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ROMA, CHE UMILIAZIONE!

today11/04/2007

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MANCHESTER (Gb), 10 aprile 2007 – Lo stadio dei sogni diventa un incubo per la Roma. All’Old Trafford i giallorossi vengono demoliti dal Manchester United 7-1, e danno l’addio alla Champions nel modo più crudele. E’ la legge dello sport. Ha vinto la squadra più forte. Stasera in serata di grazia. Irresistibile. La Roma è stata poco fortunata negli episodi (infortunio a Taddei prima del via), due gol subìti ai primi due tiri in porta, ma non può recriminare nulla. Gli inglesi hanno vinto quasi tutti i confronti individuali, Ferguson ha vinto il duello delle panchine con Spalletti. I quarti di finale rappresentano comunque un traguardo su cui tutti in casa giallorossa avrebbero firmato a inizio coppa, uscire contro lo United non è una vergogna. Peccato però per la batosta. Che poteva e doveva essere evitata. Ma non deve fare dimenticare il doppio confronto con il Lione e la gara dell’andata. E servire come esperienza per il futuro: la fragilità psicologica dimostrata stasera a questi livelli è un peccato mortale. 45’ DA INCUBO – Due sorprese al fischio d’inizio. Nella Roma non c’è l’annunciato Taddei, infortunatosi (ginocchio) nel riscaldamento, al suo posto, da vice Perrotta (squalificato) c’è Vucinic. Ferguson rimodella la sua creatura: Manchester in campo con il 4-2-3-1, ad immagine e somiglianza degli avversari. Giggs dietro l’inaspettato Smith, Ronaldo e Rooney larghi ed “altissimi”. Una mossa che si rivelerà vincente. Il tecnico scozzese ha avuto l’umiltà di adeguarsi agli avversari, consapevole delle insidie del modulo giallorosso, e ha rivoltato lo svantaggio in un vantaggio. La Roma illude nei primissimi minuti. Un destro secco di Totti finisce appena largo. Ma è la serata dello United. Che va in vantaggio con una perla di Carrick, che segna un gol inusuale per i suoi piedi discreti, ma non certo nobili. Il centrocampista raccoglie al limite un passaggio filtrante di Ronaldo e lo trasforma in un pallonetto micidiale. Si fa dura. Perchè il pubblico entra ancora più in partita. Perchè la Roma sbanda, va in confusione. E il Manchester, cattivo, dilaga, aggredisce la preda (sportiva) ferita. Il raddoppio arriva in contropiede, come l’1-1 dell’andata. Giggs, un satanasso, degno capitano dei Red Devils, lancia Smith, Chivu sbaglia la chiusura, l’attaccante segna il 2-0. Ora lo United è uno schiacciasassi. Giggs gode di una libertà inspiegabile e predica calcio, le accelerazioni di Ronaldo fanno trattenere il fiato: roba da montagne russe. Giggs si allarga sulla destra, sul suo cross arriva Rooney che a centroarea, solissimo, segna il 3-0. In 19’ il sogno Roma già svanito. I giallorossi provano a reagire come nel loro dna, giocando a calcio, con passaggi stretti e di prima, negli spazi. Niente lanci lunghi. Ma Vucinic dietro le punte è un pesce fuor d’acqua (Spalletti pur in crisi non passa al 4-4-2), e la difesa, poco protetta, va in barca. Un colpo di testa di De Rossi finisce largo, una punizione potente di Totti è respinta da Van der Sar. Ma le occasioni per i padroni di casa si sprecano: un sinistro di Ronaldo a girare sul palo lungo finisce fuori di un niente. Un colpo da biliardo. Poi Doni è provvidenziale su un’incornata di Carrick. E si va al riposo sul 4-0: il poker lo firma Ronaldo sul terzo assist di Giggs. LA RIPRESA – La musica non cambia. Rooney va subito vicino al gol. Il 5-0 viene trovato di destro ancora da Ronaldo, assistito dal cross telecomandato del solito Giggs. La Roma replica con un colpo di testa di Mancini salvato sulla linea di porta d Fletcher. Ma è ancora il Manchester a passare. Ancora con un eurogol di Carrick, a conclusione di un’azione avvolgente. Poi segna anche Evra. Una mareggiata rossa si abbatte sulla Roma. Che ha il merito di non farsi saltare i nervi, ma poco altro. Il Manchester gioca (complice una Roma liquefatta) come ci immaginiamo si faccia in Paradiso, la fiducia è a mille, i colpi ad effetto si sprecano. In questa pinacoteca d’arte pallonara ci sta bene la gemma al volo di De Rossi su traversone di Totti. Vale il momentaneo 6-1. Avrebbe meritato miglior vetrina. E la Roma avrebbe meritato un’eliminazione meno crudele. GAZZETTA.IT

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