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Dopo qualche settimana di pausa, torna in tv il “Grande Palermo Show”, un’anteprima la si è avuta questa sera al “Renzo Barbera”, con uno strepitoso successo sulla Juventus: 2-0, ma attenzione, non fatevi ingannare dal punteggio, perché se stasera gli uomini di Zenga avessero vinto con tre, quattro gol di scarto, non avrebbero fatto arrabbiare proprio nessuno. È stato un Palermo scintillante, strepitoso, spumeggiante, e chi più ne ha più ne metta. La Juve? Letteralmente dominata dal primo all’ultimo minuto. Una prestazione perfetta che ha messo sotto l’armata bianconera, caduta per via dei gol di Cavani e Semplicio nel primo tempo. È stata la gara delle risposte: ossia che questo Palermo è vivo e sa giocare a calcio, che in fondo le critiche piovutegli addosso forse sono state esagerate, che Simplicio e Pastore possono convivere in campo, che Miccoli merita assolutamente la Nazionale, che Sirigu probabilmente non lascerà più la porta rosanero. Voti alti per tutti, in particolar modo per Pastore, Simplicio, Cavani e Kjaer, immensi. Il Palermo ha fatto scacco matto alla vecchia signora con un calcio di altri tempi che ha entusiasmato tutti e tutto. Andiamo alla cronaca. Si inizia con un minuto di silenzio in onore delle vittime messinesi, è l’unico campo a rispettare questa tragedia, davvero assurdo. Nel Palermo c’è Pastore insieme a Simplicio, Zenga si affida alla difesa a tre, arretrando Migliaccio e avanzando Cassani e Balzaretti sulla zona di centrocampo. Al 4’ subito una conclusione di Miccoli, Buffon para senza particolari problemi. Al 15’ grande occasione per la formazione di Zenga: Miccoli dal binario di sinistra sforna un cross delizioso per Cavani che clamorosamente di testa manda fuori. Il Palermo gioca bene e mette sotto i bianconeri, non facendoli respirare. Al 17’ ancora Cavani si fa anticipare da Chiellini al momento di premere il grilletto. La Juve si fa viva con un colpo di testa alto di Amauri, ma è il Palermo a giocare meglio, che sfrutta gli spazi ed è dominatore del centrocampo. Al 35’ bel tiro di Cavani, ma Buffon attento e sicuro manda in angolo. Al 37’ esplode il Barbera, Pastore ruba palla e apre una pista per Cavani, che solo davanti a Buffon lo fredda con un missile che si infila all’angolino, vantaggio meritato. È un gran gol. I rosanero insistono e mettono in ginocchio i bianconeri: al 42’ punizione battuta magistralmente da Miccoli, si infila Simplicio che fa marameo ai difensori di Ferrara e mette dentro il 2-0, è un tripudio e applausi per i rosa. Riposo e chapeaut per il Palermo. Secondo tempo. Juve subito aggressiva, l’ex Amauri da fuori area sfiora il gol ma la palla è alta di poco. Al 48’ Poulsen al volo prova a sorprendere Sirigu, anche in questo caso brivido per i rosa e palla che scorre fuori. Menomale. In campo c’è una Juve diversa ma è ancora il Palermo a “rischiare” di segnare con un gran colpo di testa di Bresciano che fa barba e capelli al palo con Buffon battuto. 56’ ancora Palermo: Miccoli apre con il goniometro per Cavani che avanza e taglia al centro per Pastore, palla di poco lunga e azione che sfuma. Il Palermo è bello e spumeggiante, dopo un minuto Pastore scappa verso l’area bianconera, taglia per Miccoli che solo davanti a Buffon prova a scavalcarlo con un “cucchiaino” ma il portiere della Nazionale salva. La partita è scoppiettante, al 62’ traversa di Diego su punizione, Sirigu è bravo ad accarezzare la sfera sul montante. Brivido. Al 68’ annullato un gol a Pastore per fuorigioco. In contropiede la banda di Zenga suona che è una meraviglia, i bianconeri si affidano a degli inutili lanci lunghi preda della difesa rosa. In termini “pugilistici” mancherebbe al Palermo il gancio fatale per mettere al tappeto la squadra di Ferrara. Zenga dà robustezza al centrocampo e toglie Bresicano per Nocerino. Dopo qualche secondo proprio l’ex juventino serve a Cavani un buon pallone, il Matador angola troppo e sfuma un’altra nitida azione. Altro cambio per Zenga al 76’ esce Cavani, entra Goian. Il Grande Palermo show continua e all’80’ Miccoli colpisce un palo clamoroso. Finisce con i rosa che amministrano lo score e i duemila siciliani “juventinizzati” che tornano a casa con il piacere di avere visto in campo una grande squadra, peccato per loro che non sia stata la Juve.
mg STADIONEWS.IT
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