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Pasqua tra gli sfollati e le macerie

today13/04/2009

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L’AQUILA – Dopo una notte tranquilla, per quanto può esserla per i terremotati dell’Abruzzo, gli sfollati vivono il giorno di Pasqua nelle tendopoli o negli alberghi sul litorale Adriatico nei quali sono alloggiati. Ma la terra continua a tremare: secondo la Protezione civile si è registrata una scossa alle 5.29 del mattino, di magnitudo 3.1 sulla scala Richter. Poi un altro evento sismico alle 11.48, con magnitudo 3.2: le località prossime all’epicentro sono L’Aquila, Pizzoli e Collimento.

STOP ALLE RICERCHE – Intanto le ruspe hanno iniziato a portare via le macerie e i detriti dalla zone terremotate, mentre andranno avanti le rilevazioni dei tecnici sui danni e l’agibilità degli edifici. Sabato, infatti, sono terminati gli scavi per cercare eventuali corpi: non ci sono ulteriori dispersi, hanno fatto sapere i soccorritori. Il bilancio delle vittime è però salito a 294 morti, dopo che nell’ospedale di Teramo è deceduto per le ferite riportate nel sisma Tommaso Iovinitti. Aveva 59 anni.

BERLUSCONI – Nelle zone colpite dal sisma è tornato anche Silvio Berlusconi: il premier ha partecipato alla messa celebrata presso la scuola della Guardia di Finanza a Coppito. «Li tireremo fuori dalle tende» ha dichiarato il presidente del Consiglio. «Mai come in questi giorni, in questi 15 anni – ha proseguito – mi sono sentito orgoglioso di essere italiano». E dall’altare allestito nel cortile, il vescovo dell’Aquila, monsignor Giuseppe Molinari, si è rivolto direttamente a lui: «Noi sappiamo che lei manterrà le promesse. Mi auguro che si ricordi questo amore e che non ci siano polemiche sterili». Più tardi lo stesso capo del governo ha assicurato: ««Non vogliamo ricadere negli errori dei precedenti casi. Adesso, finita l’emergenza, toglieremo le persone dalle tende e dovremo assicurare loro condizioni di vivibilità. E poi ripartiremo con la ricostruzione, affidando i cantieri alle singole province». Il premier ha poi fatto il punto della situazione in conferenza stampa: «La decrescita delle scosse fa ben sperare – ha detto – dal 6 aprile abbiamo registrato un numero rilevante di scosse che però negli ultimi giorni è diminuito e, pur se le previsioni sono impossibili da fare su base scientifica, anche gli esperti dicono che questa diminuzione fa ben sperare». Secondo Berlusconi, «forse siamo già fuori dall’emergenza». «Al momento sono state allestite 106 tendopoli – ha proseguito. – In queste ci sono tutti i servizi garantiti: riscaldamento, pasti caldi, assistenza sanitaria, televisioni. Certo, se si spigola su alcuni centri più piccoli è possibile trovarne qualcuno in cui tutte le opere non sono ancora lì, ma sono in corso accelerato di completamento. Soltanto tra due mesi avremo tutti i certificati di abitabilità: potremo però sapere quanto sono le persone che possono rientrare nelle proprie case e quante quelle che hanno bisogno di un’altra abitazione». «A questo punto, la prima missione del governo – ha concluso – è la ricostruzione. Il primo Cdm sul decreto Abruzzo lo faremo qui».
FINI – Anche Gianfranco Fini è arrivato in visita in Abruzzo: il presidente della Camera è giunto nell’ospedale da campo allestito a L’Aquila. «Grazie per tutto quello che state facendo – ha detto ai volontari impegnati a preparare il pranzo di Pasqua. – L’Italia è orgogliosa di voi». Poi, parlando con gli sfollati, ha aggiunto: «Adesso dobbiamo rimboccarci le maniche, noi prendiamo l’impegno di non dimenticarvi». Sui tempi di ricostruzione, ha aggiunto: «È difficile da prevedere, dalle tende passeremo ai prefabbricati. I tempi sono medio-lunghi – ha affermato – ma l’impegno è di fare tutto nell’arco di qualche anno. Per il centro storico dell’Aquila il tempo sarà più lungo e difficile».
SOLIDARIETA’ – I vigili del fuoco sabato sera hanno regalato un momento di serenità ai bambini che si trovano nel campo degli sfollati di Bazzano: hanno anticipato di un giorno la festa portando ai bambini un uovo alto quattro metri che è stato poi rotto con i martelli. Da molte parti d’Italia c’è poi stata una gara di solidarietà per far arrivare nei campi, soprattutto ai bambini, uova di Pasqua e colombe. Il Papa ha mandato alla diocesi un’offerta in denaro, 500 uova per i bambini, calici e paramenti per la celebrazione delle Messe. Mille uova di Pasqua per i bambini dei campi sono stati regalati dalla Polizia.

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Written by: admin

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