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PALERMO
Panico, lievi ferite e perplessità su quanto accaduto questa sera all’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo, dove un Airbus 300 della Wind Jet – partito alle 19 da Fiumicino e giunto nello scalo di Punta Raisi alle 20 – è uscito fuori pista. La versione ufficiale della compagnia è che sono state le pessime condizioni atmosferiche e il temuto wind shear – una variazione improvvisa del vento in intensità e direzione – a determinare l’uscita di pista del velivolo, «e solo la grande preparazione del pilota ha permesso di tenere l’aereo in assetto».
Ma emerge anche un’altra versione avvalorata dalle testimonianze dei passeggeri e valutata dai tecnici, in base alla quale il velivolo avrebbe anticipato l’atterraggio, forse anche sbagliato il punto in cui compiere la manovra: si sarebbe così rotto il carrello e il mezzo sarebbe scivolato sulla pancia per 600-700 metri, finendo fuori pista.
Scene di panico e urla, intanto, tra i passeggeri dell’aereo. A quel punto si sono aperti i portelloni, sono stati allestiti gli scivoli e i passeggeri sono andati a piedi – hanno raccontato – sotto la pioggia, prima che arrivassero le navette. «Dopo l’atterraggio fuori pista vi sono state scene di panico e urla. Si sono aperte le cappelliere e molti oggetti sono caduti. Io sono stato ferito alla testa», racconta Salvatore Lauro, ingegnere di 46 anni. «Ho visto le coperture del motore di destro aperte – aggiunge – Dopo avere toccato violentemente terra sono state attivate le mascherine dell’ossigeno. Poi hanno aperto gli scivoli. E prima di lasciare il velivolo alcuni passeggeri hanno bloccato le uscite per qualche minuto perchè non volevano lasciare il bagaglio a mano a bordo. Ma i componenti dell’equipaggio li hanno invitati a scendere senza trolley». Lauro lamenta «il ritardo nell’arrivo dei soccorsi. Abbiamo dovuto percorrere per circa cinquanta metri la pista a piedi sotto la pioggia – racconta – prima che arrivassero le navette che ci hanno condotto al terminal». «Abbiamo sentito un forte boato come se provenisse da un’esplosione. È successo tutto in un attimo. Io ho adesso un forte dolore alla schiena», ricorda Cinzia Orabona, 31 anni, palermitana.
L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo ha aperto un’inchiesta sull’accaduto e saranno ascoltati i piloti e il personale tecnico dello scalo per capire cosa sia accaudto. Il bilancio finale stilato dalla Gesap – la società di gestione dell’aeroporto – è di 20 persone refertate all’infermeria dello scalo, per contusioni ed escoriazioni, ma anche per semplici sbalzi di pressione.
Alcuni, però, sono stati trasportati negli ospedali «Cervello» e «Villa Sofia» di Palermo e nel nosocomio di Partinico. Chiuso l’aeroporto per quattro ore per consentire di spostare il mezzo e ripristinare l’agibilità dello scalo. Quindici i voli in partenza sospesi; otto quelli in arrivo che sono stati dirottati sugli scali di Catania e Trapani.
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