La lunga nottata di attesa per i biglietti di Palermo – Inter
La lunga nottata di attesa per i biglietti di Palermo - Inter
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PALERMO – “Caro Giovanni le tue idee camminano sulle nostre gambe”: schierati dietro enormi striscioni che recitano questa confortante promessa sono appena sbarcati a Palermo i ragazzi della legalità, portatori sani di un impegno civile che arriva nel capoluogo siciliano da tutta Italia. Sono un migliaio i ragazzi che la nave Falcone proveniente da Civitavecchia ha portato stamani in Sicilia. Altrettanti ne ha scaricati l’altro traghetto, la nave Borsellino partita da Napoli.
Sono arrivate in contemporanea nel porto di Palermo, sulla poppa le gigantografie di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Ad accogliere gli studenti che hanno viaggiato tutta la notte, i ragazzi delle scuole siciliane sulle note dell’Inno nazionale e tra decine di palloncini tricolore. Da un palco allestito sulla banchina hanno dato loro il benvenuto Giuseppe Ayala, Maria Falcone, la sorella del magistrato ucciso, e le autorità cittadine.
“Dite di essere fieri del vostro sangue siciliano, ma continuate a versarlo come se fosse vino scaduto”. È un messaggio diretto ai presunti valori dei mafiosi quello riportato su uno degli striscioni che i 50 ragazzi europei del progetto “Onde di legalità” hanno portato oggi sbarcando al porto di Palermo dalla nave della legalità giunta da Civitavecchia.
Gli altri striscioni, in inglese e nelle altre 15 lingue dei Paesi partecipanti al progetto, riportano frasi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e saranno portati in corteo prima fino all’Aula Bunker e poi all’Albero di Falcone.
Nel corso del progetto, organizzato dalla Fondazione Falcone e finanziato dal programma comunitario “Europa per i cittadini” e dalla Regione Siciliana, i ragazzi hanno partecipato ad una settimana di incontri con esponenti della Magistratura e della società civile. Resteranno a Palermo fino al 25 mattina.
Intanto sul fronte delle indagini “Sono emersi nuovi filoni grazie alle dichiarazioni del pentito Spatuzza. Stiamo indagando anche su questo, seppure con organico e risorse ai limiti del tollerabile” ha detto il procuratore dei Caltanissetta Sergio Lari, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se fosse stata aperta una nuova inchiesta sull’esplosivo usato per uccidere Falcone.
“A Caltanissetta indaghiamo su più fronti: dal fallito attentato dell’Addaura a Capaci e via D’Amelio. Quest’ultima inchiesta ha un carattere di maggiore urgenza legato alla possibilità di presentare istanza di revisione per alcuni degli imputati condannati all’ergastolo. Lavoriamo alacremente e presto arriveranno i risultati”. Ai giornalisti che gli chiedevano se “qualcuna delle Istituzioni si dovrebbe vergognare per quanto emerge dalle indagini”, il procuratore ha risposto: “Io faccio il magistrato, sarete voi giornalisti a dirlo quando leggerete gli atti delle indagini”.
“Dobbiamo tendere all’accertamento della verità a ogni costo, anche se la verità processuale non è quella assoluta, ma quella che si può trovare – ha detto il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso – Ci sono tentativi di delegittimare la magistratura – ha aggiunto – ma noi dobbiamo rispondere con il nostro lavoro e non dobbiamo accettare la rissa”.
Questa giornata di grande mobilitazione “dimostra che l’Italia non si è arresa – per il ministro dell’istruzione, Mariastella Gelmini – Questa giornata rappresenta il momento cruciale di un percorso di educazione alla legalità portato avanti nelle scuole durante tutto l’anno. È una giornata che rappresenta una ferita indelebile per l’attacco sferrato contro la giustizia e lo Stato ma è diventata anche, grazie all’impegno di Maria Falcone e di tanti docenti, una giornata di grande mobilitazione che ci dà speranza e ci dimostra che l’Italia non si è arresa. Come diceva Falcone, la mafia va combattuta, non attribuendo questo compito soltanto a poche persone, ma assumendo ciascun cittadino la responsabilità di contrastarla”.
“Falcone era un simbolo della lotta alla mafia e per questo la mafia decise di eliminarlo con spietata ferocia. Ciò che quel disegno criminale non volle o non potè capire è che quel simbolo avrebbe continuato a vivere nelle coscienze e nella caparbia volontà di chi non si è mai piegato alla logica mafiosa e che la sua memoria, insieme a quella di tanti altri eroi, avrebbe alimentato un fiume inarrestabile di volontà di riscatto” ha detto il Presidente del Senato, Renato Schifani.
“Siamo tutti impegnati nella battaglia contro la mafia e non molleremo mai – ha assicurato il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo – Tutti noi amiamo la nostra terra, la vita e la libertà. Nessuno sconto, in particolar modo oggi che si ricorda Falcone. Il messaggio più bello che si può dare a questi ragazzi – ha aggiunto – è quello di amare la vita, e quale luogo migliore, se non quello della scuola, per trasmettere i valori della legalità?”. LASICILIA.IT
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