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E l’Inter è nella leggenda

today23/05/2010

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MILANO – L’esilio è finito. I ricordi in bianco e nero pure: 45 anni dopo, l’Inter è di nuovo campione d’Europa. Nella finale di Madrid, il Bayern Monaco è stato battuto 2-0, con una doppietta di Diego Milito («sono felicissimo, una gioia mai provata»). L’argentino ha segnato al 35′ e al 70′ in una partita in cui la squadra di Mourinho è stata in difficoltà solo nella parte centrale della ripresa.

DINASTIA – Solo una squadra che si chiama Internazionale poteva vincere la Champions League schierando un solo giocatore italiano, Marco Materazzi, e nei minuti di recupero. Solo una squadra che si chiama Internazionale poteva vincere Coppe dei Campioni solo con dei tecnici stranieri in panchina: due volte Helenio Herrera, una con José Mourinho, che poco prima della premiazione è scoppiato in lacrime (abbracciando il presidente Massimo Moratti), ben oltre la commozione che era trapelata dal suo volto alla vittoria dello scudetto a Siena. Ma il cuore, l’anima della squadra sono italiani, milanesi, anzi milanesissimi e hanno un solo cognome: Moratti. Alla Grande Inter di Angelo succede la ormai altrettanto Grande Inter del figlio Massimo. Che, subito dopo la partita ha detto: «Mourinho voleva farmi piangere, ma ho visto che ha pianto lui. Speriamo che non sia senso di colpa… Siamo strafelici. la mia speranza è che questa coppa venga ricordata così come noi ricordiamo quelle degli anni Sessanta. È stata una bellissima emozione. La squadra ha sentito la responsabilità e ha giocato la partita perfetta. Per me è una grande emozione rivivere le stesse cose di tanti anni fa». Poi ha mollato i cronisti: «È un momento importantissimo, ma scusatemi, adesso vado ad abbracciare tutti». C’è da capirlo: quest’anno hanno vinto, in un meraviglioso crescendo, Coppa Italia, campionato e Champions League. In Italia non c’era mai riuscito nessuno.

IL CAPITANO – «Mancava questa coppa. Che è arrivata nel momento migliore della mia carriera», sono le parole del capitano Javier Zanetti. «È una coppa per tutti gli interisti. Per la mia famiglia, per il presidente Moratti. E anche per Peppino Prisco e Giacinto Facchetti». Di cui, ancora una volta, Esteban Cambiasso ha indossato la maglia nel momento del trionfo. Il legame tra la Grande Inter e quella di oggi è indissolubile.

CORRIERE.IT

Written by: admin

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