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ROMA – Aitana, com’è la movida in Norvegia? «Alle dieci di sera tutti a nanna. Sto girando un film ispirato a Il piccolo Ejolf di Ibsen, The Frost ». Il gelo, perfetto per l’inverno. «C’è vento e pioggia che non si può uscire. È la storia di una coppia, il figlio cade in acqua e muore. E inizia un inferno di sensi di colpa». Tutt’altra aria nel suo film italiano al vertice degli incassi. Aitana Sánchez-Gijón è l’attrice spagnola che dà lezioni di seduzione a Silvio Muccino in Parlami d’amore: e a Carolina Crescentini in versione shampista, il 25enne Silvio preferirà la 40enne Aitana. Che di anni ne ha 39, sposata a un pittore argentino di 8 anni più grande, due figli di 7 e 4 anni.
Nel film ha voglia di vivere ma non si butta. «Io sono una che si butta eccome, mai seduta sul mio matrimonio ». Suo marito le ha dedicato un quadro? «Sono la sua musa».
Amori simili a quello del film? «Se ho vissuto una storia con uno più giovane?
Non lo dico. Però a livello di celebrities, se ti chiami Demi Moore, sei accettata, senno’ la società ti guarda storto». Ultima follia d’amore? «Presi un aereo per andare a conoscere mio marito in un paesino dell’Uruguay ». Il debutto di Silvio regista è generoso ma imperfetto. «Il film ha tante cose belle. Non posso essere oggettiva. Non sembra un’opera prima, Silvio sul set sa ciò che vuole, è uno che ti provoca anche sul lavoro. Una scena di due secondi me l’ha fatta ripetere 40 volte, alla fine ho pianto, non capivo più cosa voleva. È ossessivo. Sei pigra, m’ha detto. Mai nessuno aveva osato!». Il vostro film è uscito per San Valentino. «Non ci credo, è un’invenzione dei negozi». C’è un pezzo d’Italia nella vita di Aitana. Non solo perché ha girato Io non ho paura di Salvatores («e l’autore del romanzo, Nicolò Ammaniti, non voleva una spagnola»). È nata a Roma: «Mia madre, Fiorella De Angelis, è abruzzese. Papà fu esiliato a Roma dal regime di Franco. Qui conosceva Rafael Alberti, il poeta spagnolo, lui esiliato in Argentina. Disse che l’ultimo spicchio di terra spagnola che vide prima di partire è la montagna Aitan. Anche la figlia di Alberti, mia madrina, si chiama così. Portiamo il nome di una montagna».
Aitana a 8 anni va a scuola di recitazione per hobby. Poi ci ha preso gusto. Fa tv, teatro e cinema, forse aspetta ancora il film che lascia il segno. Nel Profumo del mosto selvatico, uno dei suoi primi, ha incontrato Giancarlo Giannini: «Voi giovani — mi diceva — pensate che se piangete sul set siete bravi. La recitazione è un’altra cosa. Che lezione». Con Javier Bardem in Boca a Boca: «Così imprevedibile, ogni ciak diverso dall’altro. Ma sempre vero». Stefania Sandrelli in Volavérunt: «Sensuale, una seduttrice con un grande senso materno». Jennifer Jason Leigh in L’uomo senza sonno: «Sceglie personaggi sgradevoli, rischia». Gary Oldman in Backwoods: «Tecnicamente perfetto, non perde mai il controllo». E lei, Aitana, com’è? «Creta plasmata dai registi. Il teatro mi ha molto aiutato. Come donna sono una perfezionista che si aspetta tanto dagli altri». Male. «E infatti mi prendo certe arrabbiature… ». Ci siamo dimenticati Penélope Cruz: «Eravamo state amiche quando abitava a Madrid prima di andare in Usa. Aveva 16 anni, si intuiva la grinta, si capiva che sarebbe andata lontano. Il fascino poi si vedeva a occhio nudo. Peccato che il film, Il labirinto greco, non era bello».
Cinema italiano: gli incassi vanno bene ma i risultati, se togliamo i cine- panettoni e i film adolescenziali… «Fenomeno che non esiste in Spagna, se serve a creare il pubblico di domani, perché no? Siete messi meglio voi, il 30 per cento di spettatori vedono film italiani, noi siamo fermi al 13. Almeno una volta all’anno mi piacerebbe girare un film italiano. Ho amato La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana e Mio fratello è figlio unico di Luchetti». Se le diciamo Almodóvar? «È il più grande, c’è lui e ci sono gli altri. Ogni volta mette una tinta, ho adorato la stilizzazione ricercata in Volver. Il suo cinema non è la realtà, non c’è realismo: c’è la verità». Nuda sul set? «Non mi spoglio sempre ma capita e non ho problemi morali. C’è sesso e amore nella vita e nel cinema». Ha seguito il polverone su Caos Calmo per la scena di sesso? «Io non sono nemmeno battezzata. I preti, per me, devono solo dir messa.
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