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Delusione Roma!

today26/04/2010

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MILANO – Sorpresa all’Olimpico: la Roma perde in casa contro la Sampdoria 1-2 e resta indietro di due punti dall’Inter in classifica. I doriani invece scavalcano il Palermo e ora sono quarti, dunque in zona Champions League. I giallorossi avevano chiuso in vantaggio il primo tempo, grazie alla rete realizzata da Totti su assist di Vucinic. I padroni di casa avevano avuto poi diverse occasioni da rete ma la troppa imprecisione aveva reso vani i tentativi di raddoppiare. Nella ripresa la rimonta blucerchiata con la doppietta di Pazzini, al settimo e al quarantesimo. Per la squadra di Ranieri una pesante battuta d’arresto, per giunta davanti al proprio pubblico, che rischia di rendere vana la corsa allo scudetto a tre giornate dalla conclusione. I dirigenti giallorossi hanno contestato pesantemente l’arbitro: «C’erano due rigori per la Roma – si è sfogata Rosella Sensi – ma non sono stati concessi. L’arbitro D’Amato si è mostrato inadeguato». Per la formazione di Delneri, invece, un successo importante verso la conquista dell’ammissione alla prossima Champions. «Non abbiamo fatto bene nel primo tempo – ha commentato Pazzini – i nostri avversari hanno fatto quello che volevano, eravamo molli. Poi nel secondo tempo abbiamo fatto meglio, con due gol. Complimenti a tutti, una grandissisma partita. Continuano il sogno Champions. Nel primo tempo abbiamo corso tanto, la Roma è calata un po’ e noi siamo migliorati nella ripresa, meritando questa vittoria».

Nel pomeriggio, importante successo della Juventus sul Bari (3 a 0), mentre il Napoli non va oltre lo 0 a 0 casalingo con il Cagliari. I bianconeri, per il momento, sono a quattro punti dal quarto posto del Palermo: i siciliani hanno sconfitto il Milan per 3 a 1 nell’altro anticipo della giornata e sognano la clamorosa qualificazione in Champions League. Le altre partite: Bologna-Parma 2-1, Genoa-Lazio 1-2, Livorno-Catania 3-1, Fiorentina-Chievo 0-2, Udinese-Siena 4-1.

JUVE-BARI – Segnali positivi, dunque, per i bianconeri di Zaccheroni, che tengono accese le flebili speranze di rimonta verso il quarto posto. In un clima di contestazione (tifosi contro la società), la Juve batte un Bari senza più molte motivazioni. Del Piero e compagni faticano nel primo tempo, ma poi dilagano nella ripresa. Rispetto alla gara con l’Inter, il tecnico deve rinunciare agli squalificati Melo e Sissoko che rimpiazza rilanciando a destra Camoranesi e al centro Poulsen. In difesa De Ceglie vince il ballottaggio con Grosso e in attacco Amauri è preferito inizialmente a Iaquinta. Nel pre-partita commovente ricordo di Andrea Fortunato, terzino bianconero scomparso esattamente 15 anni fa. Nel primo tempo la Juve si danna l’anima, è molto volenterosa ma non riesce a portarsi in vantaggio contro un Bari organizzato e pronto al contropiede. Diego, ispirato, è l’unico ad impensierire Gillet. Ad andare più vicino al gol è il Bari, che per due volte costringe agli straordinari Buffon. Nella ripresa Zaccheroni inserisce Candreva e Iaquinta per Camoranesi ed Amauri: la Juve cambia volto. L’attaccante ci mette 8 minuti a portare i bianconeri in vantaggio. Passaggio filtrante di Diego per Iaquinta che scatta sul filo del fuorigioco, salta il portiere e di sinistro trova l’angolino ed il quarto gol stagionale. Al 21′ gol annullato a Diego per fuorigioco. Passano due minuti e al 23′ la squadra di Zaccheroni chiude la pratica. Iaquinta scatta in contropiede, serve in area Diego che viene steso da Gillet. Del Piero dal dischetto non sbaglia, spiazza il portiere e sigla il 2-0. Al 42′ arriva anche il 3-0: azione di Candreva sulla sinistra e servizio per Iaquinta che da pochi passi sigla la sua doppietta.

