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Fiaccolata nella notte

today06/04/2010

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È stata una notte diversa, illuminata da migliaia di fiaccole, candele, lumini che dalla sera prima avevano dato luce lungo le strade buie ai quattro cortei silenziosi partiti da altrettanti quartieri per raggiungere la zona rossa del centro storico. Un gesto di grande valore simbolico non solo per commemorare le vittime, ma anche per ribadire la volontà di tornare ad occupare il cuore della città e, quindi, di riappropriarsi di un’identità ferita per la lontananza forzata. Quattro cortei aperti ognuno da un gruppo di parenti delle vittime e dai vari comitati cittadini che da un anno si battono per tenere alta l’attenzione rispetto ai problemi della ricostruzione e per pungolare le autorità. Non c’è stata alcuna contestazione lungo i percorsi né quando, tutti assiepati nella piazza principale, è stata attesa l’ora fatidica. Prima sono stati letti i nomi delle 308 vittime, poi sono seguiti i rintocchi della campana. Alla fine, in silenzio e con i ceri e le lampade ancora accesi, il ritorno a casa – per moltissimi lontano dall’Aquila – o alla Basilica di Collemaggio per la messa solenne dell’arcivescovo Giuseppe Molinari, il quale ha esortato a fare in modo che «questa notte segni l’inizio di un nuovo cammino con l’aiuto di Dio». Il Papa – per il tramite del segretario di Stato del Vaticano, Tarciso Bertone – ha inviato un messaggio alla chiesa e alla comunità civile dell’Aquila in occasione del primo anniversario del terremoto. «Benedetto XVI – si legge – desidera esprimere alla chiesa aquilana e alla comunità civile i sentimenti della sua spirituale vicinanza e rinnovare un incoraggiamento per la ricostruzione umana e sociale fondata sulla salda roccia della fede in Cristo risorto».

CORRIERE.IT

Written by: admin

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