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Stupro di Guidonia, presi quattro romeni.Folla infuriata: «Bastardi»

today28/01/2009 13

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ROMA – Sono stati traditi dal cellulare rubato alle vittime i romeni arrestati per la violenza sessuale sulla ragazza di 21 anni a Guidonia e l’aggressione al suo fidanzato. La banda è composta da quattro giovani tra i 20 e i 23 anni. Uno di loro, il più giovane, ha confessato, ma per la conferma definitiva delle responsabilità si attendono i risultati delle indagini dei Ris sulle tracce biologiche lasciate nell’auto dove è avvenuta della violenza. Due degli arrestati sono arrivati in Italia da poche settimane, gli altri da più tempo: tutti erano ospiti presso connazionali e non vivevano in campi nomadi. Sono accusati di violenza sessuale e rapina aggravata.

TELEFONINO RUBATO – I carabinieri hanno stretto il cerchio grazie alle intercettazioni telefoniche e bloccato i quattro vicino a Guidonia, mentre stavano probabilmente tentando di allontanarsi. I romeni sono stati traditi dal telefonino rubato alla ragazza violentata: uno di loro ha cambiato la scheda, usando però il cellulare rubato per fare una chiamata in cui ha detto di essere in partenza per Padova insieme ai complici: dopo l’intercettazione, nella notte è scattato il blitz dei carabinieri che li hanno fermati al casello autostradale di Tivoli intorno alle 23.30. «È la fine di un incubo, ringrazio i carabinieri» ha detto a caldo la vittima. La ragazza, ancora sconvolta per l’aggressione, ha ringraziato i carabinieri: «È fatta giustizia: ora non faranno più male a nessuno, non faranno a un’altra donna quello che hanno fatto a me». La Procura di Tivoli potrebbe disporre un confronto tra la ragazza vittima dello stupro e gli arrestati: la ragazza potrà vedere i romeni ma loro non potranno vedere lei. Accertamenti anche su tutte le armi e gli indumenti sequestrati durante il blitz.
NESSUN PRECEDENTE PENALE – Durante la conferenza stampa al comando regionale dei carabinieri, è stato detto che i quattro non hanno precedenti penali e non avevano un impiego fisso. Presi inoltre due fiancheggiatori, anche loro senza precedenti. Sono sei dunque i romeni fermati: quattro per aver violentato la giovane impiegata, due per favoreggiamento. «Non manca nessuno» ha detto il procuratore di Tivoli Luigi De Ficchy, sottolineando che gli elementi di prova raccolti attraverso pedinamenti e intercettazioni «sono molto, molto solidi. Sarà poi la procura a chiedere la convalida dei fermi e il gip a valutare gli elementi di prova». «La criminalità romena nell’hinterland della Capitale è tra le più presenti e aggressive – ha aggiunto De Ficchy -. Siamo sorpresi del fatto che in pochi anni i romeni hanno espresso una cultura criminale notevole rispetto ad altre etnie».

«PARTIVAMO DA ZERO» – Vittorio Tomasone, comandante provinciale dei carabinieri di Roma, ha parlato dell’importante ruolo svolto dalla vittima della violenza: «In questa indagine partivamo da zero. Il racconto lucido della vittima ci è servito come punto di partenza per definire le caratteristiche fisiche dei violentatori e ci ha fornito informazioni sulla loro presunta nazionalità». «La ragazza, appena ha saputo del fermo dei presunti violentatori, ha espresso la sua soddisfazione per poi sciogliersi in un pianto» ha detto Tomasone, definendo lo stupro una «vicenda odiosa che ha ferito non solo Guidonia ma tutta l’Italia».

LA FOLLA TENTA IL LINCIAGGIO – Rabbia della folla all’uscita dalla stazione dei carabinieri di Guidonia dei sei romeni fermati per lo stupro: da parte di alcuni cittadini c’è stato un tentativo di linciaggio. «Maiali, bastardi» e «Consegnatelo al padre della ragazza»: frasi come queste sono state urlate dalle decine di persone, per lo più ragazzi, che hanno tentato di aggredire il romeno scortato dai carabinieri fino alla gazzella. Si sono radunati dopo che qualcuno con un sms ha avvisato i conoscenti e questi altri con il passaparola: «Hanno catturato la mandria». L’auto dei militari è stata colpita dalla folla con ombrelli, calci e pugni. «Se spostano qui il campo rom del Casilino 900 animeremo una guerra, li spostassero ai Parioli» ha detto un cittadino. «In una situazione di grande esasperazione, le reazioni sono state quelle più primitive, specialmente da parte di amici e parenti delle vittime, che probabilmente erano lì – ha detto il sindaco dimissionario di Guidonia Filippo Lippiello -. Non è il caso che un Paese civile possa scendere al livello degli aggressori. Di fronte alla risposta dell’arresto dei malviventi, bisogna tranquillizzarsi e avere fiducia nelle istituzioni».

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Written by: admin

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