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VIENNA – Dall’Austria, dove è in ritiro, arriva già una prima brutta notizia per la nazionale italiana di calcio: Cannavaro si è infortunato e salterà gli Europei. Il capitano ha subìto «una lesione di due legamenti della caviglia sinistra», ha riferito il dottor Franz Maria Kainberger dell’ospedale di Vienna dove il difensore del Real Madrid è stato sottoposto ad accertamenti. Secondo la stessa fonte «al momento non si può dire» quanto durerà il processo di guarigione. Il difensore sarà operato a Vienna: non c’è ancora l’ufficialità della Figc, ma tutto sembra andare in questa direzione. Manca infatti il parere definitivo del medico del Real Madrid, in viaggio verso l’Austria. Difficile però che venga presa una decisione diversa. Il capitano vorrebbe rimanere comunque in ritiro con i compagni.
OTTIMISTA – «Io sono sempre ottimista, anche in questi momenti. Però ho preso una bella botta», ha commentato a caldo Cannavaro. «L’ho sentito, è nero», aveva detto in precedenza Enrico Fedele, il procuratore di Cannavaro. «Ha anche paura perché non ha mai subito un intervento. Ora stiamo aspettando di sapere se c’è frattura ossea o meno, ma il danno c’è e non è di poca entità». Al posto di Cannavaro, il ct Donadoni ha richiamato il difensore della Fiorentina Alessandro Gamberini.
ALLENAMENTO – Cannavaro ha lasciato il campo in barella, dopo essere rimasto per circa 20 minuti a terra, soccorso dai medici azzurri. Dopo qualche minuto dall’infortunio alla caviglia, subìto in uno scontro con Chiellini, tutti i giocatori azzurri sono andati attorno al loro capitano per verificarne le condizioni. Cannavaro è uscito visibilmente dolorante sulla barella e applaudito dai circa 7 mila spettatori che assistevano all’allenamento azzurro. Poi, dopo essere stato visitato dallo staff medico della Nazionale, è stato ricoverato all’ospedale generale di Vienna per una risonanza magnetica.
IL MEDICO – «È tutto da vedere ma non è una cosa banalissima», aveva subito detto il medico della nazionale Paolo Zeppilli commentando l’infortunio. «Sembra qualcosa di una certa entità – aveva aggiunto Zeppilli -. A volte succede che il dolore sia forte, ma poi la situazione non sia così grave». Invece le notizie sono pessime.
L’arrivo degli Azzurri in Austria (Afp)
PRIMA CONFERENZA STAMPA DI DONADONI – In precedenza si era svolto il primo incontro tra il ct azzurro e i giornalisti. «Ci siamo meritati questa qualificazione – ha detto Donadoni – siamo qui per continuare un lavoro cominciato due anni fa». La Nazionale è arrivata nella sede del ritiro e nel primo incontro con i giornalisti il ct ha assicurato di avere certezza: «Entreremo in campo con grande determinazione. Il nostro approccio sarà lo stesso delle qualificazioni». Il debutto dell’Italia è in programma il 9 giugno con l’Olanda, ecco perché Donadoni al momento pensa solo agli Orange. «La finale di due anni fa con la Francia appartiene al passato – continua il ct – Prima di pensare a loro abbiamo squadre importanti da affrontare come Olanda e Romania».
«DEL PIERO? NON GIOCHERÀ IN PORTA» «Del Piero solo attaccante? Non escludo che possa fare anche altro – ha detto il ct – ma escludo solo che non farà il portiere nè il difensore, Alex si è messo a disposizione, lavora bene e ha grandi stimoli. Sarebbe un errore grossolano creare dualismi, anche se capisco che discorsi di questo tipo possano animare tante discussioni».
«IL MIRACOLO LO DEVE FARE CASSANO» – Se c’è un miracolo che riguarda Antonio Cassano in Nazionale, quello lo deve fare il giocatore stesso, e non altri. Al primo giorno di ritiro a Baden, il ct della Nazionale incassa i complimenti e gli auguri di Enzo Bearzot, ma frena quando gli viene riferito che in un’intervista alla Gazzetta Sport, il ct campione del mondo nell’82 ha definito un suo miracolo il recupero del sampdoriano. «Usare queste parole mi sembra eccessivo – ha detto il tecnico dell’Italia, alla prima conferenza a casa azzurri – non mi ritengo all’altezza, i miracoli sono altri. Ma se ce ne è uno che riguarda Antonio Cassano, quello lui lo deve fare da solo».
«IL NOME DI LIPPI NON MI TURBA» – «Il nome di Lippi non mi dà fastidio. Non sono io a evocarlo, fosse così sarebbe segno di insicurezza e mi preoccuperei..». Alla prima conferenza dal ritiro Donadoni affronta subito anche l’argomento dell’eredità del suo predecessore. «No, sentire evocare Lippi non mi turba», ha aggiunto il ct il cui prolungamento di contratto fino al 2010 sarà firmato entro le prossime 48 ore come ha precisato il presidente della Figc Abete.
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