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Adesso la domanda è questa: dove mettiamo Miccoli? Paradossale: il giocatore che l’anno scorso era imprescindibile come l’aria, adesso non serve. No, non siamo matti. È che Rossi ha trovato un equilibrio perfetto con questo coniglio dal cilindro del 4-3-2-1, dove Bacinovic e Ilicic si sono inseriti a meraviglia. Oggi è stata una giornata (quasi) perfetta: con il Bologna, finalmente, è arrivata la prima vittoria casalinga in campionato. Con il Bologna è arrivata la certificazione che il Palermo così com’è è una squadra molto forte, forse più di quella che nell’ultima stagione polverizzò il record di punti. Chi è uscito con le ossa polverizzate è il povero Bologna di Malesani: una differenza di valori in campo a tratti quasi risibile. Se vogliamo trovare il pelo nell’uovo, dopo un’ora, sul 3-0, il Palermo si è specchiato troppo nella sua apollinea bellezza e ha subìto il 3-1, che per un attimo ha risvegliato il sonnolento Bologna. Niente di preoccupante però, quando davanti hai un tridente potenzialmente esiziale per ogni avversario.
Rossi conferma l’undici corsaro a Firenze. In panchina Joao Pedro, solo tribuna per Hernandez. Malesani risponde con un 4-3-3: Mudingayi, Perez e Casarini sono la cerniera a tre di centrocampo, Ramirez e Gimenez supportano la punta centrale Di Vaio.
Complice un Bologna remissivo, il Palermo prende subito in mano l’iniziativa affondando per vie centrali. Pastore, come al solito, incanta. Al 10’ inizia e conclude (Viviano respinge), un minuto più tardi dà il la a una corsa di Balzaretti che si conclude con un salvataggio in calcio d’angolo. Sugli sviluppi del tiro dalla bandierina, Bovo colpisce in pieno la traversa di testa. Per sbloccare il risultato, il fenomeno sale in cattedra. È il 17’: Nocerino governa bene palla al limite dell’area, la serve indietro a Pastore che di esterno-collo, di prima intenzione, fulmina Viviano sotto il sette. Al 24’ Ilicic non è da meno: bolide mancino dai venti metri, Viviano non è irreprensibile e il Palermo va sul 2-0. Peccato per l’intermezzo del 20’. Bovo entra duro su Ramirez e Valeri lo ammonisce: è un giallo pesante, perché il centrale romano sarà squalificato e salterà la trasferta di Udine. Gli uomini di Rossi giocano sul velluto: prima della mezz’ora sono altre tre le occasioni nitide con Bovo, Pinilla e Pastore. Al Bologna saltano i nervi, specialmente a Perez, pomo della discordia tra le due società in estate. Nel giro di dieci minuti, il centrocampista uruguaiano si fa ammonire rischiando poi l’espulsione per un’entrataccia su Pastore dettata, probabilmente, dalla frustrazione. Prima dell’intervallo, c’è tempo per le giocate di Bacinovic (anche lui prende parte al festival della tecnica) e per un paio di discese di Cassani, frustrate in extremis dal recupero della difesa felsinea. In tutto il primo tempo, Sirigu deve compiere una sola parata (al 44’ su Gimenez).
Nella ripresa Malesani cambia volto alla sua squadra: fuori Casarani e Gimenez, dentro Ekdal e Buscé. Il Bologna si schiera con il 4-2-3-1. La sostanza della partita, comunque, non cambia. È troppa la differenza di valori. Al 47’, Balzaretti può comodamente crossare da sinistra, Pinilla sovrasta Rubin sullo stacco e incrociando di testa realizza il suo secondo gol in Serie A. Red carpet al “Barbera”. Con il risultato ampiamente in cassaforte, i ballerini rosa danno disco verde al tacco e punta. In certi frangenti, Ilicic e Pastore fanno ammattire i difensori avversari senza disdegnare rabone e giocate calligrafiche assortite. Il Palermo giovanissimo, però, commette i soliti errori di… gioventù. Al 66’ una verticalizzazione di Mudingayi coglie impreparata la difesa rosa sul fianco destro, Di Vaio si incunea bene e con un tocco d’esterno in diagonale realizza il 3-1. Malesani aumenta la batteria offensiva: fuori il modesto Rubin, al suo posto un’altra punta, Meggiorini. Al 72’ traversone tagliato di Ilicic, Bovo colpisce di testa ma Viviano manda in angolo. Il 4-1 è solo questione di tempo e piove sulla testa del Bologna all’83’. Nocerino, di prima, apre magistralmente per Bacinovic che si incunea nella sguarnita difesa rossoblù e di esterno-collo (già, proprio come Pastore) realizza il suo primo, splendido gol in maglia rosanero. Un minuto dopo Kasami, che era entrato da pochi secondi al posto di Pastore, sfiora il 5-1. Giornata al calor bianco – in positivo – per il Palermo, che dopo troppo tempo si è ripreso il suo “Barbera”.
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