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Incendio su un traghetto Tirrenia I 526 passeggeri in salvo a Palermo

today30/05/2009

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PALERMO – Si è rischiata una tragedia sul traghetto “Vincenzo Florio” della Tirrenia, in rotta tra Napoli e Palermo. Alle 3.30 di venerdì è scoppiato un incendio a bordo: le fiamme sono nate nel garage, forse da un’auto o dalla cella frigorifera di un tir, quando il “Florio” era a 25 miglia da Palermo, all’altezza di Ustica. È subito scattata l’evacuazione dei 526 passeggeri a bordo delle scialuppe di salvataggio, mentre 27 dei 35 uomini dell’equipaggio (tra i quali il comandante e il direttore di macchina) sono rimasti inizialmente a bordo insieme ai vigili del fuoco arrivati da diversi comandi siciliani. Il “Florio”, di cui l’autorità giudiziaria ha disposto il sequestro, è stato agganciato ai rimorchiatori ed è ora fermo in rada nel Golfo di Palermo, a circa quattro miglia dalla costa.

ANCORA FUMO – Qualche ora dopo anche gli uomini dell’equipaggio hanno abbandonato la nave e sono stati trasferiti in porto con un gommone della Guardia di Finanza; alcuni di loro, con lievi sintomi da intossicazione, sono stati portati in ospedale per controlli. Solo il comandante della “Florio”, Aurelio Oliveri, è rimasto a bordo di una delle tre motobarche dei vigili del fuoco che stanno operando per domare l’incendio. La nave è ancora avvolta dal fumo: potrebbero quindi esserci altri focolai nella stiva. Il traghetto verrà trainato in porto solo quando il rogo sarà completamente estinto.

VENTINOVE IN OSPEDALE – Dei 526 passeggeri, 490 sono stati trasbordati sul traghetto “Sardegna” della Snav, che transitava in zona ed è stato dirottato per i soccorsi; altri 36, compresi una donna incinta e un bambino, sono saliti su una motovedetta della Guardia costiera. Sulla nave c’era anche una scolaresca di 60 persone, tra studenti e insegnanti, di Avellino, diretta in Sicilia per un viaggio di istruzione. Una volta arrivati nel porto di Palermo, tutti sono stati accolti dai familiari e rifocillati dalla Protezione Civile. Ci sono state scene di disperazione, ma anche abbracci e gioia per la scampata tragedia. Circa 40 persone, di cui 18 dell’equipaggio, hanno fatto ricorso alle cure dei sanitari. Tra loro una donna di 29 anni incinta e un ragazzo di 15. Per molti è stato deciso il trattamento in camera iperbarica. Tutti i pazienti presentano valori di carbossiemoglobina superiori alla norma e sintomi come cefalea, vertigini e nausea. In peggiori condizioni, tanto da rischiare di trascorrere la notte all’ospedale Civico per essere sottoposti a un nuovo trattamento nella camera iperbarica, i componenti dell’equipaggio che hanno lasciato la nave per ultimi. All’ospedale Di Gristina sono ricoverati in rianimazione due neonati, per precauzione: uno di 24 giorni e uno di 3 mesi. I pazienti sono tutti in prognosi riservata, ma nessuno sarebbe in pericolo di vita.

TIMONE BLOCCATO – «Le fiamme si sono sprigionate, intorno alle 4 di mattina, dal garage della nave, sotto il Ponte 6 – spiega l’ammiraglio Ferdinando Lavaggi della Capitaneria di porto di Palermo -. L’incendio ha causato una notevole produzione di fumo. Il comandante ha fatto salire i passeggeri in plancia e ha cercato di continuare il viaggio. Ma poi il timone si è bloccato e la “Florio” è rimasta alla deriva. A quel punto è scattato l’ordine di far scendere i passeggeri nelle scialuppe». «È ormai certo che le fiamme si siano sprigionate dalla stiva della “Florio” – conferma il colonnello Teo Luzi, comandante provinciale dell’Arma -. Non è chiaro se propagate da un’auto che aveva preso fuoco, o dagli altri mezzi parcheggiati nel garage del traghetto».
DUE INCHIESTE – Sull’incidente sono partite due inchieste: una penale della Procura di Palermo, contro ignoti, e una amministrativa del ministero dei Trasporti. Il ministro Matteoli ha dato mandato alla Capitaneria di porto di Palermo di avviare un’indagine conoscitiva, «affidando nel contempo alla direzione competente di effettuare le opportune attività ispettive del caso». Matteoli si è congratulato con il comandante generale delle Capitanerie di porto Raimondo Pollastrini «per l’alta professionalità e la prontezza con cui la Capitaneria di Palermo ha coordinato le operazioni di salvataggio delle 526 persone a bordo del traghetto andato in fiamme. Un’operazione protrattasi per circa sei ore e conclusasi felicemente. Desidero estendere le congratulazioni al prefetto di Palermo, ai vigili del fuoco – aggiunge -, ai lavoratori marittimi, ai membri dell’equipaggio e a quanti altri hanno collaborato attivamente, non ultimi gli uomini della nave traghetto Snav che hanno soccorso i passeggeri della “Florio”, accogliendoli a bordo. Solidarietà giunga ai passeggeri coinvolti loro malgrado in questa non felice avventura». Il premier Berlusconi ha telefonato al prefetto Giancarlo Trevisone per congratularsi dell’operato delle Forze dell’ordine in merito ai soccorsi ai passeggeri. Il premier si è complimentato anche per il lavoro della Protezione civile.

TIRRENIA: «TUTTO HA FUNZIONATO» – La compagnia Tirrenia ha esposto la propria versione dell’accaduto: «Alle 03.16, a 15 miglia al largo dell’isola di Ustica, si è sprigionato un incendio segnalato dai rilevatori di fumo presenti nel garage della nave – si legge nel comunicato -. Il comandante ha attivato immediatamente tutte le procedure necessarie allo spegnimento, ma verso le 6 il fumo risultava ancora molto vivace, nonostante tutti gli apparati avessero funzionato perfettamente, e ha quindi deciso di far abbandonare la nave ai passeggeri, mentre lui stesso e parte dell’equipaggio sono rimasti a bordo per coordinare le operazioni di recupero della nave. Le operazioni di evacuazione si sono svolte con regolarità e i passeggeri, tutti illesi, sono stati imbarcati sulle scialuppe di salvataggio e trasbordati su un traghetto giunto in soccorso del “Florio”. È inoltre in arrivo da Londra un esperto di incendi per verificare le cause». E proprio alla Tirrenia si rivolge il dirigente generale del Dipartimento Trasporti della Sicilia, Giovanni Lo Bue: «Abbiamo chiesto alla Tirrenia di riferire sull’incidente. È importante sapere quali siano state le cause e le modalità dell’incendio che si è sviluppato a bordo del traghetto, perché vanno garantite ai cittadini le migliori garanzie di sicurezza ed efficienza».

STESSO COMANDANTE – A ordinare l’evacuazione è stato il comandante Aurelio Oliveri. Un’operazione che, secondo quanto raccontato dai passeggeri, ha dimostrato la professionalità e il sangue freddo di tutto l’equipaggio. Oliveri, del resto, non è nuovo a esperienze simili. Era sempre lui al comando della “Florio” la notte tra il 18 e il 19 dicembre del 2004, quando sul traghetto si sviluppò un altro incendio che lo costrinse, anche in quel caso, a fare evacuare la nave. Un’operazione ancora più difficile di quella odierna, perché avvenuta con il mare in tempesta forza 8 e con il traghetto inclinato di circa 12 gradi sul lato sinistro.

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Written by: admin

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