NAPOLI-CAGLIARI – Il Napoli sciupa invece una buona occasione per tenersi agganciato al treno Champions. I partenopei “sbattono” su Marchetti e abbandonano, forse definitivamente, il sogno di raggiungere il quarto posto: altra occasione sprecata (dopo quella con il Parma) davanti al proprio pubblico per gli uomini di Mazzarri, che non vanno oltre lo 0-0 contro un Cagliari ben organizzato e che si è affidato principalmente alle prodezze del proprio portiere, insuperabile specialmente nel primo tempo. Poi nella ripresa il Napoli, che aveva perso Lavezzi per infortunio, si è quasi dissolto, e solo l’espulsione di Cossu nei minuti finali ha ridato vigore alle avanzate partenopee, tanto generose quanto imprecise. Buon punto per il Cagliari, al secondo pari di fila.

FIORENTINA-CHIEVO – Tonfo casalingo per la Fiorentina che al ‘Franchi’ cede l’intera posta in palio al Chievo. La sconfitta interna, la settima da inizio campionato, fa esplodere la contestazione dei tifosi viola contro la propria squadra. Dopo i gol di Pellissier e Sardo, seguiti al rigore che Vargas si fa parare al 9′ della ripresa quando la gara era ancora sullo 0-0, dalla curva Fiesole partono diversi cori come ‘Meritiamo di più’, ‘Per vincere bisogna correre’, ‘Più rispetto per la maglia’. Anche dagli altri settori del Franchi piovono fischi verso Montolivo e compagni. Da segnalare anche un isolato spettatore del parterre di tribuna il quale, avvicinandosi alla barriera nei pressi della panchina, nel corso del match ha invitato Prandelli ad andarsene con un gesto eloquente, mentre il tecnico viola chiedeva di mantenere la calma e gli steward intervenivano per riportare ordine.

GENOA-LAZIO – Lazio praticamente salva, Genoa quasi fuori dalla lotta per l’Europa. Questo il verdetto di Marassi dove i biancocelesti si impongono per 2-1, riscattando la sconfitta nel derby e volando a +6 sull’Atalanta. Ma la partita della Lazio comincia in salita. Dopo soli 8′, il Genoa approfitta di una dormita della difesa avversaria e passa in vantaggio: punizione battuta a sorpresa, palla a Palacio e destro vincente dell’argentino. La Lazio trova il pareggio grazie a un colpo di testa di Dias al 26′ sugli sviluppi di un corner, poi capovolge il risultato con Floccari, che al 33′ si fa perdonare il rigore sbagliato nel derby: punizione dalla trequarti, rimpallo fortunoso e tocco con la punta che vale il 2-1. Nella ripresa, si fanno espellere prima Reja per proteste e poi il difensore del Genoa Bocchetti per somma di ammonizioni.

BOLOGNA-PARMA – Passo avanti del Bologna verso la salvezza: sconfitto il Parma per 2-1. Eppure sono proprio gli uomini di Guidolin che colpiscono per primi: al 24′ Biabiany brucia prima Lanna e poi Moras e batte Viviano con un destro chirurgico. Partita che sembra in discesa per i gialloblù, ma al 29′ Zaccardo stende Zalayeta dopo la linea di centrocampo: espulsione diretta e Parma in dieci. In superiorità numerica, il Bologna preme sull’acceleratore e al 38′ arrivano al meritato pari: cross dalla destra di Buscè e delizioso colpo di tacco sotto misura di Di Vaio. In avvio di ripresa, al 5′, il Bologna raddoppia: retropassaggio sbagliato del neo-entrato Gigli a Mirante, si avventa sul pallone Di Vaio che supera il portiere gialloblù con un pallonetto. Il Bologna va a +5 sull’Atalanta a sette giorni dallo scontro diretto, mentre il Parma, alla seconda sconfitta di fila, dice addio alle ultime speranze europee.

