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CATANIA – Un pomeriggio di emozioni. Più in tribuna che in campo, per la verità, ma erano troppi i motivi che circondavano Catania-Genoa per circoscrivere la contesa odierna al rettangolo di gioco. Il calcio è tornato al “Massimino” dopo sette mesi esatti. Tanto è passato dalla tragica sera del derby con il Palermo e dalla morte di Filippo Raciti.
Il minuto di silenzio in onore dell’ispettore è stato il momento più intenso, vissuto con le lacrime agli occhi dalla vedova Raciti, Marisa Grasso e dal padre del poliziotto, Nazareno, rimasti in tribuna A a seguire l’incontro sino al triplice fischio del bolognese Rizzoli. Quanto alla partita, Catania-Genoa ha riservato molto equilibrio, contenuti tecnici non elevati e poche emozioni.
La lotta a centrocampo ha prodotto incertezza e agonismo, ma pochi lampi. Alla manovra avvolgente dei padroni di casa ed alle ripartenze degli ospiti è un mancato un pizzico di qualità e brillantezza, complici forse le precarie condizioni del manto erboso, irregolare e chiazzato in più punti.
Baldini (squalificato) rinuncia a lanciare nella mischia dal primo minuto l’uruguaiano Martinez, ma cambia qualcosa nell’assetto dei suoi rispetto a Parma. È Izco ad arretrare in mediana accanto a Giacomo Tedesco, mentre Baiocco si sistema sulla trequarti con Mascara e Morimoto ai lati.
Gasperini, dal canto suo, preferisce Konko e Juric a Rossi e Paro a centrocampo e punta su Di Vaio al centro dell’attacco. La partita stenta a decollare: le due squadre sbagliano molto e non trovano la profondità. Il Catania punta sul dinamismo e la generosità di Baiocco, ma offre pochi palloni giocabili a Spinesi e ci prova solo da lontano con Giacomo Tedesco, Izco e Mascara, quest’ultimo autore di una punizione deviata dalla barriera e finita di poco sul fondo nel finale di tempo.
Il Genoa cerca di mettere in difficoltà la difesa ospite con un paio di accelerazioni, ma i guizzi di Papa Waigo non bastano a dare sostanza alle offensive ospiti. È proprio Papa Waigo, in chiusura, a firmare la migliore palla gol del primo tempo: colpo di testa su cross di Fabiano, ma Bizzarri si salva con l’aiuto del palo.
Nella ripresa, Baldini ed Atzori provano a modificare qualcosa inserendo dopo una manciata di minuti il debuttante Martinez al posto di Morimoto sulla trequarti, riportando Baiocco accanto a Tedesco e avanzando Izco sulla destra. Gasperini replica con Rossi per Di Vaio e poi Danilo per Sculli. Le occasioni da rete, però, continuano a latitare. Martinez regala fantasia ai suoi, ma i liguri reggono. Più pericoloso Papa Waigo in contropiede al 28′: l’ex cesenate scarta Bizzarri, ma da posizione defilata non riesce a mettere in mezzo nè a concludere in modo adeguato.
Il Catania spinge con maggiore insistenza: al 34′ Vargas piazza un bel cross per Spinesi, ma la girata di testa del centravanti è centrale. Cinque minuti dopo i genoani vanno in gol, ma con la complicità di una carica di Danilo su Gazzola: Rizzoli annulla. Allo scadere, gli ospiti hanno la migliore opportunità della gara: Rossi serve Papa Waigo, che scavalca Bizzarri con un pallonetto, ma subisce il recupero di Stovini.
GENOA-CATANIA 0-0
CATANIA (4-2-3-1): Bizzarri 6, Gazzola 6, Stovini 6.5, Sottil sv (7′ pt Terlizzi 5.5), Vargas 6, Izco 6, G. Tedesco 6.5, Mascara 5.5, Baiocco 6, Morimoto 5.5 (11′ st Martinez 6.5), Spinesi 5.5. (16 Polito, 2 Sardo, 3 Sabato, 8 Edusei, 14 Babù). All.: Baldini squalificato, in panchina Atzori.
GENOA (3-4-3): Rubinho 6, Bega 6.5, De Rosa 6.5, Lucarelli 6, Konko 6, Milanetto 6, Juric 6, Fabiano 5.5 (33′ st Paro sv), Papa Waigo 6, Di Vaio 5 (23′ st Rossi), Sculli 5 (28′ st Danilo sv). (73 Scarpi, 9 Figueroa, 11 Leon, 33 Dos Santos). All. Gasperini.
Arbitro: Rizzoli di Bologna 6.5.
Note: Angoli 6-5 per il Catania; recupero 3′ e 4′. Ammoniti Izco, Lucarelli, Rossi e Danilo per gioco falloso, Martinez per simulazione. Spettatori sedicimila.
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