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Ligabue “Ho pensato di smettere con la musica”

today05/12/2020 10

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Il 2020 doveva essere un anno di grandi festeggiamenti per Ligabue, per celebrare i suoi 30 anni di carriera insieme al pubblico. Il coronavirus ha sconvolto i suoi piani e, nonostante ammetta di essere ancora molto arrabbiato e frustrato, il Liga ha approfittato dei mesi chiuso in casa per guardare al proprio passato. E’ nato così “77+7”, un doppio disco che racchiude i suoi successi e sette “canzoni nuove, che hanno il seme nel passato”.Dal suo studio di registrazione di Correggio, Ligabue presenta a Tgcom24 “77+7”, il suo nuovo progetto musicale in uscita il 4 dicembre. Una raccolta dei suoi brani più famosi, 77 appunto, a cui il cantautore ha combinato un disco di sette brani riscoperti e attualizzati. Un progetto nato dei mesi di lockdown, per canalizzare le energie e non impazzire durante la situazione di stallo causata dalla pandemia. “Volevamo festeggiare i 30 anni ma non abbiamo potuto fare il concerto. Ci siamo dovuti fermare e per la prima volta sono stato costretto ad andare a rivedere il mio passato”, ammette. “E’ stato un salvagente rivivere 30 anni di carriera, dentro ci sono tante emozioni”.

“Nel ’99 pensai di smettere con la musica” – Tanta tenerezza e nostalgia (“per i capelli lunghi e neri”, ammette divertito), ma scavare nel passato gli ha fatto rivivere anche sentimenti meno piacevoli. Come il periodo di crisi nel 1999 in cui, all’apice del successo, meditò di farla finita una volta per tutte con la musica. “Avevo pensato di smettere perché non ero preparato a quella mole di successo e ad essere raccontato come non sono da così tante persone. Anche chi mi conosceva bene aveva iniziato a parlarmi in maniera diversa, parlava all’immagine che aveva di me”.

“Non posso fare a meno dei concerti” – “Credo che sia una situazione che capiti a quasi tutti gli artisti, qualcuno non ci fa caso mentre per altri diventa un problema. Decisi di andare avanti perché non potevo fare a meno dei concerti”, spiega Luciano. La dimensione live è infatti centrale per il cantautore, che ha rimandato la festa del trentennale al 19 giugno del 2021, anche se non ammette: “Non mi sto preparando, sono ancora molto frustrato e arrabbiato. Immagino che proveremo un senso di liberazione fortissimo, sarà un concerto quasi insostenibile per me”.TGCOM.IT

Written by: admin

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