L’Argentina ai quarti Il Messico accusa Rosetti e il gol-scandalo
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Pietro Taricone è morto nella notte nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Terni, dopo un’operazione durata più di nove ore. Aveva 35 anni. Lunedì pomeriggio l’ex concorrente del primo Grande Fratello era rimasto gravemente ferito per un incidente in paracadute nell’aviosuperficie della cittadina umbra. Rianimato sul posto da personale del 118 dopo un arresto cardio-circolatorio, è stato trasferito in ospedale dove i medici hanno riscontrato diverse fratture, in particolare alle gambe e al bacino. L’attore aveva anche traumi alla testa e all’addome, con emorragie «importanti». L’intervento ha permesso di risolvere il problema legato alle perdite di sangue e di ridurre le fratture, ma poi la morte è arrivata per improvvise complicazioni. Taricone non ha mai ripreso conoscenza. Fino all’ultimo gli è rimasta accanto la compagna, l’attrice polacca Kasia Smutniak, che si era lanciata con il paracadute poco dopo di lui dallo stesso aereo. Dopo il decesso si è allontanata per un lieve malore. L’attore lascia una figlia di sei anni.
GLI AMICI DEL “GF” – È stata Marina La Rosa la prima degli ex concorrenti del Grande Fratello a raggiungere l’ospedale di Terni per l’ultimo saluto all’amico. Anche lei ha partecipato alla prima edizione del reality, così come Cristina Plevani, che con Pietro aveva avuto una storia d’amore in diretta tv. La salma, portata dapprima all’istituto di Anatomia patologica, è stata poi messa a disposizione dei familiari. Il magistrato che coordina le indagini ha infatti deciso di non disporre l’autopsia. «Per noi è tutto chiaro» ha detto il sostituto procuratore Elisabetta Massini dopo aver incontrato gli investigatori della polizia di Terni che conducono gli accertamenti.
ESEQUIE – I funerali si sono svolti in forma strettamente privata e senza telecamere nella cappella dell’ospedale di Terni (si è trattato di esequie senza eucarestia officiate dal cappellano dell’ospedale, Dumitru Podac). Poi il feretro, secondo il volere dei genitori, è stato trasportato per la tumulazione a Trasacco, paese dell’Aquilano dove sono nati i genitori dell’attore. Lì Pietro – nato a Frosinone nel ’75 – aveva la cittadinanza onoraria e tornava spesso per vedere la nonna e gli altri parenti. Nella bara, Taricone è stato deposto con indosso la tuta da paracadutista e le scarpe da trekking. Il sindaco di Trasacco Gino Fosca proporrà una giornata di lutto cittadino: «Sono costernato e triste assieme a tutti i miei concittadini. Ho sperato in un miracolo che non si è verificato. Vado a Terni per rendere omaggio alla sua memoria e manifestare la vicinanza mia e dei cittadini di Trasacco a tutti i famigliari». La bara è stata posizionata a qualche metro dall’ingresso esterno del cimitero: ad accoglierla l’anziana nonna che tra le lacrime è riuscita solo a dire «Pietro, amore mio, cosa mi hai fatto…». Ora tutti i presenti stanno rendendo omaggio alla bara con le forze dell’ordine che cercano di far defluire in modo ordinato tutta la gente che vuole salutare e toccare la bara per l’ultima volta. Naturalmente tutti abbracciano il padre e la madre, sorretti da alcuni parenti. Assente come previsto la compagna Kasia Smutniak.
ERRORE IN FRENATA – Intanto alla Procura di Terni è stato aperto un fascicolo come “atti relativi”, cioè senza ipotesi di reato o indagati. Le indagini sull’incidente sono condotte dalla polizia. L’ipotesi maggiormente presa in considerazione dagli investigatori è quella di un errore nella fase di frenata. Secondo alcune testimonianze acquisite in questura, Taricone avrebbe cominciato la manovra a circa 20 metri d’altezza e non ai 100 previsti, dopo un lancio da circa 1.500 metri. Il paracadute a vela si è comunque regolarmente aperto alla quota prevista di 1.200 metri. Gli investigatori non escludono altre ipotesi, come quella legata a un colpo di vento che avrebbe fatto avvitare il paracadute. L’ex concorrente del Grande Fratello è comunque finito a terra a una velocità ben superiore rispetto a quella prevista. Nell’aviosuperficie di Terni, tra aprile e marzo, altri due paracadutisti sono morti per incidenti durante il volo. L’attività del centro è stata sospesa martedì mattina.
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