GABRIELE UCCISO DA UN COLPO SPARATO AD ALTEZZA UOMO
GABRIELE UCCISO DA UN COLPO SPARATO AD ALTEZZA UOMO
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ROMA – C’era già tanta gente in fila davanti alla sala Santa Rita, in piazza Campitelli, a Roma, ancora prima che venisse aperta: all’interno è stata allestita la camera ardente di Gabriele Sandri, il giovane tifoso laziale ucciso domenica mattina in un’area di servizio vicino ad Arezzo. Moltissimi gli amici, i parenti e i tifosi desiderosi di dare l’ultimo saluto a «dj Gabbo». La salma del giovane supporter laziale è arrivata nella notte a Roma. Via Montanara, dove si trova la sala Santa Rita, messa a disposizione dal Comune di Roma, è stata chiusa al traffico e i vigili urbani hanno già sistemato le transenne per creare un corridoio di accesso pedonale riservato a quanti vorranno far visita a Gabriele. Per tutte le ore successive all’apertura della camera ardente, il flusso di persone che ha reso omaggio a Gabriele Sandri è rimasto ininterrotto. In modo composto e silenzioso gli amici, i parenti, i vicini di casa di «Gabbo» hanno fatto la fila per entrare nella sala Santa Rita dove da martedì mattina ci sono i genitori di Gabriele. Non si sono mossi dal feretro del figlio, gli sono seduti accanto e accarezzano la bara. La mamma di Gabriele, la signora Daniela, ha avuto un piccolo malore ed è stata assistita dal personale del 118 su un’ambulanza parcheggiata nella piazza. Dopo essere stata assistita è rientrata nella camera ardente. .
TIFOSI IN FILA – In fila per rendere omaggio al feretro di Gabriele gli amici più cari del giovane numerosissimi tifosi della Lazio che indossano la sciarpa biancoceleste sotto giacca o cappotto. Ma in fila ci sono anche tanti tifosi romanisti. Un sciarpa giallorossa è stata legata a un palo fuori dalla sala Santa Ritacon un messaggio firmato da «un ragazzo della Sud». «Ogni ultras è diverso», inizia la lettera, che poi prosegue: «gli ultras sono diversi ma li unisce l’amore per la propria squadra, la tenacia nel resistere 90 minuti in piedi sotto la pioggia o al freddo, li unisce lo scaldarsi con un coro cantato a squarciagola, (…) li unisce la passaggiata goliardica nella città avversaria, li unisce quella sigaretta offerta nello scompartimento e ridata in curva (…), li unisce la mentalità». Il tifoso giallorosso scrive ancora, dedicando la sue parola al laziale Gabriele: «le cose che ci uniscono contemporaneamente ci dividono dal mondo esterno, ci allontanano da genitori preoccupati, da compagni di classe impauriti e da professori disgustati (…)». Quindi un semplice saluto per chiudere: «Ciao Gabriele», firmato «un ragazzo della Sud».
FINI ALLA CAMERA ARDENTE – Anche il presidente di Alleanza nazionale Gianfranco Fini, accompagnato dal portavoce di An Andrea Ronchi, si è recato alla camera ardente allestita per Gabriele Sandri. Come Fini hanno reso omaggio al feretro dell’ultrà ucciso anche l’allenatore della Lazio Delio Rossi e anche i giocatori Luciano Zauri, Sebastiano Siviglia e Emilson Cribari. In fila con Fini per entrare nella camera ardente anche il sottosegretario all’Economia Paolo Cento ed Emanuele Filiberto di Savoia. Tutti e tre hanno deciso di fare la fila insieme a tanta altra gente per portare l’ultimo saluto al giovane tifoso laziale morto domenica scorsa ucciso da un agente della stradale. A rendere omaggio alla salma di Gabriele Sandri anche il consigliere di amministrazione della Rai, Sandro Curzi che ha sottolineato: «Il calcio qui c’entra poco e niente, sono frastornato, abbiamo fatto proprio una brutta figura in tanti. Lì è successo qualcosa di diverso, dobbiamo avere la forza tutti quanti di chiarire cosa sia in realtà avvenuto. Ne è uscita fuori, comunque, un’Italia che non va, un’Italia malata».
«AI FUNERALI NESSUNA VIOLENZA» – I funerali del giovane Gabriele si svolgeranno mercoledì alle ore 12 nella parrocchia di S. Pio X, alla Balduina, il quartiere romano dove risiede la famiglia dell’ultrà ucciso. A officiare la cerimonia sarà don PaoloTammi, che in un’intervista a «Radio Vaticana» si appella ai tifosi affinchè non precipitino nella tensione il momento delle esequie. «Voglio dire ai tifosi, sia a quelli che lo conoscevano, sia a quelli che non lo conoscevano, che Gabriele era un ragazzo buono – dice il parroco -. Questo lo so con certezza, perchè i suoi amici me lo hanno detto e così mi hanno detto il papà e la mamma».
LUTTO CITTADINO – All’uscita della sala Santa Rita Maria Pia Garavaglia, vicesindaco di Roma, ha annunciato che la giunta è al lavoro «per deliberare il lutto cittadino mercoledì, perchè ogni giovane che si spegne – ha detto Garavaglia – è una perdita per la comunità. È come se Gabriele avesse completato il suo compito sulla terra, e morendo ci lascia un messaggio, rivolto soprattutto ai giovani: di amare la vita e di confrontarsi sempre in maniera leale. Il sacrificio di Gabriele serva alla città ad imparare a vivere armoniosamente. Spero che per i funerali di mercoledì e per le prossime partite non ci siano episodi di violenza» ha concluso. Si è recato in visita alla camera ardente di Gabriele Sandri anche il prefetto di Roma, Carlo Mosca che, lasciando la sala Santa Rita in piazza Campitelli, si è avvicinato ai cronisti e ha detto: «E’ un grande dolore» dopodiché si è allontanato senza aggiungere altre parole. Il prefetto, appena giunto all’interno della camera ardente, si è avvicinato ai familiari del giovane Gabriele abbracciando la madre Daniela.
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