UDINESE-SIENA – I tre punti della salvezza arrivano contro il Siena dell’ex Malesani, di fatto già condannato. Tutto come previsto per l’Udinese – in gol con il tridente dei ‘nanerottoli’ – che proprio nel finale di campionato, come lo scorso anno, fa vedere le cose migliori. Ne esce una partita abbastanza bella con continui capovolgimenti di fronte. L’Udinese si fa vedere dalle parti di Curci con un ottimo Sanchez, mentre Domizzi, sugli sviluppi di un angolo, colpisce il palo. Reagisce il Siena che al 16′ va in gol con Calaiò, ma Rosetti, sbagliando, annulla su segnalazione del guardalinee. Subito dopo Pepe, ben lanciato da Isla, mette dentro di testa. Ma l’Udinese si ferma e lascia ampi spazi al Siena che trova il pari con Calaiò. Marino si infuria in panchina e l’Udinese reagisce. Pepe, in forma «mondiale», ribatte in gol una respinta di Curci per il nuovo vantaggio friulano. Poi tutti negli spogliatoi. Nella ripresa le cose non cambiano. L’Udinese dimostra di saper controllare la gara. Anzi al 16′ Sanchez segna il terzo gol e poi subisce il fallo di Malagò per il rigore. Trasforma Di Natale (25 gol per lui) sempre più uomo squadra per Marino e per Lippi che lo aspetta a braccia aperte. Poi solo accademia e qualche azione di rimessa del Siena con Handanovic sugli scudi.

LIVORNO-CATANIA – Vittoria amara per il Livorno. I toscani battono per 3-1 il Catania allo stadio Armando Picchi, ma nonostante il successo retrocedono in Serie B. Gli amaranto passano in vantaggio al 50′ con Lucarelli su rigore e raddoppiano al 60′ con Bellucci. Il tris al 66′ di Bergvold. All’87’ il gol etneo porta la firma di Maxi Lopez. In classifica dunque il Livorno sale a 29 punti, ma i 10 punti di distanza dal Bologna, quartultimo, significano retrocessione a tre giornate dal termine, mentre il Catania rimane fermo a 40.

INTER-ATALANTA – L’Inter formula «3-1» si ripete a San Siro nel primo dei due anticipi. Seconda vittoria consecutiva in casa, dopo quella storica con il Barcellona, con lo stesso punteggio. Stavolta tocca all’Atalanta pagare dazio contro i nerazzurri, alla quarta vittoria di fila in campionato. Eppure il 3-1 è un risultato in parte bugiardo. L’Atalanta, impelagata nella lotta per non retrocedere, ha giocato una buona partita. Gli orobici erano anche riusciti a portarsi in vantaggio, con la rete in apertura di match del solito Tiribocchi, ma sono stati travolti dal ritorno nerazzurro. Per gli uomini di Mourinho ha pareggiato Diego Milito, poi il gol del sorpasso, sempre nel primo tempo, del kenyano Mariga, mentre nella ripresa ha messo al sicuro il risultato il romeno Chivu, tornato al gol dopo il grave infortunio al cranio. Allarme per l’olandese Wesley Sneijder , costretto a lasciare il campo. Per lui stiramento al retto femorale della gamba sinistra. L’infortunio del campione olandese mette in apprensione Josè Mourinho: a meno di recuperi miracolosi, mercoledì Sneijder non sarà al Camp Nou.

PALERMO-MILAN – Il Milan invece non c’è più. Al Barbera i rossoneri vengono travolti da un ottimo Palermo e danno l’addio a qualsiasi residua speranza (già molto tenue) di poter dire la propria nella corsa al titolo. Alla fine il risultato è netto: 3-1 per i rosanero, che così riconquistano il quarto posto (l’ultimo che dà diritto all’accesso alla prossima Champions). Molte assenze nella squadra di Leonardo, tra infortuni e squalifiche, mentre il Palermo recuperava anche il centrale Bovo. Proprio al difensore toccava in sorte il gol di apertura del match, al 6′: svarione della difesa rossonera e Bovo, orfano del marcatore diretto, Oddo, è libero di insaccare a un paio di metri da Dida. Al 19′ il raddoppio dei siciliani: altra leggerezza difensiva e palla per Miccoli che lancia Hernandez: il sudamericano non fallisce il 2-0. Poi il Milan si sveglia: gioca un buon finale di tempo e un buon avvio di ripresa: al 10′ Seedorf accorcia le distanze dopo un pregevole assist di Ronaldinho. Il tecnico rosanero Rossi corre ai ripari: inserisce Cavani per Hernandez e Bertolo per Migliaccio. Mosse azzeccato, tanto che al 24′ Liverani imbecca Miccoli, bravissimo a piazzare il pallone alle spalle di Dida per la terza volta, con la difesa milanista immobile. Per gli uomini di Leonardo seconda sconfitta consecutiva dopo l’1-2 di Genova contro la Samp.

CORRIERE.IT

Written by: admin

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