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I FUNERALI DI ALESSANDRA: “FARE LUCE SULLO SCONTRO IN METRO”

today21/10/2006

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Momenti di forte commozione e applausi all’uscita del feretro ai funerali di Alessandra Lisi, a Pontecorvo (Frosinone), la giovane morta martedì nello scontro tra metrò a Roma. Durante l’omelia il parroco che ha officiato le esequie, don Luigi Casatelli, ha chiesto che “si faccia luce sul tragico incidente accertando tutte le responsabilità”.

I funerali della ricercatrice di 30 anni morta nell’incidente nella stazione Vittorio Emanuele della metropolitana di Roma, si sono tenuti nell’affollata chiesa di San Bartolomeo. Numerose le autorità presenti alle esequie: dal prefetto Achille Serra al presidente della Provincia di Frosinone, Francesco Scalia, dal questore di Frosinone, Alfonso La Rotonda, al sindaco della Capitale, Walter Veltroni. Presenta anche il Ministro dell’Università e della Ricerca, Fabio Mussi, che ha voluto testimoniare alla famiglia la vicinanza di tutto il mondo accademico. Mentre l’ambasciatore Usa a Roma ha mandato un messaggio al sindaco Veltroni di partecipazione al lutto cittadino, proclamanto a Roma dalle ore 9 alle 17.

Nella sua omelia, don Luigi Casatelli che ha officiato il rito funebre, ha detto: “Martedì, quando hanno iniziato a far vedere le immagini della disgrazia nessuno avrebbe mai pensato che avrebbe potuto coinvolgere la nostra comunità. La nostra Alessandra Lisi. Un episodio tragico che guardando la bara con le spoglie della giovane ricercatrice escono dagli occhi solo lacrime e tanto dolore. Ci sono modi diversi per concepire la fine della vita e ci sono modi diversi per concepire la vita stessa e soprattutto per saper comprendere l’attimo fuggente. Alessandra è morta mentre compiva il proprio dovere”.

“Alessandra, ha aggiunto don Casatelli, viveva con il principio della famiglia e sapeva confrontarsi con la vita. Siamo certi che lei, la nostra Alessandra, ha già un posto accanto al Signore e ci sta contemplando dall’alto dei valori della vita. Alessandra è testimone di fede perché faceva parte del coro polifonico di questa stessa chiesa, perché ogni domenica prendeva la comunione e perché faceva parte di un gruppo di preghiera. Il sacrificio della morte di Alessandra ha comunque unito una città e per questo il suo obiettivo, l’obiettivo dell’Alessandra fedele, cattolica, è riuscito, muovendo le coscienze e richiamando l’attenzione all’interno di questa cattedrale sia dei semplici cittadini che delle massime autorità “.

L’appello del parroco ai politici

Poi, dopo alcuni secondi di silenzio, ha rivolto un appello proprio alle autorità presenti. “E’ importante che vengano potenziate le strutture per i pendolari e che vengano applicate le massime norme di sicurezza. Il sacrificio di Alessandra, ha aggiunto, non deve rimanere vano. Più nessuna madre deve piangere. Più nessuna città deve essere listata a lutto. Alessandra ogni volta che tornava a Roma veniva in chiesa ed accendeva una candela. Era fedele, era la nostra Alessandra, quella alle quale tutti volevano bene”.

Le campane a festa

All’uscita del feretro prima della tumulazione nel cimitero del paese, le campane hanno suonato a festa. A volere questo dettaglio è stata la mamma della giovane ricercatrice deceduta a Roma, una donna profondamente credente. Al proposito, il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo all’ uscita dalla cattedrale, ha commentato:”L’intera comunità della Regione Lazio prenda esempio dalla famiglia Lisi. Una famiglia addolorata ma composta, dignitosa, che ha saputo affrontare e che affronterà questo dolore con altrettanta compostezza”.

Le indagini

Intanto, è stata effettuata nell’istituto di medicina legale della stessa università, l’autopsia sul cadavere della sfortunata ragazza. L’esame autoptico è stato eseguito dal professor Cipolloni, consulente nominato dal pubblico ministero Elisabetta Ceniccola. Secondo quanto si è appreso, l’esame necroscopico avrebbe confermato che a causare la morte della giovane sono state le gravissime lesioni da impatto e, in particolare, lo sfondamento della scatola cranica.

Mentre si è saputo che gli accertamenti tecnici per fare luce sullo scontro avvenuto nella stazione della metropolitana di piazza Vittorio cominceranno non prima della prossima settimana. La procura sta ultimando le notifiche alle oltre 200 parti lese. Le consulenze degli inquirenti verteranno sulle scatole nere prelevate dai due convogli, i resti della motrice del treno tamponante ed il vagone del treno tamponato, nonché i filmati del sistema a circuito chiuso della stazione Vittorio Emanuele. Tutte le ipotesi restano quindi aperte compresa quella di un eventuale malinteso tra il macchinista Angelo Tomei e la sala di controllo sulla richiesta al convoglio di procedere fino alla stazione successiva: piazza Vittorio o Manzoni (chiusa per lavori).

TGCOM.IT

Written by: admin

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