Il nuovo album di inediti di Fiorella Mannoia è nato durante il primo lockdown. Quando si cantava dai balconi e si sapeva poco dell'incubo coronavirus. "Questa è una forma di resistenza. Ci siamo resi conto come sia bastata una minuscola entità cellulare per metterci in ginocchio, noi che ci consideravamo invincibili". E invece siamo "Padroni di niente", come recita il singolo scritto con Amara che dà il titolo al disco."Un disco concepito durante il primo lockdown - racconta la Mannoia -, dalle chiacchierate con Amara (autrice per lei di 'Che sia benedetta', portata al festival di Sanremo del 2017). Quando i nostri pensieri volavano alto e ci interrogavamo su dove stavamo andando, sul senso che aveva tutto quello che stavamo vivendo. Si parlava di un nuovo Umanesimo, della necessita' di rimettere al centro l'uomo a scapito del profitto. Guardavamo affascinati la natura riprendersi i suoi spazi. E invece quando si e' riaperto, tutto e' tornato come prima se non peggio. Non siamo migliorati e siamo riusciti a dividerci pure su questo. Ora siamo arrabbiati, preoccupati per il futuro: costretti a dover scegliere tra salute e lavoro. E la politica si dà battaglia sulla pelle della gente. Possiamo considerare il 2020 l'anno più brutto dal dopoguerra ad oggi".
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