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FELIPE BEFFATO, KIMI SFORTUNATO,

today23/07/2007

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Leggi la classifica e ti pare una gara normale: vince Alonso davanti a Massa, Raikkonen si ritira per un guasto, Hamilton finisce nono (sabato aveva avuto un brutto incidente in qualifica). E invece è un delirio questo Gp d’Europa: bastano un temporale all’inizio e un po’ di pioggia alla fine, due piloti latini che litigano in pista e fuori, un mix di imprevisti fino alla chicca finale: Michael Schumacher sul podio costretto dal protocollo a premiare Ron Dennis, il boss della McLaren.

Tra gli ospiti vip del Nuerburgring spicca un divertitissimo Quentin Tarantino. La realtà che il regista americano osserva sembra seguire una sceneggiatura fin troppo fantasiosa: al terzo giro, la curva 1 diventa un posteggio. Nella via di fuga si affiancano a distanza di pochi secondi Button, Hamilton (sì, proprio lui, il fenomeno che l’acqua riporta sulla terra), Sutil e Speed. Per ultimo arriva Liuzzi, che in testacoda sfiora la safety car e sbatte contro la gru, che nel frattempo stava sollevando Hamilton dal fango (pilota e macchina insieme) per appoggiarlo sull’asfalto. Il capoclassifica ha il motore acceso e si rimette in marcia come se nulla fosse, aggiungendo una riga alla sua biografia: è il primo pilota nella storia della Formula 1 a essere aiutato da una gru.

Nessuno obietta: il regolamento consente agli steward di far ripartire una monoposto che si trovi in una posizione pericolosa. Nel frattempo in testa è passato Winkelhock, il debuttante della Spyker (sic) che per essere originale era partito con gomme da bagnato. Quando i commissari vedono Raikkonen mancare l’imbocco della corsia box capiscono che il Gp va sospeso. Sono passati 4 giri, comunque più divertenti di un Gp medio.

Mezz’ora di sosta, ripartenza. A metà gara si ferma Raikkonen per un guasto al sistema idraulico, stesso problema patito nelle prove libere di Magny-Cours. Era terzo. Una maledizione questa fragilità delle rosse proprio quando servirebbe il colpo del ko. Il commento di Kimi sono due parole nella sua lingua: «Taitselu jatkuu», la sfida continua. Un’altra delusione attende la Ferrari: a sei giri dalla fine riprende a piovere. Con le gomme da bagnato Massa perde prestazioni. «Con l’ultimo treno la macchina vibrava. Ho perso bilanciamento», lamenterà. Alonso attacca, Ferrari e McLaren fanno a sportellate, alla fine il campione del mondo passa, trionfa e litiga con il collega.

E’ lo scontro tra le due anime latine della Formula 1. I freddi (Hamilton e Raikkonen) sono lontani dai riflettori. L’inglese per la prima volta diserta il podio, il finlandese rimane pericolosamente lontano dal vertice della classifica: 18 punti di ritardo a sette gare dalla fine. Massa è a meno 11. Jean Todt continua a sperare: «Entrambi i piloti possono vincere il Mondiale». E promette: «Ci impegneremo a fondo per risolvere i problemi di affidabilità». Da domani a giovedì tre giornate di test al Mugello con Badoer, mentre le squadre rivali si alleneranno a Jerez.

L’eroe di Germania è Alonso. Cattivo il giusto, bravo parecchio a gestire le varie situazioni. E incapace di essere ipocrita: «E’ un risultato eccezionale. Lewis e Kimi non hanno fatto neanche un punto, per me è l’ideale. Anzi, sarebbe stato ottimo anche il secondo posto». Ormai lo dice chiaro che se il suo compagno va male, per lui è ok. Ieri ha avuto il merito di crederci. Quando è costretto a inseguire fa sempre così: tiene sotto pressione l’avversario, in attesa di un errore o di un coup de théatre. Fu così che vinse nel 2005 proprio al Nuerburgring, superando all’ultimo giro la McLaren di Raikkonen azzoppata dalla rottura di una sospensione.

Adesso che Hamilton ha assaporato un po’ di normalità, risalgono le azioni di Alonso. La Ferrari è ancora costretta a inseguire. Aveva le prestazioni per portare a casa una doppietta: per la pioggia c’è poco da recriminare, sulla rottura di una delle due monoposto sì. La prossima tappa si annuncia di nuovo in salita: Hungaroring, Gp di Ungheria. Un circuitino senza emozioni, per di più strettissimo. Per alcune caratteristiche (non certo la storia e il fascino) ricorda Montecarlo, dove la Ferrari in aprile ha sofferto. Ma erano altri tempi. Tempi di spie, polverine e sospetti. Todt rifiuta ogni commento sulla vicenda: «Lavoriamo per essere competitivi». Punto.
LA STAMPA.IT

Written by: admin

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