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Ha festeggiato i 58 anni sul Lido, abbracciato alla moglie Carey Lowelle. Ma per Richard Gere è oggi il giorno degli applausi: a Venezia viene proiettato il primo dei due film di cui è interprete, “The Hunting Party”, in cui è un giornalista che va in Bosnia alla ricerca di un criminale. Al Lido è anche il giorno di Adrien Brody e Jason Schwartzman, interpreti insieme a Owen Wilson (naturalmente assente) di “The Darjeeling Limited”. THE HUNTING PARTY Presentato Fuori Concorso nella sezione Venezia Notte, il film porta alla ribalta uno splendido Gere che, a 58 anni compiuti, dimostra di sapersi reinventare e di avere un vero, duttile talento. A Venezia già dalla scorsa settimana, Gere interpreta il reporter di guerra Simon Hunt uno che ha lavorato col cameraman Duck (Terrence Howard), nelle zone di guerra più calde, dalla Bosnia all’Iraq. Simon era sparito di scena dopo aver dato di matto durante una diretta tv da un paese bosniaco, prendendosela anche con il conduttore (”stupida fighetta del tg”). Quando i due si incontrano a Sarajevo con Benjamin, reporter alle prime armi e figlio di papà (il vicedirettore del network), Simon ha qualcosa da proporre al sua vecchio amico che in fondo sente la nostalgia dell’adrenalina della guerra. Un vero scoop mondiale: sa dove si può trovare il criminale più ricercato in Bosnia, ‘la Volpe’ (nel film interpretato da un sosia di Karadzic). I tre si gettano nella pericolosa avventura che li porterà nel ventre buio di un territorio ostile per fare lo scoop della loro vita e anche di più. Ma cosa farebbe Richard Gere se si trovasse davvero davanti il criminale di guerra Radovan Karadzic? “E’ importante cercare di comprendere perché mostri, come Karadzic finiscono per essere trasformati in eroi – dice. – Anche noi, del resto, abbiamo eletto due volte George Bush”. Quanto a concetti come punizione o vendetta Gere assicura: “Queste due parole non hanno posto nella mia mente. Siamo tutti interconnessi. Se mi trovassi davanti Hitler o Karadzic non penserei né alla punizione né alla vendetta, ma credo che l’importante sia capire perche’ succedono queste cose. La punizione non porta da nessuna parte”. Il film, che si apre con la scritta ”solo i particolari più incredibili di questa storia non sono veri”, è ispirato a una storia vera, raccontato dalla rivista Esquire. THE DARJEELING LIMITED Ad animare il red carpet del Lido lunedì anche Adrien Brody e Jason Schwartzman, interpreti di “The Darjeeling Limited”, di Wes Anderson, road movie su tre fratelli che si recano in India, alla ricerca di una tigre albina che si suppone sia la reincarnazione del loro padre defunto. Il terzo dei protagonisti è Owen Wilson, assente dopo il tentativo di suicidio dei giorni scorsi. Il regista, aprendo oggi la conferenza stampa del film, ha spiegato cheWilson ora “sta bene. E’ stata una settimana molto dura, ma sta bene”. Ha fatto sapere attraverso Anderson di essere dispiaciuto per non aver potuto prendere pare alla presentazione del film in prima mondiale a Venezia. “Lo abbiamo appena sentito – ha continuato il regista – e ci ha fatto ridere. Quando sarà il momento, parlerà lui per se stesso, lo sa fare molto bene perché è bravo con le parole. Mostrare il film oggi ha un grande significato anche per Owen. TGCOM.IT
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