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L’AQUILA
Sarà la prima Pasqua passata nelle tendopoli per i cittadini dell’Aquila e dei comuni limitrofi colpiti dal terremoto del 6 aprile. Una Pasqua certamente difficile perchè in molto campi ci sono soltanto un tetto dove stare, un letto dove dormire e pasti caldi garantiti. Non ci sono al momento tende comuni dove poter guardare la televisione e magari fare qualche gioco in compagnia. Persino gli impianti doccia sono presenti a macchia di leopardo nelle 60 tendopoli realizzate dopo il sisma.
Il pranzo di Pasqua con le sue tradizioni è stato completamente cancellato dal terremoto. Gli oltre 30mila sfollati dovranno mettersi in fila nei pressi delle 39 cucine da campo. Gli arrosticini, l’agnello, e la pasta al forno tradizionale saranno soltanto un ricordo del passato. In tutti i campi però – fanno sapere gli organizzatori della Protezione civile – non mancherà la tradizionale colomba pasquale che è stata inviata da alcuni panifici per solidarietà nei confronti degli sfollati. I terremotati comunque non sono rassegnati: sperano in un imminente fine dell’emergenza sismica e l’inizio di una ricostruzione modello che possa far presto ritornare tutti sotto un tetto vero.
Un dramma vero sarà per le decine di famiglie che hanno perso sotto le macerie un familiare, o peggio ancora i genitori o un figlio. Per loro questa Pasqua di Risurrezione sarà difficile da celebrare. Sono oltre 50 gli psicologi che domani nel giorno di Pasqua la centrale operativa manderà nei campi degli sfollati. Il loro obiettivo è quello di far parlare, sfogare le persone per far in modo di scacciare gli incubi e le frustrazioni che il mostro ha lasciato tra la popolazione. Le 3.674 tende avranno domani almeno un merito: quello di unire in un’unica famiglia un popolo che ha perso tutto e quindi non ha più differenze.
LASTAMPA.IT
Written by: admin
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