia­li. Tira aria di contestazione.

Nel tardo pomeriggio, c’è da scommetterci, saranno pe­rò tutti felici e contenti ad as­sistere allo show che accom­pagnerà il rituale del sorteg­gio. Per battere tutti i record non si è badato a spese: ci so­no infatti volute 3.600 ore di manodopera e un anno di pre­parazione. Il palco su cui Ca­rol Manana, una sorta di Mil­ly Carlucci sudafricana, con­durrà la serata, occupa una su­perficie di 4.800 metri quadri: vi sfileranno campioni dello sport (David Beckham, il mitico fondista Haile Gebrselas­sie, Makhaya Ntini, il primo nero nella squadra sudafrica­na di cricket, John Smit, capi­tano degli Springboks, e poi Platini, Beckenbauer, Euse­bio, Milla) e fuoriclasse della politica come i premi Nobel per la pace Frederik de Klerk e Desmond Tutu. Nelson Man­dela, 91 anni, invierà un vide­omessaggio. Jerome Valcke, segretario generale della Fifa, gestirà materialmente il sor­teggio coadiuvato da un’assi­stente d’eccezione: Charlize Theron, l’attrice sudafricana vincitrice di un Oscar. Tutto sommato c’è di peggio nella vita.

Alberto Costa

CORRIERE.IT

Written by: admin

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