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Per la quarta volta in questa stagione, tra campionato e coppa Italia, si sfideranno domani Palermo e Udinese, in una gara che ha il sapore di zona Uefa. I friulani quel posto al ridosso delle prime quattro non l’hanno mai mollato, mentre il Palermo, dopo un catastrofico inzio 2008, si trova a dover rincorrere.
La ritrovata solidità difensiva (niente gol subiti nelle ultime due partire, quest’anno in serie A non era ancora successo) e la serie positiva in casa (tre vittorie consecutive) fanno ben sperare i rosanero per la sfida serale di domani, anche se molto probabilmente Guidolin dovrà rinunciare al bomber Amauri, vittima di un problema muscolare per cui aveva dovuto abbandonare il campo domenica scorsa contro la Reggina.
Le speranze di recuperarlo sono ridotte al lumicino ma il tecnico Francesco Guidolin non dispera. “Amauri – ha spiegato l’allenatore veneto – giocherà solo se non si corrono rischi. Il bomber brasiliano è molto importante, ma dobbiamo essere in grado di fare a meno anche di lui se dovessimo. C’è fiducia nel gruppo”.
Il posto di Amauri potrebbe prenderlo Miccoli,definitivamente recuperato dopo i fastidi muscolari che lo hanno tenuto fermo per tre settimane. “Miccoli si è allenato questa settimana senza avvertire problemi – ha detto Guidolin – Ha svolto lavoro mirato, quindi è tra i disponibili”. L’assenza di Amauri potrebbe però portare bene al Palermo, che senza il suo leader ha sempre vinto in questa stagione. “La cabala secondo me non è molto importante, preferirei giocare con il brasiliano”, ha commentato però Guidolin.
I bianconeri dell’ex tecnico catanese Pasquale Marino sono molto temuti dal Palermo che già l’anno scorso subì un pesantissimo 5-1. “In quel caso – ha ricordato Guidolin – l’Udinese ci sovrastò, ma fu bravo il nostro pubblico a incitarci comunque. I friulani hanno sempre avuto giocatori molto forti, la società mette a disposizione del tecnico rose importanti e quindi l’Udinese è pericolosa e ha anche un ottimo allenatore. Marino sta dimostrando il suo valore”.
Non può mancare un pensiero al passato quando Guidolin allenava l’Udinese (1998-1999), prima di non essere misteriosamente riconfermato al termine di una buona stagione. “Ebbi un contatto con un importante club spagnolo e così ci fu un malinteso con la società. Io volevo restare ma il rapporto si era ormai incrinato – ha spiegato il tecnico – Quella con l’Udinese è stata comunque una tappa molto importante della mia carriera, una bellissima esperienza”.
Dopo aver pensato per tanto tempo alla salvezza matematica, adesso il Palermo può guardare avanti verso la zona Uefa, anche se il tecnico predica umiltà. “Siamo andati avanti troppe volte a corrente alternata per pensare ad obiettivi così grandi come la coppa Uefa – ha detto – Dobbiamo fare bene partita per partita. Il modulo, con o senza Amauri, comunque probabilmente non cambierà. Bisogna migliorare rispetto a Reggio. Lì non abbiamo fatto quello che dovevamo, ma abbiamo dato un segnale di solidità di cui avevamo bisogno. Una parte della gara è stata positiva, ma dovevamo svilupparla in modo diverso. Un punto non è un risultato soddisfacente, soprattutto da quando ci sono i tre punti, ma un allenatore deve capire che anche un pareggio può essere fondamentale”.
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