Otto imbarcazioni della Guardia costiera, le navi Diciotti e Sirio della Marina militare, più un velivolo, impegnate in operazioni di soccorso tra Calabria e Sicilia. Mentre a Lampedusa si contano oltre 50 sbarchi e l’hotspot dell’isola è al collasso: tra giovedì e venerdì ha accolto 2.900 persone in totale. Nel day after del varo delle nuove norme per punire gli scafisti da parte del governo di Giorgia Meloni, è boom di arrivi in Italia: circa 4.600 in 48 ore. La macchina del soccorso in mare si è dovuta muovere con un imponente spiegamento di forze per salvare tre barconi sovraccarichi – con oltre 1.300 persone a bordo – nel mare Jonio. E’ intervenuta appunto anche una nave della Marina Militare, chiamata dalla Guardia costiera viste le troppe persone da mettere al sicuro.Si va verso la primavera – e condizioni meteo più favorevoli ai viaggi – con numeri che preoccupano il Viminale: gli arrivi del 2023 sono a già a quota 17.500, il 194% in più dell’anno scorso. Anche i dati Frontex registrano l’impennata di flussi nel Mediterraneo centrale: +116%. L’hotspot di Lampedusa è strapieno, con oltre tremila ospiti a fronte di una capienza di 400 posti. La nave Diciotti della Guardia costiera, proprio mentre trasportava 180 persone prelevate dall’isola, ha soccorso oltre 480 migranti: arriveranno venerdì mattina a Reggio Calabria. Altri mille sono stati riportati indietro dalla Guarda costiera tunisina.

Cresce però anche la rotta orientale, quella che parte dalla Turchia, da dove proveniva il barcone di Cutro. Oggi sono stati avvistatati i tre barconi sovraccarichi nel Mar Jonio. Uno con circa 500 persone a bordo a 70 miglia a sud di Crotone; gli altri due, con complessivi 800 passeggeri circa, a 100 miglia a sudest di Roccella ionica. In serata i mezzi italiani sono arrivati sul posto ed hanno avviato le operazioni di trasbordo, rese “particolarmente complesse – spiega la Guardia costiera – per il numero elevato di persone presenti sulle imbarcazioni alla deriva”. E sono proprio gli arrivi massicci, concentrati in poco tempo, a mettere in difficoltà sia il sistema di soccorso in mare che quello dell’accoglienza. Con centinaia di imbarcazioni – molte alla deriva – sparse dal Canale di Sicilia allo Jonio, non è semplice organizzare i salvataggi. E così in una giornata campale come quella di oggi la Guardia costiera – responsabile delle operazioni Sar – ha chiesto il supporto della Marina Militare, che ha mandato verso il mar Jonio la nave Sirio, pattugliatore d’altura di 90 metri.