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DANIEL LOTTA CONTRO LA MORTE

today20/02/2007

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PALERMO – Rimangono “gravissime” le condizioni di Daniel, il neonato di sei mesi ricoverato in coma nella prima Rianimazione dell’ ospedale Civico di Palermo, accoltellato ieri alla gola ad Agrigento. Dopo le cure al San Giovanni di Dio, nella città dei Templi, il neonato è stato portato a Palermo con l’ elisoccorso. “Stiamo facendo di tutto per salvarlo ma le condizioni del bambino sono molto critiche”, dice Mario Re, primario della Rianimazione.
Secondo una prima ricostruzione della vicenda, per gli investigatori ad accoltellare il neonato sarebbe stata la madre, Marie August Tineke Stevening, 24 anni, di origine belga, nella sua abitazione in via Callicratide, ad Agrigento. La donna, dopo l’interrogatorio durato diverse ore, è stata fermata su ordine del sostituto procuratore Federico Scudieri.

La polizia ieri ha interrogato a lungo anche l’ex convivente della donna, Giuseppe Russo, 38 anni, che non è il padre del bimbo. È stato lui a trovare il neonato in una pozza di sangue sul letto. L’uomo era andato in casa della ex compagna per prendere alcuni oggetti e indumenti dopo la fine della loro relazione.

La belga Marie August Tineke Stevening, oltre che per il tentativo di omicidio del figlio è stata fermata anche per detenzione di sostanze stupefacenti e considerato che nella sua abitazione in via Callicratide, ad Agrigento, sono stati trovati 500 grammi tra hashish e marijuana, gli investigatori dicono che la droga serviva per essere spacciata. La donna ha anche alcuni precedenti penali per rissa, oltraggio a pubblico ufficiale e qualche tempo fa sarebbe stata arrestata a Pozzuoli per un tentativo di rapina compiuto con un extracomunitario.

La donna è rinchiusa nel carcere Petrusa di Agrigento e dovrebbe essere interrogata nel pomeriggio dal gip. Gli investigatori sostengono che non vi è stata una “confessione” vera e propria da parte della donna, ma che lei non ha negato di aver accoltellato il neonato e tutti gli indizi proverebbero la sua colpevolezza.

Per il vice capo della squadra mobile di Agrigento, Salvatore Montemagno, che sta conducendo le indagini, gli indizi sono univoci: “Non c’è stata alcuna ammissione, ma neanche alcuna smentita da parte della madre del neonato. L’atteggiamento della donna era quello di chi ha compiuto qualcosa di particolarmente grave. Era in stato confusionale e probabilmente non si è resa conto di quello che aveva fatto. L’ attività investigativa delle personale delle volanti e della squadra mobile – ha aggiunto – e gli accertamenti della scientifica hanno consentito, aggiunge il dirigente, di raccogliere a carico della donna tutta una serie di indizi che hanno permesso al Pm Adriano Scudieri di emettere il fermo”.

Domani ad Agrigento l’udienza di convalida davanti al gip del fermo della belga. Il legale della donna, Silvio Miceli, ha annunciato che chiederà una perizia medica per valutare le condizioni psicologiche della donna in quanto l’ indagata non sarebbe “capace di partecipare alle fasi del procedimento avendo subito grave turbamento”.

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Written by: admin

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