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STEFANO MANCINI
TORINO
Alla fine vivranno quasi tutti felici e contenti: la Ferrari ha trovato un pilota esperto e veloce per il 2009, mentre Giancarlo Fisichella ha trovato la Ferrari. I tifosi del Cavallino vedranno un italiano in rosso a Monza tra dieci giorni e gli organizzatori del Gran premio faranno il pieno di pubblico. L’unico a esserci rimasto male è Luca Badoer, escluso dopo due ultimi posti e diventato bersaglio di ironie e gag come mai nessuno prima: premesso che è stato un errore mandarlo in pista senza preparazione e che non meritava tante critiche dopo anni di onorato servizio come collaudatore, sarebbe stato crudele offrirgli un’altra chance.
«Si sta realizzando il sogno della mia vita» esulta Fisichella. Le stesse parole pronunciate da Badoer un mese fa, però adesso cambiano le premesse. Guidare una Ferrari è l’obiettivo di una vita, e pazienza se uno lo corona a fine carriera. Romano, 36 anni, «Fisico» non perde una stagione dal ‘96. «Ho scelto Giancarlo per diversi motivi – spiega Luca Montezemolo -. Perché lo merita, è in grande forma ed è un pilota esperto». Poi c’è il Gp di Monza alle porte: «Ci tenevamo ad avere un italiano – aggiunge il presidente – e inoltre si tratta di una decisione di lungo periodo, perché Fisichella sarà il nostro terzo pilota il prossimo anno, quando tornerà Felipe Massa».
L’annuncio ufficiale è arrivato ieri pomeriggio poco prima delle 4. «Da Maranello ci hanno chiesto Giancarlo, sappiamo che cosa significhi per lui e lo lasciamo libero». Così Force India ha bruciato sul tempo la Ferrari, che nel giro di alcuni minuti ha messo il sigillo sul trasferimento «a costo zero» con un proprio comunicato. Il pilota ha varcato nel pomeriggio le porte dello stabilimento e ha cominciato il primo giorno di scuola. Gli hanno preso le misure per adattargli sedile e abitacolo, gli hanno spiegato procedure e metodi di lavoro, poi l’hanno fatto sedere al simulatore statico, dove trascorrerà le prossime giornate a imparare le funzioni di pulsanti e manettini. Al momento non sono previste attività in pista.
Fino a ieri mattina circolava anche un altro nome per la successione a Badoer: Robert Kubica, polacco, in forza alla Bmw, scuderia che a fine anno smonterà i motorhome e dirà addio alla Formula 1. L’opzione B è servita a tenere tesa la trattativa ed evitare sorprese alla Ferrari: se Vijay Mallya avesse cercato di monetizzare la pole position e il podio di Spa, l’affare non si sarebbe concluso. Alla fine Mister Force India si è accontentato di uno sconto sul debito con Maranello (5 milioni per aver rotto un contratto di fornitura motori) e ha scongiurato altre spese impreviste: i piloti gli costano 200 mila euro a punto, Fisichella ne ha fatti 8 in Belgio e ne prometteva altri a Monza, insomma si fa presto a fare i conti.
Fisichella è stato preferito a Kubica per vari motivi: innanzitutto è italiano, che per l’immagine (soprattutto in una stagione tormentata) non guasta. Poi non ha pretese per il futuro. Tenuto conto che nel 2010 tornerà Massa, arriverà Alonso e ancora non si capisce che fine farà Raikkonen, avere un quarto attaccante avrebbe ingarbugliato il mercato. L’esperienza del 2009 insegna che un pilota di riserva deve essere pronto a scendere in pista in qualunque momento: Fisichella ha accettato il ruolo di panchinaro, e nel contempo sogna un posticino da titolare in un team minore. Se la Bmw tornasse a essere Sauber e a montare motori Ferrari, l’operazione sarebbe particolarmente facile. Altro vantaggio: l’ingegnere di pista Rob Smedley ha lavorato con Fisico ai tempi della Jordan. Certo, se il Cavallino fosse ancora in ballo per il Mondiale dei costruttori, la scelta forse sarebbe caduta su Kubica. Ma per il terzo posto, obiettivo dichiarato, va benissimo così.
«Ancora stento a crederci, sono al settimo cielo -. racconta il protagonista della favola -. Mi dispiace per Luca Badoer, so quanto ci tenesse a correre a Monza». Già a Valencia aveva lanciato messaggi d’amore alla Scuderia, poi in Belgio aveva parlato con i risultati e quel podio incredibile alle spalle di Kimi Raikkonen. Stefano Domenicali gli ha dato il benvenuto: «Pensiamo che potrà darci un contributo significativo in termini di punti in questo finale di stagione così incerto». E Mallya lo ha congedato: «Questo accordo è stato fatto per il bene di Giancarlo e dello sport. Un pilota competitivo italiano su una Ferrari a Monza è una storia positiva per la F1. Auguri».
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