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Nuove proposte vince Arisa

today21/02/2009

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SANREMO – “E mo’ io che devo fare?Stasera faccio finta che non lo so, che mi avete dato pure questo premio?”. Arisa strappa l’ennesimo applauso al termine della conferenza stampa. Il personaggio del momento è lei. Dopo il trionfo nella categoria Proposte, la cantante nata a Genova (“però ci sono stata solo sei giorni”) e vissuta in provincia di Potenza si aggiudica infatti anche il premio della critica “Mia Martini” (davanti a Malika Ayane a Simona Molinari). Ma il successo, a questa ragazza che ammette di essere “più simpatica che bella”, non sembra aver dato alla testa. “Come canto in una canzone del mio nuovo album – dice – mi accontenterei di un balconcino pieno di fiori e di un angolo cottura bello grande. Insomma, un monolocale a prezzi modici”. Ma cosa hai provato, sul palco, quando Bonolis ha annunciato la tua vittoria? “Sul palco non sapevo nulla. Ho preferito non saperlo per essere leale con il pubblico e le persone che avevano creduto in me. Quando ho sentito il mio nome, ho pensato che finalmente era arrivato il mio momento”.

CARTOON – Oltre che per la canzone “Sincerità”, che tutti hanno imparato a canticchiare dopo il primo ascolto, Arisa ha colpito anche per il suo look: “Mi è sempre piaciuto uno stile originale, buffo. Pantaloni larghi, occhialoni, capelli alla collegiale. Anche se non ho un buon rapporto con il mio aspetto: se qualcuno mi dice che sono bella, non ci credo e allora si cominciano a incrinare i rapporti”. E quando dicono che assomigli a un cartoon? “Mi hanno detto che assomiglio a Calimero. Non potevano fami un complimento migliore. Tra Calimero e Naomi Campbell, preferisco assomigliare al primo”. Altro che conigliette, insomma.

GENITORI – Arisa parla spesso dei suoi genitori, ai quali dedica la vittoria (oltre che al suo staff e a Sanremolab, che l’ha lanciata): “I miei genitori sono venuti qui a Sanremo, sono orgogliosi di me. Mio padre addirittura ha rilasciato un’intervista davanti all’Ariston. Sono contenta, perché anche loro possono vivere il loro momento di gloria: la loro non è una vita che riservi particolari felicità. La mia vittoria la dedico a loro: voglio che tutti sappiano che sono la figlia di un’autista e di una casalinga. Se ce l’ho fatta io, possono farcela tutti”.

CORRIERE.IT

Written by: admin

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