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Finisce il Festival di Pippo XIII. Crollo degli ascolti.

today02/03/2008

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SANREMO – I virtuosismi di Giorgia, le intemperanze di Jovanotti, la voce calda di Fiorella Mannoia non riescono a risollevare le sorti di Sanremo. Penalizzato nella curva d’ascolto dagli spot, in sofferenza durante l’esibizione dei Giovani, il festival arretra ancora sul terreno dell’Auditel e deve accontentarsi di un testa a testa con I Cesaroni, la fiction di Canale 5 che addirittura lo batte in sovrapposizione. E a premiare Claudio Amendola e soci è soprattutto il pubblico giovane e femminile. LA SFIDA – In media, nella prima parte della serata è stata sfida sul filo di lana: per Sanremo il 25.84% di share con 6 milioni 998 mila telespettatori, per I Cesaroni Claudio Amendola e soci il 24.97% con 6 milioni 988 mila. Il festival ha avuto un picco alle 21:49 (8 milioni 845 mila) mentre cantava Giorgia; la fiction lo ha raggiunto alle 21:54 (8 milioni 430 mila). Nella seconda parte, Sanremo ha raccolto il 37.17% (ma con una durata ‘monstre’, fino all’1:40 circa) con 4 milioni 206 mila, mentre il secondo episodio de I Cesaroni – guest star Raoul Bova, Maria De Filippi e Alena Seredova – ha segnato il 28.78% con 6 milioni 565 mila. Nella sovrapposizione (21:20-22:54 e 22:59-23:33), vittoria di misura per Canale 5 (26.8% con 6 milioni 781 mila contro il 26.6% con 6 milioni 718 mila di Raiuno). TEEN AGER E GIOVANI – Dall’analisi dei profili di ascolto, emerge che sono stati teen ager e giovani adulti a privilegiare la serie di Canale 5. Fra il pubblico maschile (nel quale la media complessiva è stata del 22.2%) I Cesaroni hanno raccolto il 46.6% nella fascia 15-19 anni, il 40.5% tra i 20-24enni e percentuali simili nelle fasce successive: il 26% tra i 15-34enni, il 28% tra i 35-44enni, il 27.1% tra i 45-54enni. Ancora più favorevoli i dati sul pubblico femminile: addirittura il 59% nella fascia 15-19 anni, il 48% tra i 20 e i 24, il 38.8% tra i 25 e i 34, il 34.7% tra i 35 e i 44, il 32.4% nella fascia 45-54 anni. Il festival ha pagato il maggior carico pubblicitario: tre interruzioni più quattro telepromozioni, contro i quattro break de I Cesaroni. Dalle curve di ascolto si rileva infatti che Sanremo è quasi sempre rimasto ‘sopra’ nella prima parte dello show e durante le performance di Giorgia e Jovanotti, mentre con la Mannoia c’è stato un testa a testa. Il festival si è ben difeso soprattutto tra gli uomini di età compresa tra i 25 e i 34 anni (36.06%) e tra i professionisti (32%) e nella parte settentrionale del Paese, con il 28.67% nel Nord Ovest e il 32.78% nel Nord Est. I Cesaroni hanno avuto invece la media più alta fra Sud e Isole (30.7%) e al Centro (28.7%). BAUDO – «Il mio umore è buono. Sono tranquillo, sono contento del lavoro svolto», ha detto Baudo in conferenza stampa. Poco prima gli è stato consegnato il premio Casinò Sanremo per la musica per i suoi 40 anni di Festival. «Ho dedicato gran parte della mia vita artistica a questo festival», ha detto Baudo ricevendo il premio. «Il ’68 fu un anno bello e difficile, era l’anno dopo la scomparsa di Tenco, eppure fu un’edizione bellissima. Non avevamo problemi di Auditel: potevamo permetterci Armstrong che non era noto ai tre quarti della popolazione e le cose funzionavano bene. I superospiti che sono venuti venerdì sera hanno target di pubblico raffinato e non di massa, ma sono grandi artisti. Non dimenticherò mai l’esibizione di Giorgia, anche se forse questo si paga in termini di quantità». Poi Baudo ha chiarito le parole volgari pronunciate martedì: «Non volevo assolutamente offendere il pubblico italiano, con cui ho ancora un rapporto ombelicale. La cosa è stata travisata. Io volevo solo sottolineare che non dobbiamo ridurre il pubblico di qualità». CAPPON: FESTIVAL OTTIMO – Secondo il direttore generale della Rai, Claudio Cappon, il Festival è stato «un prodotto di ottima qualità», anche se la Rai è pronta a impegnarsi «per fare di più e meglio. Siamo convinti che si tratti di un prodotto di grande livello, qualità e raffinatezza. Certo – ha ammesso Cappon – i numeri non ci hanno dato ragione e ne prendiamo atto serenamente, ma talvolta si può privilegiare il prodotto rispetto al risultato commerciale. Da lunedì rifletteremo su questi risultati con serenità. Sapevamo che il mondo della tv sta cambiando». corrsera

Written by: admin

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