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PRIMO MAGGIO DEDICATO AI MORTI SUL LAVORO

today02/05/2007 2

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TORINO – In centomila alla manifestazione nazionale per il 1° maggio che dopo 13 anni ha fatto ritorno a Torino. Presenti i leader dei sindacati, Cgil, Cisl e Uil. E diversi politici, dal segretario Ds Fassino al ministro Livia Turco, entrambi piemontesi. Rispettato un minuto di silenzio per le morti bianche. E a proposito degli incidenti sul lavoro, è stato duro il richiamo del presidente della Camera Bertinotti, che ha sfilato alla testa del corteo (per lui ci sono stati applausi) insieme alla moglie e al sindaco di Torino Sergio Chiamparino: «Da tempo siamo impegnati a denunciare questa malattia sociale tremenda. Un Paese che ha 3-4 morti sul lavoro al giorno non è un Paese civile dal punto di vista della civiltà del lavoro». «Quello che va fatto – ha aggiunto il presidente della Camera – è molto e non è solo l’approvazione, accogliendo le richieste che vengono dai delegati sulla sicurezza sul lavoro, ma è il fatto che bisogna cambiare l’orientamento politico generale sul lavoro. Il lavoro è stato penalizzato da 20 anni ed è necessario che tutte le politiche lo valorizzano».
LOTTA AL TERRORISMO – L’inizio del corteo è stato aperto da un gruppo di bambini accanto ai quali c’era lo striscione «Il futuro siamo noi». Lo striscione dei sindacati recitava: «No al terrorismo». Il terrorismo «è il nemico principale della democrazia e quindi dei lavoratori» ha sostenuto dal palco il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti che, esprimendo solidarietà alle vittime del terrorismo ha chiesto solidarietà anche per monsignor Bagnasco, presidente della Cei. «Anche chi non è cattolico – ha detto Angeletti – deve avere coscienza e civiltà per respingere» le intimidazioni ricevute dal prelato.

ANGELETTI – «Aumentare le pensioni più basse per dare una mano all’economia. Non pensare a una nuova riforma, perché il sistema pensionistico funziona. Bisogna occuparsi dei pensionati poveri» ha proseguito Angeletti. «Non è tempo di sacrifici – ha aggiunto -. I sacrifici chiesti ai lavoratori devono essere rifiutati. Basta chiederli sempre ai soliti, è un sistema che non funziona».
BONANNI – «Il mondo del lavoro è unito. Ci sono tante cassandre che abbaiano qua e la, ma anche la manifestazione di oggi dimostra che siamo uniti e non ci faremo dividere» ha detto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni nel suo intervento dal palco di Torino spiegando che «le vere questioni etiche sono le persone che muoiono sul lavoro, la disoccupazione, i problemi di chi a causa del lavoro subisce privazioni inammissibili». «Purtroppo – ha affermato Bonanni – vedo grande agitazione delle forze politiche sulle cosiddette questioni etiche, ma quelle vere sono legate al lavoro. Basta con le rampogne, chiediamo più salari, pensioni più pesanti, siamo stufi delle bugie che ci raccontano sulla stampa giorno dopo giorno».

EPIFANI - Nel suo intervento il leader della Cgil Guglielmo Epifani ha stimolato il presidente del Consiglio ed il governo a mantenere le promesse. «Ci sono molti bisogni e molte attese – ha spiegato Epifani – era stato promesso uno sgravio fiscale, ed è arrivato solo parzialmente. Abbiamo pensionati a cui si è promesso da tempo la rivalutazione delle pensioni. Abbiamo i lavori poveri, i servizi più umili, per i quali serve una politica contributiva per dare a questi lavoratori una dignità di vita. Abbiamo il problema della casa, dei giovani, degli anziani e degli immigrati». Per questo – ha continuato Epifani – «il governo con le prossime scelte, con il confronto in atto, non deve deludere queste attese. Sarebbe un segnale sbagliato. Sarebbe moralmente inaccettabile».
BOLOGNA E MILANO – Anche a Bologna e Milano migliaia di persone sono scese in piazza. Alla manifestazione milanese, secondo fonti della polizia, erano presenti circa 3 mila manifestanti. Il segretario generale di Milano della Cgil, Onorio Rosati, ha chiesto nel suo intervento, durante il comizio in piazza Duomo che «venga abrogata la riforma Maroni e che si completi la riforma Dini per dare risposte adeguate ai giovani e ai lavori flessibili» per quanto riguarda la previdenza.
PIANA DEGLI ALBANESI – Oltre 2 mila persone hanno sfilato in corteo, da via Giorgio Kastriota, a Piana degli Albanesi, per la tradizionale manifestazione del primo maggio organizzata dalle segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil, per celebrare il sessantesimo anniversario della strage di Portella della Ginestra.
CORRIERE.IT

Written by: admin

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