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Finisce 1-1 al «Meazza» tra Milan e Real Madrid con i «galagticos» di Pellegrini capaci di andare in vantaggio al 29′ con Benzema, su rinvio corto di Dida su conclusione di Kakà. Ma il Milan pareggia sei minuti più tardi con Ronaldinho su rigore e poi recrimina un minuto più tardi per un gol annullato a Pato per un fallo di mano inesistente. Nel secondo tempo gli innesti di Raul nel Real e di Inzaghi nel Milan, ma il grande protagonista nel finale è Dida con due interventi difficilissimi. Parte lancia in resta il Real Madrid che chiude nella propria trequarti campo il Milan. Al 7′ prima palla-gol per Benzema con Dida che alza sopra la traversa. All’11’ ci prova Kakà sull’out sinistro, è bravo Thiago Silva a deviare in corner. Un minuto più tardi tocca a Sergio Ramos. Il Milan si fa vivo su contropiede con una ripartenza di Seedorf che serve Pato sul quale interviene Casillas in uscita. Al 29′ il Real passa in vantaggio. Accelerazione sulla sinistra si Kakà che si accentra, entra in area e tira. Dida respinge e Benzema incrocia insaccando per l’1-0. Il Milan non demorde ed al 25′ pareggia con un rigore trasformato da Rnaldinho, per un fallo di mano in area dubbio di Pepe su traversone ravvicinato di Zambrotta. Un minuto più tardi va in gol pato, ma l’arbitro annulla, per un altro presunto fallo di mano. Il primo tempo si chiude con l’undici di Pellegrini in avanti, ma senza fortuna. Al rientro in campo è subito pericoloso il Real con un tiro-cross di Sergio Ramos sul quale esce con i pugni Dida. Dall’altra parte è Ronaldinho a cercare la testa di Borriello che non ci arriva. Al 10′ Ronaldinho pennella per Pato al limite dell’area. Stop e tiro di poco a lato, ma per l’arbitro il controllo è con il braccio e cartellino giallo per Pato. Al 13′ Dinho lancia sulla sinistra Zambotta che è atterrato a Marcelo, giallo anche per lui. Al 23′, corner del Real di Kakà dalla sinistra e papera di Dida che in volo si lascia sfuggire la palla, per fortuna c’è Zambrotta lesto a rimettere in corner. Al 29′ prima sostituzione del match, Pellegrini chiama fuori Higuain e manda in campo Raul. Al 37′ tocca a Van Nistelrooy per l’autore del gol madrilista, Benzema. Al 40′ Inzaghi ci prova dall’out sinistro ma il suo incrocio è alto sull’esterno della rete. Nei minuti finali un super Dida salva in due occasioni la porta rossonera su conclusioni di Marcelo e Raul, a botta sicura. Finisce 1-1, con un pareggio abbastanza giusto.
MACCABI HAIFA-JUVENTUS – Missione compiuta per la Juventus, che porta via dalla trasferta israeliana una vittoria di misura (1-0) sul Maccabi Haifa, che va a bissare quella di quindici giorni fa a Torino e avvicina sensibilmente (complice il ko del Bayern in casa col Bordeaux) i bianconeri agli ottavi. Decide un gol di Camoranesi al 46′ del primo tempo. Parte bene la Juventus, pericolosa tre volte in 10′ con Diego (pronto in due occasioni Davidovitch) e con Amauri (servito da Felipe Melo): la chance più clamorosa però ce l’ha il Maccabi, e su Keinan è strepitoso in due tempi Buffon. È attorno a Diego che gira la Juve: il modulo non cambia (4-2-3-1), gli interpreti sì. Fuori Cannavaro, Grygera e Giovinco, oltre agli infortunati Sissoko, Marchisio, Iaquinta e Del Piero: giocano Caceres, Legrottaglie e Tiago (largo a sinistra), con Amauri unica punta. Camoranesi c’è, l’italo-argentino ha recuperato dopo il profondo taglio alla fronte che lo ha costretto a uscire dal campo con il Napoli. Altre due iniziative dei padroni di casa (Dvalishvili), ma prima dell’intervallo è Camoranesi a concretizzare, con la deviazione di Keinan, l’azione avviata da Diego e rifinita da Caceres. Ghadir per l’infortunato Culma, questa la mossa (forzata) di Levi a inizio ripresa. Il Maccabi non incide, la Juve sì e segnerebbe anche il raddoppio ma Amauri è in (leggero) fuorigioco sulla punizione del solito Diego. Il ritmo crolla, anche se Diego continua a regalare spettacolo. Ma al 32′ il Maccabi sfiora il pari: palla morbida sul secondo palo di Refaelov, Arbeitam e Ghadir la mancano di pochissimo. Brivido per i bianconeri che però non rischiano più nulla e portano a casa tre punti fondamentali.
