DUE GIORNATE A PORTE CHIUSE: “IL CATANIA RISCHIA LA B”
DUE GIORNATE A PORTE CHIUSE: "IL CATANIA RISCHIA LA B"
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inviata a LAMPEDUSA
Lo scirocco non lascia tregua, e le onde minacciosamente increspate sotto le nuvole grigie dicono che questi non sono giorni di barconi disperati. Ma l’estate più drammatica di Lampedusa continua a regalare temperature da bikini, e l’altra isola – quella dei turisti – si riempie per la kermesse che da stasera a sabato trasformerà per la quarta volta la spiaggia della Guitgia nell’insolito scenario del Festival «O’ Scia’» inventato da Claudio Baglioni. Per spiegarci, il palco è così vicino alle onde della baietta comunque quieta, che si potrebbe tranquillamente fare il bagno proprio sotto la musica.
Però da quando l’arrivo delle carrette del mare è tanto dannatamente usuale, l’ambizione del Divo Claudio è diventata quella di mescolare la spensieratezza delle canzoni con la consapevolezza di una stagione difficile per il mondo intero, che il destino e la geografia hanno voluto far passare pure da qui. E il Baglioni affascinato dai sentimenti e dai calembours, si è trasformato poco a poco nel testimonial di una via umana alle problematiche dell’immigrazione clandestina: inedito protagonista di favorevoli commenti in prima pagina del «Manifesto», è andato a cantare (il 13 scorso) al Parlamento UE a Bruxelles per sensibilizzarlo: «E’ un problema europeo, e richiede una risposta europea. Lampedusa è un quartiere di Bruxelles, forse tra i più disagiati dell’intera Unione. Sono andato non per formulare un generico appello alla carità o alla fratellanza, ma per parlare di diritto, economia e sicurezza», spiega. Per uno partito dalla maglietta fina non è poco, e chapeau.
E’ vero poi che poi la pratica di un Festival obbligatoriamente si traduce in nomi, e canzoni. La pittoresca confusione che regna qui ha finito per influenzare le scelte artistiche, e il cast 06 è contraddittorio come le selvagge eleganze della geografia isolana, contaminate sulle poche spiagge da spietati ombrelloni a righe. E dunque il più che simbolico Khaled, cantore del rai algerino esule a Parigi, conviverà sul palco con la vestale d’alessiana Anna Tatangelo, e Riccardo Cocciante magari si alternerà al tremendo Teo Mammuccari, e Massimo Ranieri a un redivivo Paolo Vallesi, e l’ottima Nada ai Fichi d’India.
L’elenco mescola canzoni e momenti di parola spensierata, con anche la presenza di Giorgio Panariello, Neri Marcoré, e Cochi e Renato a far da ponte storico fra le discipline. C’è Loredana Berté, e ci sono Francesco Renga, e Mango, e Raf. C’è la star del momento Neffa; ci sono Pago, Francesco Baccini, Luisa Corna, Grazia di Michele, Gigi Finizio, Riccardo Fogli, l’ex D.J.Francesco ora solo Francesco, Amedeo Minghi, Nair, Neri per Caso, Gatto Panceri, Aida Satta Flores, il bentornato Alan Sorrenti, Michele Zarrillo. Si presumono nottate infinite, (riprese da Video Italia per una differita) con Baglioni pronto a far da partner in qualunque avventura sul palco: i prodromi erano ben visibili l’altra sera, quando l’abbiamo beccato a cantare gesticolando con la manina l’epica «Ciao Mare» insieme con l’Orchestra Casadei nella piazza principale del paese.
Il Divo Claudio è scatenato, e Lampedusa è stata completamente soggiogata dal fascino del Residente Famoso e anzi dalla sua sola, così disponibile, presenza. Gli riconoscono di aver acceso un faro più forte su problemi mai risolti: non a caso Totò «Vasa Vasa» Cuffaro, il presidente della Regione Sicilia, starà qui per tutta la kermesse; già l’altra sera, incrociando i discorsi, la strana coppia ha inaugurato Casa Teresa, un piccolo museo nel più antico dammuso dell’isola. Mentre lo straripante Cuffaro prometteva al prete che sì, sì, rifarà il campanile, Baglioni da parte sua faceva la predica ai locali: li pregava di tener pulito il centro, e di badare anche all’urbanistica (e qui è veramente dura). Poi Rossella Barattolo, compagna dell’artista, ha tagliato il nastro com’era ovvio per una first lady. Oggi, con l’arrivo sia di Laura Boldrini dell’Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite, sia di Riccardo Noury, presidente italiano di Amnesty International, che appoggiano «O Scià», si torna a parlare dei drammi dell’immigrazione.
DA LASTAMPA.IT
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DUE GIORNATE A PORTE CHIUSE: "IL CATANIA RISCHIA LA B"
8:05 am - 8:30 am
8:30 am - 9:00 am
9:00 am - 10:00 am
10:20 am - 10:50 am
10:50 am - 10:55 am