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PALERMO – Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, accompagnato dalla moglie, ha incontrato oggi pomeriggio a villa Pajno a Palermo, residenza del prefetto Giosuè Marino, l’arcivescovo Paolo Romeo, insediatosi in cattedrale il 10 febbraio scorso. Il capo dello Stato ha incontrato anche Giuseppe Alessi, uno dei padri dell’Autonomia siciliana, più volte presidente della Regione e dell’Ars, che ha 102 anni. Napolitano si è poi diretto a Palazzo dei Normanni dove nel tardo pomeriggio ha aperto le celebrazioni per i sessant’anni della prima seduta dell’Assemblea regionale siciliana.
Il portone monumentale di palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea regionale siciliana, era chiuso, assicurano gli storici, da prima dell’unità d’Italia. Dopo un secolo e mezzo il primo a varcarlo è stato Giorgio Napolitano. Il presidente della Repubblica, con la moglie Clio, accompagnato dal presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, dal Governatore Salvatore Cuffaro e dal prefetto di Palermo, Giosue Marino, ha percorso a piedi i 200 metri che separano palazzo dei Normanni dal restaurato oratorio dei Santi Elena e Costantino, dove ha inaugurato il nuovo Archivio degli atti parlamentari dell’Ars e visitato la mostra “Sedea il Parlamento”, in cui è esposta la copia originale dello Statuto autonomista, emanato con decreto regio il 15 maggio del ’46 e poi diventato legge costituzionale il 26 febbraio ’48. La prima seduta dell’Ars, che elesse il liberale Ettore Cipolla alla presidenza, si tenne il 25 maggio del ’47.
Davanti l’oratorio di Sant’Elena e Costantino, un centinaio di persone ha manifestato “contro i brogli elettorali a Palermo” lanciando slogan contro il sindaco della città. I manifestanti si sono uniti a un altro gruppo di persone che, in un altro lato della piazza protestava per “il diritto alla casa”. Due rappresentanti dei due comitati sono stati fatti entrare, accompagnati dal questore di Palermo Giuseppe Caruso, nell’oratorio di Sant’Elena e Costantino per esporre le loro ragioni al presidente della Repubblica. Nel discorso a Sala d’Ercole, Napolitano ha detto che le istituzioni centrali e autonomiste devono attrezzarsi “perchè venga fino in fondo colpita la mafia, la criminalità organizzata”.
Domani al giardino della Memoria di Ciaculli, l’incontro fra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, i movimenti antimafia, le scuole, le università e i sindacati siciliani. L’iniziativa avrà luogo sul fondo confiscato alla mafia e dedicato a tutte le vittime di Cosa nostra sulla terra che era di proprietà dei boss di Ciaculli. Verranno piantati quattro alberi in memoria delle vittime di Portella della Ginestra, di Peppino Impastato, di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti, di Pio La Torre e Rosario Di Salvo.
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