AmicaFm The Way Of Your Life!
La ruota ha cominciato a girare, ma Rossi e il Palermo le hanno dato una bella mano. Si è vista una squadra con meno bollicine e più martelli da fabbro, meno spettacolare e più ordinata. Cassani e Balzaretti – oggi straordinari – hanno spinto a turno, il centrocampo ha sempre aiutato la difesa e i trequartisti hanno corso anche in fase di non possesso. Pinilla, la carta pescata da Rossi nel mazzo un po’ a sorpresa, fin quando è rimasto in campo ha fatto quel che deve fare un pivot: giocare spalle alla porta per far salire i compagni. E il bomber prelevato dal Grosseto è stato inappuntabile. Per Pastore gli aggettivi ormai sono finiti. Ha sbagliato un gol fatto sullo 0-1 – fortuna sua che il film della partita poi gli sia stato favorevole – ma ha insegnato calcio a tutti gli avversari. E la Juventus? Zamparini non è iperbolico quando sostiene che il Palermo è più forte: una squadra di carattere quella bianconera, ma la qualità è un’altra cosa.
Rossi conferma la formazione sconfitta dall’Inter; la sorpresa è Pinilla al posto di Hernandez. Miccoli siede in panchina, scalpore per la tribuna di Maccarone. Del Neri schiera la sua Juve con il solito, ordinato 4-4-2: Chiellini recupera dall’infortunio alla caviglia, Krasic e Pepe esterni, Del Piero affianca Quagliarella in avanti.
La Juventus sembra partire meglio, ma al 2’ il Palermo è già in vantaggio: uno-due al limite dell’area che smarca Pinilla, il cileno si fa respingere il tiro da Storari ma Pastore è pronto sul tap-in dello 0-1. Doppio giro di lancette e Pastore crea ancora scompiglio nella retroguardia bianconera: un’azione prolungata si conclude con la parata a terra di Storari. La prerogativa delle squadre di Del Neri mette in leggere ambasce il Palermo: sugli esterni è frequente la superiorità numerica dei padroni di casa. Al 15’ Pepe viene liberato da Motta ma il suo piattone sinistro non trova nessuno nell’area piccola. Piccoli brividi Per Sirigu. Al 16’ ci prova Del Piero da fuori, palla ampiamente a lato. Al 18’ Pastore fa un passaggio nefando in orizzontale, Krasic anticipa Balzaretti e Bovo è costretto al fallo da ammonizione. Al 20’ Marchisio stende Pinilla da tergo, giallo anche per lui. Il Palermo finalmente è più compatto e non attacca in modo sperticato come nelle ultime partite. Il contropiede, però, arriva anche oggi al 24’. Pastore e Pinilla duettano meravigliosamente in area juventina, ma poi Melo lancia Krasic in campo aperto, fortuna che il serbo si incarta, complice il suo egoismo. Per una decina di minuti abbondanti non succede niente. Rossi deve aver ascoltato gli strali di Zamparini, perché il Palermo ha sacrificato lo spettacolo sull’altare dell’equilibrio. Al 37’, dopo parecchia noia, Ilicic innesca Pinilla in contropiede, il cileno ci prova da posizione quasi impossibile e fa la barba al secondo palo. Ribaltamento di fronte ed è il destro di Del Piero, stavolta, a impegnare Sirigu. Al 41’ un sontuoso Pastore sfrutta un risibile errore di Motta e sbaglia un gol facilissimo colpendo il palo. Sembra quasi la fotocopia dell’errore a Brescia nei minuti di recupero. Al 43’ ancora Del Piero – il più in palla dei suoi – ricorda al pubblico che anche lui è un campione: botta dai trenta metri, Sirigu compie un miracolo deviando la traiettoria sulla traversa. Qualche secondo dopo, potrebbe starci un rigore su Del Piero per un calcetto di Cassani, Orsato sorvola. Zamparini sorriderà.
Del Neri cambia volto alla sua deludente Juve a inizio ripresa: fuori Quagliarella e Pepe, dentro Amauri e Iaquinta. È un 4-3-3 con l’ex rosanero centravanti. Al 52’ il Palermo stende sul terreno dell’Olimpico il tappeto del contropiede: azione in velocità Ilicic-Pastore-Cassani, peccato che lo sloveno venga preso in controtempo. Ma è un grande Palermo quando riparte, stavolta buono anche in fase di non possesso: il pressing c’è ed è anche organizzato, le linee sono corte e i difensori sbagliano poco. L’unica sbavatura è sulla fascia sinistra, dove Krasic troppo spesso può andare all’uno contro uno con Balzaretti, che comunque non sfigura. Al 58’ grande giocata del terzino numero 42, che supera due uomini con una serpentina e va di destro, Storari è attento. Dopo un’ora di gioco, esce anche Del Piero per far posto ad Aquilani: Del Neri disegna il 4-3-1-2. Ma dopo un’ora di gioco, soprattutto, il Palermo raddoppia. È il 62’: destro a giro di Pastore, Storari respinge male verso il centro e Ilicic ribadisce in rete con un “tiraccio” che rimbalza per terra prima di insaccarsi. Secondo gol consecutivo per l’ex Maribor, buio per la Juve che subisce lo 0-2 quando stava producendo il massimo sforzo. Al 67’ uno stremato Pinilla (ottima la sua prova, sovente spalle alla porta) lascia il posto a Hernandez. Con il 2-0 in cassaforte, cala l’attenzione tra i giocatori del Palermo. E così la Juve costruisce le sue migliori occasioni. Al 72’ Pastore è troppo superficiale sulla propria trequarti, perde il pallone che finisce a Krasic, il cui diagonale si spegne a lato. Passano cinque minuti e Rossi richiama Bacinovic (bravo, ma c’è qualche sbavatura ogni tanto) per inserire Rigoni. L’obiettivo del tecnico rosanero è dare man forte a Balzaretti su Krasic, visto che Nocerino scala in mezzo. Al 79’ Sirigu sale ancora in cattedra deviando d’istinto un colpo di testa ravvicinato di Amauri, poi Melo spara alle stelle. All’85’ il non plus ultra: grande punizione di Bovo dai trenta metri, il pallone toglie le ragnatele dal sette. All’87’ Iaquinta trova il punto dell’1-3 con un’incornata sul primo traversone azzeccato da Motta durante la partita. C’è il tempo per vedere ancora un paio di incornate (Amauri e Krasic) ma il risultato non cambia. Darmian, che sostituisce Pastore al 94’, può debuttare in A con la maglia del Palermo (il debutto assoluto fu con il Milan). Ma quello che conta, adesso, è la rinascita del Palermo. Che – per inciso – ha battuto un record: nessuno aveva mai vinto per tre campionati consecutivi sul campo della stessa squadra.
STADIONEWS.IT
Written by: admin
10:30 am - 12:30 pm
5:00 am - 8:00 am
8:05 am - 8:30 am
8:30 am - 9:00 am
9:00 am - 10:00 am