LA SITUAZIONE – A due turni dal termine della fase a gironi Chelsea, Porto, Manchester United e Bordeaux sono già qualificate agli ottavi di Champions League. Nel girone D bisognerà soltanto definire chi arriverà prima tra la formazione di Ancelotti (2-2 a Madrid) e i campioni di Portogallo (1-0 in casa dell’Apoel Nicosia); lo United (gruppo B), rimontando clamorosamente il Cska Mosca (3-3), ha tenuto a sei i punti di vantaggio sui russi, ma avendo la meglio negli scontri diretti ha già un posto assicurato tra le «top 16» d’Europa. Infine il Bordeaux, nel gruppo A (lo stesso della Juventus, seconda), vincendo a Monaco di Baviera per 2-0 è sicuro di passare alla fase a eliminazione diretta non essendo più raggiungibile dallo stesso Bayern.
DINAMO KIEV-INTER – Mercoledì in campo le altre italiane. Cominciamo dall’Inter impegnata in trasferta in Ucraina. La partita si giocherà regolarmente mercoledì nonostante l’epidemia di influenza A che sta investendo l’Ucraina. Il sindaco di Kiev ha chiesto di giocare a porte chiuse. Nei giorni scorsi le autorità ucraine hanno disposto il divieto di raduni e assembramenti per minimizzare i rischi di contagio. Come la Juve, anche l’Inter è in pratica obbligata a vincere dopo tre pareggi consecutivi, di cui due in casa. «Speriamo che la squadra possa esprimersi nella stessa maniera in Champions così come sta facendo in campionato», si è augurato il presidente Massimo Moratti. «L’Inter è particolarmente affamata in Europa», ha commentato Milito. «È una delle grandi e vuole tornare campione dopo tanti anni. Le aspettative del pubblico sono cresciute negli ultimi anni. Ovviamente non è facile, ma proveremo a vincere. Dobbiamo superarci per battere Dinamo, Barcellona e Rubin Kazan, ma non sarà facile», ha affermato l’argentino. «Il girone è diventato ancora più difficile, ma questa è la Champions League: nessuno ti regala niente. Vincere a Kiev e contro il Rubin sarà impegnativo, ma se vogliamo qualificarci dobbiamo farcela». I nerazzurri vanno a Kiev senza gli infortunati Muntari e Thiago Motta, difficile anche il recupero di Sneijder.
FIORENTINA-DEBRECEN – In caso di vittoria contro gli ungheresi e della contemporanea sconfitta del Liverpool, la Fiorentina sarebbe qualificata al 99%. Ai viola bastebbe allora un solo punto in due partite, o addirittura perdere con non più di un gol di scarto a Liverpool. All’andata il Debrecen si è dimostrato discreto in attacco, ma un disastro in difesa. C’è spazio quindi per Gilardino, mentre Mutu e Jovetic cercheranno di esserci. «La partita contro il Liverpool è stata la notte più bella della mia vita», ha confessato il giovane montenegrino.
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