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PALERMO – Adesso è ufficiale: è la Roma la stella che più brilla nel cielo della nuova serie A, in questo inizio di stagione. E anche solo pensare allo scudetto non è utopia; non dopo, ma assieme ai campioni in carica dell’Inter. La squadra giallorossa, nel giro di pochi giorni, ha maramaldeggiato prima a San Siro, al cospetto dei nerazzurri, aggiudicandosi al Supercoppa Italiana, poi ha concesso il bis in un campo considerato difficile come quello del Palermo, battuto 2-0.
Ai giallorossi è bastato un primo tempo giocato su ritmi vertiginosi, malgrado la canicola del ‘Barberà, per risolvere la pratica e confermare l’ottimo momento di forma. È solo una questione di minuti, ne bastano 4 alla Roma per far pendere l’ago della bilancia verso connotazioni cromatiche ben definite: nel cielo sopra il Barbera, infatti, campeggia da subito il giallorosso.
Totti e soci, davanti agli occhi del ct Donadoni, sbarcato in Sicilia per vedere da vicino Zaccardo, Barzagli e il neocentrale difensivo Panucci, attaccano subito gli spazi e mandano al tappeto un Palermo volenteroso, ma svagato, ancora abbastanza imballato, forse non troppo pronto – anche mentalmente – per una sfida da tre punti, peraltro contro la squadra che produce il miglior calcio in Italia.
La Roma, sorretta dalle sue colonne di centrocampo De Rossi e Aquilani, corre, carica e, quando parte, fa davvero paura. Il Palermo rincula, ma non riesce a turare le falle che si aprono sulla mediana, dove Taddei, Giuly e Vucinic trovano un’opposizione fin troppo sterile. Si capisce subito che per il Palermo sarà come scalare l’Everest in poche ore, partendo dal campo base e senza ossigeno.
Il gol di Mexes, che sul secondo palo insacca un cross da destra di Taddei, pesa come un macigno sull’economia del match e condiziona – anche sotto il profilo dell’approccio diretto alla partita – tatticamente il Palermo. L’1-0, infatti, apre vaste praterie ai giallorossi, che sono maestri nei ribaltamenti offensivi e sfruttano senza pietà gli spazi che i padroni di casa fatalmente concedono.
Nei primi 46′ di gioco si contano otto occasioni per gli ospiti, l’esatta metà per la compagine di Colantuono, che va avanti più con la forza di volontà che per vera convinzione. Se è vero che le partite si vincono e si perdono a centrocampo, il Palermo soccombe proprio nella zona mediana. Il raddoppio di Aquilani, autore di un gran destro da 25 metri, chiude anzitempo il conto, dopo che il Palermo aveva timbrato la traversa con Capuano, su sponda di Amauri.
Nella ripresa Stefano Colantuono cambia tutto: fuori Giovanni Tedesco e Jankovic, dentro Cavani e Bresciano, poco dopo trova spazio anche Migliaccio. La voglia di rimontare c’è, ma è la Roma ad andare vicina al tris con Giuly, Vucinic e Totti, ma Fontana è straordinaria, confermandosi nonno volante, con i suoi quarant’anni e mezzo. Che non sia serata per il Palermo lo conferma al 20′ il palo colpito da Miccoli con un bolide dai venti metri che supera Doni.
Qualche minuto prima Cavani il palo, invece, lo aveva soltanto sfiorato. Il Palermo, fra il 15′ ed il 20′ produce il massimo sforzo e la Roma va quasi in apnea, Spalletti capisce il momento e toglie Vucinic (un attaccante) per mettere in campo un uomo di raccordo come Brighi. Una Roma meno sbilanciata abbassa sensibilmente il quoziente di rischio, aspettando il contropiede buono per chiudere definitivamente i conti.
Il Palermo continua a collezionare palle-gol con Cavani (miracolo di Doni da pochi metri, al 30′) e in una mischia risolta con un salvataggio di gruppo a pochi metri dalla linea. I rosanero, volenterosi fino al sacrificio (tanto da uscire fra gli applausi), cadono in piedi, ma la Roma vola. L’ultimo brivido lo regala uno scontro aereo fra Cassetti e Amauri: dopo la violenta testata il brasiliano si rialza, mentre il romanista rimane a terra, tornerà in campo dopo poco più di un minuto.
PALERMO-ROMA 0-2
PALERMO (4-4-2): Fontana 6.5, Zaccardo 5.5, Rinaudo 5.5, Barzagli 5.5, Capuano 5.5, Jankovic 5.5 (1′ st Bresciano 6), Guana 6 (9′ st Migliaccio 6), Simplicio 5.5, Gio. Tedesco 5 (1′ st Cavani 6.5), Miccoli 6, Amauri 6.5. (1 Agliardi, 5 Matteini, 15 Dellafiore, 53 Cossentino). All. Colantuono 5.5.
ROMA (4-2-3-1): Doni 6.5, Cassetti 6, Mexes 7, Panucci 6.5, Tonetto 6, De Rossi 7, Aquilani 7, Taddei 6, Giuly 6 (33′ st Cicinho sv), Vucinic 6 (24′ st Brighi sv), Totti 6.5 (40′ st Alvarez sv). (1 Curci, 28 Rosi, 29 Barusso, 36 Della Penna). All.: Spalletti 6.5.
Arbitro: Morganti di Ascoli Piceno 6.
Reti: nel pt 4′ Mexes, 27′ Aquilani.
Note: angoli: 7-5 per il Palermo. Recupero: 1′ e 4’. Ammoniti: Barzagli, Guana, Bresciano e Brighi per gioco falloso. Spettatori: 32.202 (12.755 paganti, 19.447 abbonati), per un incasso di 677.816,89 euro.
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