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MILANO – Al centro di San Siro un grande scudetto con il numero 16. E alle 22.33 la Coppa alzata al cielo da Javier Zanetti, il capitano dei campioni d’Italia dell’Inter. Tutto intorno uno stadio colorato di nerazzurro, con circa 60.000 tifosi a cantare ed applaudire i propri eroi. Tutti, a cominciare da Moratti e Mancini, che non si sa ancora se rimarrà ma sembra destinato ad andare al Chelsea. E poi Ibrahimovic, l’uomo-scudetto, Materazzi (meno scatenato del solito) e tutti gli altri. Con indosso la maglia dell’Inter, con diverse scritte dietro: «100 di questi scudetti», oppure «I campioni siamo noi: 16» e «Cento anni, una sola fede». Immancabile poi, per una festa nerazzurra che si rispetti, l’inno «Pazza Inter
Come d’altronde i fuochi d’artificio. E accanto ai giocatori, che hanno fatto anche il meritato giro d’onore, mogli e figli. Perché la festa di San Siro è stata preceduta da una cena «familiare» dei nerazzurri in un albergo vicino allo stadio, con fuori comunque centinaia di tifosi ad applaudire e cantare prima di «scortare» la squadra, dopo un’attesa di circa due ore, al Meazza per ricevere la Coppa dello scudetto. Dentro, intanto, Moratti, Mancini, i giocatori e tutto lo staff hanno mangiato e brindato davanti a un maxischermo con lo scudetto numero 16. E poi, alla fine, accompagnata invece dalle immagini più belle della stagione nerazzurra, una grande torta. Accolta al grido «Meritate voi, ma la torta la mangiamo noi», chiaro riferimento alle parole di alcuni romanisti, a cominciare da De Rossi. La festa scudetto è dell’Inter.
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