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Sharon Stone, 50 anni il 10 marzo, ha un primato, quella di essere la star di Hollywood forse più divisa tra erotismo, fascino e intelligenza. E così, anche se i più collegano la sua immagine a quella famosa scena di Basic Istinct (1992) in cui perversamente accavalla le sue affusolate gambe senza indumenti intimi (per molti è stato il primo test di fermo immagine del proprio Dvd guarda il video), alla fine il suo vero erotismo non sta tanto solo nel suo corpo, ma in quel volto pieno di sfacciataggine e fascino di ex bambina prodigio.
LA STORIA – Capelli color oro da vera star, Sharon Stone nata il 10 marzo del 1958 in un paesino di provincia, Meadville, da Joe e Dorothy (entrambi originari di Galway in Irlanda), inizia a parlare già a dieci mesi. A cinque anni frequenta la seconda elementare e, a quindici, ha un quoziente intellettivo di 154. E, anche per questa sua straordinaria intelligenza, viene iscritta, sembra contro la sua volontà, alla Edinboro University. Per lei che da ragazza non ha mai amato troppo il suo corpo (si sentiva brutta), dopo qualche forzoso concorso di bellezza approda nella Grande Mela, per intraprendere la carriera di modella.
I FILM – Nel 1980 arriva per lei anche il cinema, ma in tono minore. È la passeggera (muta) del treno di Woody Allen in ‘Stardust Memories’ e, un anno dopo, è diretta da Wes Craven nell’horror B-movie ‘Benedizione mortale’. Nel 1984 è Deidre Dupres nella serie poliziesca Magnum P.I. e poi il regista Paul Verhoeven la affianca ad Arnold Schwarzenegger nell’action movie ‘Atto di Forzà. Ma solo nel 1992 nei panni della scandalosa killer bisessuale Catherine Tramell, Sharon Stone si vede spalancare le porte del successo e della popolarità e tutto questo per la già citata scena in Basic Instinct di Verhoeven. Cosa che fece un certo scandalo a Cannes dove il film venne scelto quell’anno come apertura. E per la serie ‘repetita iuvant’, l’anno dopo l’attrice si sfila ancora le mutandine in un ristorante in ‘Sliver’ di Philipp Noyce. Martin Scorsese con ‘Casino« nel 1995 gli regala poi un Golden Globe e una candidatura agli Academy come migliore interprete protagonista.
GLI AMORI – Il 14 febbraio del 1998, la Stone sposa l’editore del San Francisco Chronicle Phil Bronstein, dal quale divorzia sei anni più tardi. Per la Stone non certo difficile a intraprendere storie d’amore, spesso chiacchierate, come a buttarsi in matrimoni, questo con Bronstein è solo il terzo della serie (c’erano stati prima Michael Greenburg nel 1984 e George Englund Jr. nel 1987). A questo proposito, la Stone nel 2000 prese con una certa filosofia le ‘sparate’ di Joe Eszterhas, sceneggiatore di film sexy a Hollywood, che in American Rhapsody dipinse la diva come una ‘mangiatrice di registi’ intenta a «far carriera in camera da letto». Tra le rivelazioni più inquietanti del libro, quella rivelata da uno degli ex agenti di Sharon Stone allo stesso biografo: «Basta metterla da sola in una stanza con il regista, e otterrà la parte».
LA MALATTIA – In seguito alla rottura con Bronstein, l’attrice viene colta da un attacco di cuore, cui seguirà nel 2001, un’aneurisma cerebrale da cui si è fortunatamente ripresa. Tra il 2003-05 gira l’horror ‘Oscure presenze a Cold Creek’, ‘Alpha Dog’, nonch‚ la road-comedy esistenziale ‘Broken Flowers’. E si cimenta poi nei panni di moglie annoiata in ‘When a Man Falls in the Forest’, è accanto a Jimmy Fallon nel dramma ‘Rockett’, e recita nel biopic su Richard Nixon ‘Dirty Tricks’ ora in produzione. Attualmente la Stone – che con Olivier Dahan dovrebbe girare negli Stati Uniti ‘My Own Love Song’ insieme Forest Whitaker – vive a Beverly Hills, in California, ma passa le vacanze estive in un ranch di sua proprietà in Nuova Zelanda. Nel 2000 adotta il primo di tre bambini. Ovvero Roan Joseph Bronstein cui seguono Laird Vonne Stone (2005) e Quinn Kelly Stone (2006).
LE CREDENZE – Convertita recentemente al buddismo, diabetica, allergica alla caffeina, l’attrice promotrice dei diritti dei gay e sostenitrice della ricerca sull’Aids dell’amfAR, è sempre stata famosa per le sue frasi provocatorie. Eccone una: «Se hai una vagina e delle idee in testa, la combinazione è esplosiva: deve funzionare per forza prima o poi»
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