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COCO CONTESO A COLPI DI COLTELLO

today12/07/2007 2

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PORTO CERVO (OLBIA)
Non poteva capitare niente di meglio a Francesco Coco, infastidito da quel venticello di calunnia soffiato durante Vallettopoli secondo cui non avrebbe disprezzato le compagnie maschili (causa foto-ricatto in cui scherzava con amici e alcune drag queen, a un party).

Niente di meglio che due ragazze che litigano per lui (una ragazza immagine e una giovane torinese), una rissa in cui sarebbe spuntato un coltello (ma il calciatore smentisce) in una cornice perfetta per il gossip: la Costa Smeralda. L’onore macho è salvo, mentre la ragazza inseguita sarebbe fuggita da un balcone. Metti una serata al Billionaire (martedì scorso), metti una ragazza immagine particolarmente carina, metti Coco che la invita a bere un bicchiere al suo Residence e la miccia è accesa. E’ lui stesso a raccontare che cosa è avvenuto.

E’ a Milano, al cellulare e premette: «Non sono fidanzato, sono felicemente single e quelle due ragazze erano due amiche». Tutte e due? «Si perché abitavamo tutti nello stesso residence. Io stavo rientrando a casa dal Billionaire assieme a una di loro e l’altra è arrivata urlando appena messo piede in casa. Era una furia e ha iniziato a menare le mani costringendo la mia accompagnatrice a scappare. Poi è andata in commissariato a denunciarla. Fosse stato per me le avrei calmate e tutto sarebbe finito, non sarei certo corso a sporgere denuncia. Adesso di vacanze ne ho abbastanza e vado a prepararmi, vado in ritiro».

Le foto proibite
Un’altra grana per il giocatore legato all’Inter da un contratto fino al 2009 ma senza ruolo né posto in squadra anche per colpa di un indole scomoda, ribelle, uno stile di vita tendente al mondano. Non lo ama l’allenatore (Mancini), non lo amano troppo nemmeno i compagni. L’ultima stagione l’ha passata in prestito al Torino, giocando pochi minuti soltanto. In compenso lo amano molto le donne che non sono state per niente colpite dai pettegolezzi di Vallettopoli. Quando è scoppiata qualche mese fa la storia delle foto e dei ricatti, una delle vittime «parlanti» è stato proprio Coco che spiegava a Woodcock e all’Italia femminile «l’equivoco» sulla sua sessualità: «Mi hanno chiesto 12 mila euro per far sparire queste foto (pubblicate su Novella duemila) scattate la sera del mio compleanno, l’8 gennaio scorso. Mi si vede ballare a torso nudo e posare con due miei amici. Me le hanno fatte vedere qualche sera fa, chiedendomi dei soldi perché non uscissero sui giornali di gossip, anche quelli inglesi, mentre era in corso la mia trattativa per il passaggio al Manchester City. Volevano ricamarci sopra, perché l’animazione della festa prevedeva uno spettacolo di ballerini, fra i quali anche drag queen, con serpenti. Intendevano costruire con le sequenze dello show l’immagine di un party dissoluto, di un Coco pazzo per i trans».

La trappola
Insomma una trappola secondo Coco che rassicura le sue fans sui suoi gusti sessuali. Sempre gli stessi, quelli che lo hanno portato a fidanzarsi con Manuela Arcuri («L’unica che ho veramente amato», dichiara convinto) e poi con la letterina Francesca Lodo, con Samantha De Grenet e ancora con modelle e aspiranti tale. Ma a ben pensarci quella della rissa femminile per Coco non è una novità visto che la Lodo aggredì con dichiarazioni al vetriolo la Arcuri accusandola, mentre stava con Montano, di volerselo riprendere. Certo non è un bel periodo per questo calciatore siciliano entrato nei trent’anni e con un futuro calcistico incerto davanti.

Aveva sperato a gennaio di poter finire al Manchester, in Inghilterra, ma la prova è fallita causa, pare, una sigaretta di troppo fumata mentre entrava in campo ad allenarsi. «Coco the clown», lo liquidò il Sunday Mirror mentre lui già rifaceva le valige. Un ritorno a casa a testa china dopo i proclami della partenza che suonavano da addio: «Dopo l’infortunio del 2003 sono stato abbandonato dall’Inter. Da quella parte non sembra ci sia interesse, né dire che ho recuperato, né lasciarmi libero, né darmi la possibilità. Dal tecnico non sono stato mai preso in considerazione, non ho potuto dimostrare quanto valgo. Sarebbe la logica di un’azienda che deve tutelare un patrimonio, cioè i giocatori».

Nell’attesa di un posto in squadra il giocatore cura i suoi soldi investiti in immobili e in attività nel campo della moda. Dice il calciatore: «Possiedo negozi di abbigliamento a Catania, Legnano e Milano. Multimarca. Creai anche una mia linea “Urban 77”, ma ora ho lasciato la produzione in stand by. Magari un giorno riprendo. Voglio giocare».
LA STAMPA.IT

Written by: admin

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