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Dimenticate le atmosfere cupe di “Alla mia età”, Tiziano Ferro torna dopo tre anni con “L’amore è una cosa semplice”, che esce il 28 novembre. Un album spoglio dell’elettronica, con una voce “nuova”. Lungo i 13 brani si dipana la storia di due persone che si lasciano: una delle due attende un ritorno, l’altra no. “Questo è il ritorno di un nuovo Tiziano, più autentico e sereno, ma anche un invito a vivere l’amore senza tormenti”, dice il cantautore a Tgcom. “L’amore è una cosa semplice” è un bel disco, a metà strada tra un film color seppia o un quadro color pastello. Ci trovi lo swing (“Quiero vivir con vos”), il blues (“…ma so proteggerti”) e l’orchestra (“L’amore è una cosa semplice”). Si racconta l’amore, parola citata più volte ma sempre come fosse in sottile tensione verso l’altro. In tensione verso sorrisi che ormai non ci sono più fino alla lettera d’addio mai recapitata che chiude il disco “Per dirti ciao!”. Il brano più bello? “Hai delle isole negli occhi”. E’ miglior disco di Tiziano Ferro? Sì. Come ha rivelato l’artista stesso a Tgcom il prossimo singolo sarà uno tra “Smeraldo” (“Karma” nella versione inglese con John Legend), “L’ultima notte al mondo” e “L’amore è una cosa semplice”. La voce è cambiata, talvolta graffiata altre volte rotta dall’emozione e profonda, cosa è successo? La voce è il centro di tutto, il punto in cui convogliamo le emozioni, sveliamo l’umore. In questi anni mi sono ‘rilassato’ ed avvicinato alle persone a cui voglio bene. Dall’implosione ho fatto un percorso di apertura verso l’altro. Per un anno sono stato ‘fermo’ e volutamente… Come mai? Volevo solo scrivere, non cantare. E poi era giusto così anche per iniziare un percorso importante per me stesso. Quando ho ricominciato a cantare mi sono addirittura rivolto a una logopedista e a tutti i foniatri possibili e immaginabili. Un po’ come è successo nel film “Il discorso del re” (Giorgio VI curò la balbuzie grazie al logopedista eccentrico Logue, ndr). Ero carico di tensioni anche in alcune parti del corpo. Ho cercato di studiare per rendere più fluido il respiro. Ho fatto degli esercizi sdraiato a terra in cui ad un certo punto mi addormentavo (ride, ndr) e altre volte mi esercitavo con le bolle di sapone. La logopedista alla fine mi ha rassicurato ‘non hai nessun problema’. Questo album parla di due persone, che si sono amate. Uno sembra che aspetta l’altro, come se tornasse prima o poi… E’ un disco sicuramente del ritorno. Mi sono autoisolato da una parte per una sfida con me stesso e dall’altra per autodifesa. Dovevo rimettermi in contatto con me stesso. Sono ricorso anche all’isolamento geografico, rifugiandomi in Inghilterra… Dove è nata la canzone “L’ultima notte al mondo”? Esattamente. Ed è anche la prima canzone che ho scritto. Durante una violenta nevicata sono rimasto rintanato in casa, osservavo le strade impraticabili, gente che sciava e negozi chiusi. Lì ho ho deciso che era arrivato il momento dell’homecoming, come dicono gli inglesi, ossia del ritorno a casa per riprenderti tutte le tue cose. Un ritorno alle cose più semplici. Tra queste c’è l’amore? Mi sono rovinato la vita per l’amore e nell’attesa dell’amore. Non capisco le persone che vedono l’amore come un progetto sovrastrutturato e quindi lo riempiono di tormento. Nel momento in cui ho vissuto me stesso in maniera più semplice e tranquilla, mi sono state chiare molte cose. L’uomo in qualche modo deve complicare le relazioni, renderle più tormentate. Forse perché sono più affascinanti… Ecco il titolo ‘L’amore è una cosa semplice’. Perché rovinarsi la vita? Negandosi l’amore in modo masochistico? Spero che alcune persone capiscano, grazie anche a questo cd, il messaggio e altre chiudano storie inutilmente dannose. Nel disco c’è un duetto John Legend “Karma”, anche se l’album sembra essere più ispirato a John Mayer… E’ esattamente così. Questo disco nasce da un attento ascolto dei dischi di John Mayer, è stato lui il punto di partenza. Poi è arrivato John Legend con cui volevo duettare. E’ uno degli artisti del momento più validi in circolazione. C’è anche Adele, mai pensato di far qualcosa con lei? Mi è dispiaciuto tantissimo per i problemi alla voce che ha avuto ma non mi stupisco. A vent’anni si è ritrovata in giro per il mondo, ad avere a che fare con persone e culture diversissime. Certo sarai anche prima in classifica ed è una bella soddisfazione ma a discapito di cosa? La voce è un bene prezioso e va curato. Io se devo fare un discorso importante o devo andare a un funerale ho degli sbalzi di voce tremendi e sto attento. C’è qualche collega che mi chiama e mi dice ‘domani ho una conferenza ma non sto bene che faccio?’ e io rispondo ‘Dormi e stai sereno’. Tu e Laura Pausini vi contenderete lo scettro del primo posto in classifica dopo Natale? Con lei abbiamo fatto tantissime cose assieme, abbiamo condiviso canzoni e concerti. Io spero che le cose vadano bene a tutti e due. Parto dal principio: se un disco piace la gente deve comprarlo. Che sorprese ci riserverai per il tour che parte il 10 aprile 2012 da Torino e che approderà il 14 luglio allo Stadio Olimpico di Roma? Sarà divertente, dinamico senza robe troppo concettuali né teatrali. In genere in mente faccio sempre una ‘scaletta di fantasia e di speranze’ in cui metto i brani che vorrei cantare. Ho le idee chiare su 25 brani ci sono almeno 19 o 20 singoli da inserire. Sarà dunque anche un bel modo per festeggiare i miei primi dieci anni di carriera. Per Roma sarà meraviglioso e stavolta non ci prenderemo solo la Curva Sud! (ride, ndr). TGCOM.IT
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