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Che brutta Italia!!!

today20/06/2010 8

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NELSPRUIT (SUDAFRICA) – E adesso si rischia. Nel «gironcino» l’Italia colleziona un altro pareggio (il secondo di fila per 1 a 1) e finisce in una buca dalla quale sarà dura tirarsi fuori. Troppo brutta per essere vera la squadra bloccata dalla Nuova Zelanda e ora (quasi) obbligata a vincere contro la Slovacchia per non dire addio al Mondiale.

IN CAMPO COL 4-4-2 – C’è una sola novità (per giunta annunciata) nell’undici proposto da Lippi rispetto alla gara d’esordio con il Paraguay: in porta, al posto del malandato Buffon, spazio a Marchetti. È l’idea tattica che è cambiata. Mollato il 4-2-3-1, si punta sul 4-4-2. Iaquinta fa compagnia a Gilardino. Marchisio lascia la trequarti (dove non ha mai brillato) per traslocare sulla fascia sinistra di centrocampo. Moduli diversi, stesso risultato: qualche sprazzo, tanta confusione e buchi in difesa.

AVVIO CHOC – La riprova si ha subito. Al 7’ punizione dalla destra dei neozelandesi, spizzata e punta del piede di Smeltz (per la verità in fuorigioco) che beffa Marchetti. Nell’occasione Cannavaro non fa proprio un figurone. Centrato l’insperato obiettivo, i neozelandesi si ritirano nel loro guscio imbastendo un gioco ridotto all’essenziale. Prima regola: buttarla nel mucchio a cercare i tre giraffoni Fallon, Smeltz, e Killen. Seconda regola: usare piedi, testa e anche mani se servono. L’alfiere del gioco duro è Fallon (nomen, omen) che in 45’ minuti rifila tre gomitate in faccia a Zambrotta, Chiellini e Cannavaro e rimedia solo un’ammonizione.

DIFFICOLTA’ SULLE ALI – E l’Italia? Nel tentativo di scardinare il catenaccio «All Whites» , i lippiani si danno l’anima pur con tutti i loro limiti. Producono una serie di angoli, un tiro sballato di Chiellini (17′), un fendente di Zambrotta (22’) e un bellissimo rasoterra di Montolivo (25’) che centra in pieno il palo. Il pareggio che arriva su rigore trasformato da Iaquinta al 28’, per leggera trattenuta di Smith su De Rossi, è un premio alla nostra volontà. A quel punto t’aspetti la goleada e invece continua il calvario. È sugli esterni che gli azzurri faticano a creare gioco, mettendo in sofferenza le punte (Gilardino in primis). Pepe ha perso lo smalto dell’esordio della prima partita. E Marchisio, che Lippi vuole incursore alla Perrotta, si sfianca ma non punge mai.

CORRIERE.IT

Written by: admin

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