play_arrow

keyboard_arrow_right

skip_previous play_arrow skip_next
00:00 00:00
chevron_left
volume_up
chevron_left
  • play_arrow

    AmicaFm The Way Of Your Life!

News

Vettel vince, Alonso quarto

today27/03/2011

Background
share close

MELBOURNE (Australia), 27 marzo 2011 – Sebastian Vettel vince sul velluto, Hamilton arriva a 22” evitando che il monologo del campione del mondo sia un’umiliazione per il resto della truppa, Alonso regala le emozioni più belle del GP d’Australia, ma si ferma ai piedi del podio, complice anche una sosta in più di chi lo precede, con Petrov che – quattro mesi dopo aver stroncato le speranze mondiali dello spagnolo tenendolo dietro per decine di giri ad Abu Dhabi – conquista un terzo posto insperato (primo podio in carriera, suo e per la Russia in F.1, anche se non va dimenticato che anch’egli partiva dalla terza fila). Webber e Button, 5° e 6°, fanno il minimo sindacale (e anche meno), mentre l’esordiente messicano Perez con la Sauber effettua una sola fermata e va subito a punti (c’erano riusciti in pochi al primo GP in F.1, l’ultimo un certo Vettel). Da Massa segnali di vita: un bellissimo duello iniziale con Button, poi un finale scintillante, con il giro veloce (1’28”947) e un nono posto per sperare che, con maggiore continuità, la stagione non possa che migliorare. Buemi con la Toro Rosso chiude la zona punti, 10°.

mercedes disastro — Disastroso il GP delle Mercedes: la gara di Schumacher si era chiusa dopo nemmeno 40’, ma in realtà non era mai iniziata. Toccato subito al via da Alguersuari, il sette volte campione del mondo aveva dovuto fermarsi per cambiare la gomma posteriore destra, ma evidentemente la sua Mercedes aveva subito danni, perché Schumi girava con tempi inspiegabilmente alti. E poco dopo Rosberg veniva messo fuori gioco da un attacco suicida di Barrichello (poi penalizzato): risultato, uno 0 tondo nel primo GP dell’anno per la Mercedes, che pure era accreditata di grandi possibilità in questa stagione.

Fernando Alonso, 4° a Melbourne dopo un avvio difficile. Epa il pre-gara — Alle 5 della sera di questo inizio d’autunno australe, quando si spengono per la prima volta nella stagione 2011 i semafori del via, sul circuito di Albert Park splende finalmente il sole (17° nell’aria, 25° sull’asfalto), come annunciavano le previsioni meteo. I nuvoloni metaforici, i peggiori perché l’unico vento che li scaccia è la vittoria, restano sulla testa delle rivali della Red Bull, che si schierano in griglia con l’indichiarabile terrore di finire lontani dal Vettel mostruoso ammirato nelle qualifiche. Prima dello start, nel meraviglioso parco nel cuore della città più sportiva del mondo, impavesato in una grande festa paesana (con giostre, vecchi bolidi d’epoca, orchestrine e ogni cosa kitch vi venga in mente), era stato osservato un minuto di silenzio per le vittime dei più recenti disastri naturali (tsunami in Giappone, terremoto in Nuova Zelanda, alluvioni nel Queensland australiano).

Hamiton, a destra, e Petrov, secondo e terzo a Melbourne. Reuters alonso, brutta partenza — Poi è tempo di far urlare i motori e scorrere fiumi di adrenalina. E in effetti, per i tifosi Ferrari, c’è subito da mettersi le mani nei capelli: Alonso parte bene ma avvicinandosi alla prima curva sceglie l’esterno e viene accompagnato quasi nell’erba da Button, sorpreso all’interno da Petrov. Anche Massa approfitta della situazione e si issa in quinta posizione, guadagnando tre posti secchi rispetto alla starting grid. E mentre davanti Vettel finisce il primo giro con un vantaggio che fa pensare a una gara già chiusa (2”4), Massa finalmente ritrova cuore e tocco al volante, ingaggiando un bellissimo duello con Button, che prova in tutti i modi a passarlo, venendo sempre respinto. La resistenza di Massa deve arrendersi, all’11° giro, al sorpasso irregolare dell’inglese della McLaren (che taglia la chicane e piagnucola con il proprio box: un fallo di frustrazione, si direbbe nel calcio, punito ovviamente dai commissari con l’inevitabile drive through di penalità), e subito anche Alonso – che aveva iniziato una furiosa rimonta passando Kobayashi e Rosberg – ne approfitta per passare il compagno.

Davanti, Hamilton fa capire a Vettel che la fuga del campione del mondo non sarà una passerella trionfale (ma il successo non è mai stato in discussione), mentre all’ 11° giro cominciano i pit stop (Webber il primo, tra i top driver). Alonso prova con le Pirelli morbide a recuperare e subito scende a 1’31”904 sul giro, ma oltre 20” da recuperare sul primo sono troppi per chiunque. Chissà, senza quella partenza, dove sarebbe potuto arrivare Fernando. Lo spagnolo si ritrova davanti Petrov, che ad Abu Dhabi quattro mesi fa stroncò le speranze della Ferrari tenendolo dietro mentre Vettel volava verso il mondiale. Il primo set di gomme soft non basta per passare il russo, e dopo il nuovo pit al 28° giro Alonso si ritrova davanti anche Webber, nettamente meno veloce del compagno della Red Bull. Ma il due volte campione del mondo non demorde e a suon di giri veloci insiste nella sua progressione. In 10 giri arriva a meno di un secondo dall’australiano, poi al 41° giro si ritrova virtualmente a caccia del podio, quando il rivale si ferma per il terzo pit (e alla prima curva va lungo, con le gomme ancora fredde). Alonso si difende magistralmente (con le gomme dure) dal disperato attacco di Webber, poi con un paio di giri veloci (1’29”597 il migliore) mette in riga le velleità del rivale. Ma davanti a lui Petrov si conferma la bestia nera di Alonso e arriva al traguardo con un cambio gomme in meno che gli vale un terzo posto insperato. Bravo il russo, ma qualcuno pensa a cosa avrebbe potuto fare con questa Renault lo sfortunato Kubica, che ha un talento decisamente più cristallino.
GAZZETTA.IT

Written by: admin

Rate it

Previous post


0%