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Ascolti bassi: sospeso il nuovo show di Sgarbi

today19/05/2011 1

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Considerati i dati di ascolto, la direzione di Rai Uno ha deciso di sospendere il programma di Vittorio Sgarbi, “Ora ci tocca anche Sgarbi”. La decisione è stata già comunicata al critico d’arte che l’ha condivisa.«Il nuovo programma, una delle trasmissioni più pubblicizzate degli ultimi giorni, è stato visto ieri in prima serata da poco più di due milioni di spettatori (l’8,28 per cento di share). Come volevasi dimostrare non è solo un problema “politico”, ma é clamorosamente un problema aziendale», lo dice in una nota il portavoce di Articolo 21, Giuseppe Giulietti. «Non osiamo pensare cosa sarebbe accaduto a qualsiasi altro se in prima serata avesse avuto lo stesso risultato. Per fortuna che la Rai è stata salvata da altri programmi, a cominciare da “Chi l’ha visto” che su Raitre ha registrato praticamente il doppio degli ascolti», ha aggiunto Giulietti.Le note del Dies Irae mentre sullo schermo scorrono le immagini del giudizio universale di Michelangelo, alternate a sequenze di catastrofi, dal crollo delle Torri Gemelle allo tsunami in Giappone, dai Buddha fatti esplodere in Afghanistan, al terremoto dell’Aquila. Si è aperta così ieri la prima puntata di “Ci tocca anche Vittorio Sgarbi”.Una sigla di forte impatto, seguita da un monologo del critico ferrarese, che doveva durare 22 minuti – due piu di Saviano a “Vieni Via con me” – ma che ha finito con l’occupare quasi l’intera trasmissione, travolgendo ogni scaletta. Fino al colpo di scena finale: l’ingresso in studio del figlio ventenne Carlo, che spiega tranquillo di riconoscerlo come “genitore” e non come padre.La chiusura con il figlio, Carlo Brenner Sgarbi, e il collegamento video con nonno Sgarbi. «Oggi avevo pensato di rimandare, – dice Sgarbi – per qualche ora ho pensato che avrei potuto meglio costruire una trasmissione con una struttura così solenne. Ho lavorato per sei mesi con amici pieni di entusiasmo. Ho preparato una trasmissione dedicata a Dio. La puntata di oggi doveva essere dedicata a Dio, ma il timore che ci fossero eretici in circolazione ci hanno fatto cambiare. Comunque abbiamo voluto fare la diretta perché la diretta è un simbolo di libertà».
GDS.IT

Written by: admin

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