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MILANO – Nel 2009 la spesa media mensile delle famiglie italiane è calata dell’1,7%. a 2.442 euro, secondo l’indagine Istat realizzata lo scorso anno su un campione di circa 23 mila famiglie. L’Istat spiega che per consumi delle famiglie si intendono i beni e servizi acquistati o autoconsumati dalle famiglie per il soddisfacimento dei propri bisogni. Vi rientrano i beni che provengono dal proprio orto o azienda agricola, i beni e i servizi forniti dal datore di lavoro ai dipendenti a titolo di salario, i fitti figurativi (cioè quello che una famiglia con casa di proprietà spenderebbe se fosse in affitto). Questo, dicono i tecnici dell’Istituto, spiega il valore di spesa mensile, che a prima vista può risultare troppo alto.
Tornando ai dati, il calo è ancor più accentuato (-2,9%) se si considera la mediana, con la metà delle famiglie che non ha raggiunto una spesa mensile di 2.020 euro. Oltre 1/3 delle famiglie dichiara di aver ridotto la qualità o la quantità di cibo e bevande che acquista, mentre cresce la spesa per il mutuo.
L’Istituto di statistica spiega che la variazione incorpora sia la dinamica inflazionistica (0,8% indice Nic), sia la diminuzione del valore del fitto figurativo (-1,1%) , “dunque la riduzione della spesa media mensile per consumi in termini reali appare alquanto significativa”. La contrazione della spesa per consumi appare particolarmente evidente tra le famiglie con livelli di spesa medio-alti. Diminuisce del 3%, a 461 euro al mese rispetto al 2008, la spesa media per generi alimentari e bevande (che rappresenta il 18,9% della spesa totale) con una percentuale di famiglie che dichiara di aver diminuito la quantità e/o la qualità dei prodotti acquistati pari al 35,6% rispetto al 2008. All’abitazione viene ormai destinato oltre 1/3 della spesa totale (il 33,5% del 2009 contro il 32,1% del 2008), con una quota di famiglie che vive in affitto al 17,1%, come nel 2008 e una spesa media effettiva per il canone locativo pari a 372 euro (447 euro delle regioni del Centro e i 295 euro del Mezzogiorno, dove tuttavia si osserva l’incremento maggiore rispetto all’anno precedente). Il 74% delle famiglie vive in abitazione di proprietà e di queste il 15,9% paga un mutuo (era il 16,3% nel 2008). Questa voce di bilancio, pur non essendo una spesa per consumi ma piuttosto un investimento, “rappresenta un’uscita consistente che, per circa 2 milioni 902 mila famiglie, è pari, in media, a 510 euro al mese (erano 465 nel 2008)”, spiega Istat. La spesa non alimentare risulta stabile a livello nazionale e pari a 1.981 euro mensili mentre diminuisce quella per servizi sanitari, tabacchi, comunicazioni.
In aumento la spesa per combustibili ed energia, che si associa a un periodo invernale particolarmente lungo e rigido. Diminuisce anche la quota di spesa destinata al tempo libero e alla cultura (dal 4,3% al 4,2%): in particolare quella per l’acquisto di nuove tecnologie, CD, DVD, giornali ed aumenta quella per l’acquisto di televisori (indotta dal passaggio al digitale terrestre), per attività sportive e per totocalcio, lotto e altri giochi con vincita. Nel 2009, la Lombardia è la regione con la spesa media mensile più elevata (2.918 euro), seguita da Veneto (2.857) ed Emilia Romagna (2.799). Fanalino di coda, ancora una volta, la Sicilia con una spesa media mensile (1.721) di oltre mille euro inferiore a quella delle regioni con la spesa più elevata.
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Written by: admin
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