PONTE, LA SICILIA AUTONOMISTA IN MARCIA SU ROMA
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PALERMO – Quel 5-0 d’inizio aprile 2004 è un ricordo ancora troppo fresco. A distanza di due anni e mezzo torna il derby e questa volta la posta in palio è alta. Altissima. “A prescindere da ogni cosa, noi a questa partita teniamo per almeno due motivi – spiega Guidolin – per i tifosi e, naturalmente, anche per la classifica. Sappiamo quanto ci tenga la gente di Palermo, i nostri tifosi sono sempre rimasti al fianco della squadra e noi cercheremo di contraccambiare questo affetto”.
Guidolin non nasconde la sua personale ammirazione per il Catania, che paragona al suo primo Vicenza di serie A. “Da una ventina d’anni il club veneto non si esibiva in A – ricorda il tecnico del Palermo – noi riuscimmo a conquistare la promozione e anche nel campionato di categoria superiore dimostrammo di avere grande voglia di stupire, qualità, orgoglio, gli stessi stimoli che dimostrano di avere i nostri avversari”. Il Vicenza, nel suo primo anno di A, conquistò 49 punti in 34 partite, dimostrandosi squadra solida.
Guidolin non si lascia suggestionare dai ricordi, nè s’illude che l’impresa del 5-0 possa essere ripetuta da questo Palermo. “Quella era un’altra storia – si affretta a precisare – non a caso in questi giorni non abbiamo mai parlato dentro lo spogliatoio di quella partita. So soltanto che domani sera ci aspetta una partita difficile, il Catania è una squadra che può creare grossi problemi”.
Ma il Palermo vuole conservare il primato. Anche i rosanero vogliono continuare a stupire. Sul conto della squadra di Guidolin, reduce da tre vittorie in soli otto giorni (fra campionato e Coppa Uefa), si è detto tutto il bene possibile. “Io penso che tutto venga filtrato dallo spogliatoio – è il commento del trainer di Castelfranco Veneto – Il mio Palermo deve dimenticare in fretta gli elogi, i complimenti e i giudizi positivi, perchè le insidie sono sempre dietro l’angolo”.
La formazione anti-Catania è ancora in alto mare. Il modulo idem. Guidolin ha delle idee, ma se le tiene per sè. Piuttosto, riguardo alle strategie tattiche di cui si è tanto parlato in questi giorni, ci tiene a sottolineare che “per un allenatore è sempre piacevole avere diversi moduli a disposizione”. “Tutto, però, dipende dai giocatori e dalla loro disponibilità – aggiunge – Se i giocatori non sono bravi, non c’è modulo che tenga. Il modulo è importante, ma le partite le vincono i giocatori bravi”.
Non vuol sentir parlare di scudetto, nè dopo due giornate e neppure più avanti. “Non scherziamo, per favore – conclude Guidolin – Il Palermo, nella passata stagione, chiuse il campionato con un distacco pesantissimo rispetto alle prime due, non credo che in pochi mesi il divario di sia assottigliato a tal punto. E poi, io non mi faccio ingannare: guardo la classifica senza penalizzazione e vedo un Milan al fianco del Palermo e della Roma, in testa alla classifica”.
DA LASICILIA.IT
Written by: admin
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