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Euro 2012, Cassano insulta i gay

today13/06/2012

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CRACOVIA – Parla con i giornalisti Antonio Cassano, evento raro tipo il transito di Venere davanti al Sole. Parla a Casa Azzurri, a due giorni dalla prova verità con la Croazia. Arriva in ritardo di 25 minuti per un nubifragio che si è abbattuto su Cracovia, quasi a rimarcare l’eccezionalità della giornata. E dice un sacco
di cose. Molte divertenti, altre da censura. Quella destinata a fare rumore è una pesante
caduta di stile sui gay. «Froci (usa proprio questa espressione e la ribadisce almeno tre volte, ndr) in nazionale? Speriamo di no». Ma c’è anche un accenno all’operazione al cuore: «Me la sono fatta addosso, di brutto. Adesso riesco a parlarne, ho ricevuto una grazia anche se non sono credente». Poi la bomba di mercato, che è un siluro diretto al suo club: «Cedere Thiago Silva è un delitto, anche per 50 milioni. A questo punto non so se resterò al Milan».
IL PERICOLO MODRIC – Ci sarebbe anche la Croazia da trattare ma nel diluvio cassanese l’argomento viene relegato a poche battute: «Il punto di forza è Modric. Giovedì bisogna cercare di vincere e chiudere il discorso di qualificazione».

BALO(TTAGGIO) – Si sottrae invece con una certa disinvoltura al ballottaggio Balotelli-Di Natale, ben felice di lasciare a Prandelli il compito di scegliere chi affiancargli in attacco. «Con chi preferisco giocare non lo vengo certo a dire a voi. L’importante è che il ct scelga me» scherza. Ma su Balotelli si sofferma ancora un po’: «Si parla solo di Mario. Secondo alcuni dovrei fargli persino da tutor. Io da tutor? Immaginate come siamo messi». Sullo scarso feeling con il compagno di reparto dà la sua spiegazione: «Non abbiamo mai giocato insieme se non per due partite. Si può solo che migliorare».

DOVEVA PASSARLA – Quanto al gol mancato contro la Spagna, la ricostruzione è sinceramente da applausi: “Ho pensato me la dà (la palla, ndr) e lui in effetti voleva servirmela. Poi però gli ho anche detto: con la stecca che hai dovevi tirare e spaccare la porta!”.

DI NATALE CECCHINO – A Di Natale riserva solo miele. «A volte i giornalisti si affezionano a certe etichette. Io sono la testa matta, Di Natale è quello che sbaglia le partite che contano. A Toto’ voglio bene, lo chiamo il cecchino. Gli dai mezza palla e fa gol. Siamo vicini di camera, in ritiro è il mio passatempo».CORRIERE.IT

Written by: admin

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